La Bulgaria ricopre un ruolo importante nello scacchiere internazionale data la posizione strategica che le consente di essere sia un ponte tra l’Europa e l’Oriente che avamposto dell’Est Europa verso Turchia e il Mar Nero. In quale modo questi elementi comportano un vantaggio per le imprese italiane che si sono stabilite nel paese?
Posso confermare l’importante ruolo della Bulgaria nella storia europea, intrecciata con quella italiana da sempre (basti pensare al periodo romano o ai legami tra le due casate reali). La sua collocazione ha portato vantaggi sia economici che commerciali che oggi attraggono le imprese italiane, permettendogli anche di ampliare le loro attività anche negli altri paesi della ex cortina di ferro.
Il paese è attraversato da 5 corridoi Pan-europei, possiede 4 importanti aeroporti (il primo dei quali è quello di Sofia, seguito da quelli di Plovdiv, Burgas e Varna), nonché 2 dei più grandi porti sul Mar Nero (Varna e Burgas). Inoltre ha uno dei regimi fiscali più favorevoli in Europa; l’aliquota fiscale sul reddito del 10% fissa (flat tax), la più bassa dell’Ue e il costo della mano d’opera è il più competitivo in Europa. In termini di politiche di sviluppo economico non bisogna dimenticare infine che la Bulgaria, in quanto membro dell’Ue, ha accesso ai programmi di finanziamento comunitari. Nel giugno 2014, la Commissione europea approvò un ingente stanziamento di fondi pari a 7,6 miliardi di euro nel periodo di programmazione 2014-2020 per l’acquisto di know-how e di nuove tecnologie di cui il paese è carente.
La Bulgaria è membro dell’Unione europea e quest’anno ricorrono i 140 anni di relazioni diplomatiche con l’Italia. Come si è evoluto il rapporto istituzionale tra i due paesi?
La Bulgaria è membro Ue dal 2007 ed è in trattativa per l’inclusione nell’area Schengen. L’Italia fu uno dei primi paesi a riconoscere l’indipendenza della Bulgaria nel 1879, anno al quale risale il primo accordo diplomatico fra i nostri due paesi. Infatti quest’anno si stanno celebrano i 140 anni delle nostre relazioni diplomatiche. Un traguardo importante, confermato dagli ottimi rapporti che intercorrono, e a testimoniarlo vi sono diversi elementi: il secondo posto nella graduatoria fra i partner commerciali; tra le prime presenze imprenditoriali per numero di aziende e posti di lavoro creati; piani congiunti di azione in diversi ambiti, dalla sicurezza alla tutela del patrimonio culturale (ricordiamo che quest’anno le capitali europee della cultura sono l’italiana Matera e la bulgara Plovdiv). In sostanza esiste un sistema complesso e articolato di rapporti tra Italia e Bulgaria. La nostra associazione insieme agli attori istituzionali che operano sul territorio costituisce un importante punto di riferimento insieme alle altre componenti del Sistema Italia.
Quali sono le prospettive per la Bulgaria nel prossimo decennio? Quali sono i settori maggiormente in crescita e le specializzazioni che è possibile trovare?
Negli ultimi tre anni la Bulgaria ha registrato un tasso di crescita del Pil superiore al 3% e si prevedere di raggiungere il 3,7% entro la fine anno. Appare complesso svolgere stime decennali sulle prospettive della Bulgaria, tuttavia, visti i trend positivi registrati in tutti i settori (crescita demografica esclusa), sono abbastanza ottimista. I settori maggiormente in crescita sono quello dell’outsourcing (la Bulgaria è tra le prime 10 mete al mondo per questa attività) e il settore dell’It. Sofia si posiziona, inoltre, come capitale europea per le startup. Un altro campo che negli ultimi anni ha registrato un forte è quello energetico, facendo pensare a una sua rapida implementazione nei prossimi anni. Di forte interesse anche il settore idrico, grazie all’ammodernamento iniziato in tutto il paese. Secondo il governo bulgaro e secondo quanto riportato dalla Banca mondiale, gli investimenti in infrastrutture idriche per essere in linea con le norme europee dovrebbero ammontare a circa 6 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. I fondi europei, destinati fino al 2020, ammontano a 1,7 miliardi. Pertanto, vi sono diverse opportunità a partecipare a gare di appalto per i lavori di costruzione delle reti idriche, degli impianti di depurazione e dei sistemi di gestione.
Confindustria Bulgaria è entrata da circa 10 anni nel sistema confederale. Come esercita la funzione di rappresentanza dei propri associati? Quali servizi eroga?
L’anno prossimo festeggeremo il 20° anniversario della nostra fondazione dovuta all’iniziativa di un gruppo di imprenditori italiani attivi in Bulgaria già negli anni 90’. Confindustria Bulgaria, infatti, nasce nel 2000 come Comitato Consultivo dell’Imprenditoria Italiana e circa 10 anni fa è diventata la prima Rappresentanza Internazionale del Sistema Confindustriale. La nostra mission è quella di partecipare al processo di sviluppo dell’imprenditoria italiana in Bulgaria, avendo chiara anche la responsabilità sociale dell’impresa. Contribuiamo seriamente alla promozione della crescita sociale ed economica del paese che ci ospita. Posso dire che perseguiamo il nostro ruolo attraverso un continuo confronto con la nostra base associativa e con una costante mediazione e interazione con le principali istituzioni del paese, con le quali abbiamo solide relazioni politico-istituzionali.