Analista dati, powertrain engineer, tecnico settore automotive, innovation manager: sono solo alcuni fra i lavori del futuro più richiesti nel settore delle auto. È quanto emerge dai dati dell’indagine portata avanti negli scorsi mesi nell’ambito del progetto Drives (Development and Research on Innovative Vocational Educational Skills), finanziato dall’Unione europea attraverso il programma Erasmus+.
L’iniziativa fa parte di un insieme di Alleanze per le abilità settoriali (Aas) promosse a partire dal 2018 con l’obiettivo di favorire la cooperazione tra stakeholder – settore industriale, associazioni di rappresentanza, istituzioni di formazione e training, centri di ricerca e autorità pubbliche – per rimuovere il gap di competenze, in questo caso del settore automotive. Tra i partner del progetto Drives, anche Sistemi Formativi Confindustria e Servizi all’Industria Italiana, in stretta collaborazione con Anfia.
Tornando ai risultati dell’indagine, Il 74% delle risposte è arrivato dalle imprese europee, il 26 % dalle associazioni di settore e categoria. Il maggior numero di intervistati proviene da Italia, Spagna e Germania. Le grandi imprese hanno coperto il 52% del totale degli intervistati, mentre il 23% è rappresentato da piccole e medie imprese. Un’attenta e meticolosa analisi dei dati ha evidenziato quali professioni acquisiranno maggiore importanza nei prossimi anni, quali competenze sarà necessario inserire nei percorsi di formazione e quali macro-trend influenzano maggiormente il settore dell’automotive.