Negli stabilimenti di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, le macchine hanno ripreso a girare e la nuova Albatros è pronta a conquistare il gusto dei consumatori con una gamma di prodotti rinnovata.
Dopo un periodo difficile dovuto alla crisi che ha comportato la sospensione temporanea dell’attività, l’azienda ha riaperto i battenti la scorsa estate grazie all’intervento dell’imprenditore Gerardo Iamunno, già alla guida di Gran Tour e Rainbox, imprese specializzate rispettivamente nella produzione di mobili da bagno dal design giovane e in quella di box e piatti doccia.
Due realtà consolidate sul territorio del frusinate – gli stabilimenti hanno sede a Paliano e si estendono rispettivamente su 30mila e 25mila metri quadrati – che danno lavoro a circa quaranta dipendenti per un fatturato complessivo di circa 7 milioni di euro. “Da tempo – afferma Iamunno, Ceo dell’azienda – volevamo completare la gamma di offerta nella sala da bagno verso i nostri rivenditori, ed è per questo motivo che abbiamo deciso di acquisire un brand conosciuto, forte all’estero e nel settore navale”. Un’idea condivisa e portata avanti insieme al socio Alessandro Rorato, General manager dell’azienda Albatros ha così debuttato ufficialmente nel settembre scorso portando al Cersaie di Bologna un modello tipo per ciascuna delle cinque famiglie di prodotti individuate ovvero: minipiscine, saune, hammam, vasche freestanding e box multifunzioni.
Le minipiscine, in particolare, si stanno accreditando sul mercato come un nuovo status symbol, l’equivalente della vasca idromassaggio di trent’anni fa, spiega l’imprenditore, e potrebbero riservare grandi opportunità nei mercati europei come Germania, Svizzera e Austria.
Si tratta di paesi nei quali il mare è lontano e la voglia di godere di una minipiscina da giardino o da terrazzo solletica un numero crescente di consumatori.
D’altra parte va ricordato che oggi sono ancora i mercati esteri a offrire maggiori opportunità di sviluppo insieme al settore crocieristico e al contract. “A poca distanza abbiamo Monfalcone, dove si costruiscono navi da crociera, mentre per quanto riguarda il settore alberghiero la tendenza ormai è quella di sostituire la palestra con una Spa”, aggiunge Iamunno.
Il mese scorso il catalogo è stato presentato alla rete commerciale italiana e per metà febbraio è previsto l’incontro con gli operatori esteri. Ciò ha comportato un notevole sforzo per l’azienda, che ha assorbito i dipendenti rimasti della precedente gestione e ha assunto, sin dall’inizio, ulteriore personale come ingegneri e prototipisti necessari per rimettere in piedi l’ufficio Ricerca e sviluppo.
Fortunatamente il territorio friulano vanta una lunga tradizione nel wellness, basti pensare che qui hanno sede i player principali del settore. Ciò ha consentito alla nuova proprietà di reperire velocemente i profili richiesti. In prospettiva serviranno tecnici specializzati nei vari reparti produttivi.
Come spiega Alessandra Sangoi, presidente Piccola Industria del Friuli Venezia Giulia, “l’iniziativa ha permesso di non disperdere le professionalità del territorio e il fatto che l’acquisizione sia stata compiuta da una piccola impresa dimostra la vitalità delle Pmi”. Certo, i tempi sono cambiati e la crisi ha fatto sentire anche qui i suoi effetti operando una selezione e rendendo necessario un vero e proprio cambio di paradigma. “Oggi bisogna sia occuparsi dell’ordinario, sia di strategie a lungo termine – aggiunge Sangoi. – Per questo motivo le imprese hanno bisogno di crescere dimensionalmente dotandosi di risorse umane o servizi qualificati per poter stare sempre al passo”.
Albatros nel frattempo vola in alto e, come racconta Iamunno, candiderà uno dei suoi prodotti di punta al Premio Compasso d’Oro. “Abbiamo affidato a Claudio Papa, che ha già lavorato per tanti anni in Albatros, la direzione artistica a 360 gradi”. Un ritorno in grande stile, quindi, per l’impresa che non ha usufruito di agevolazioni – “se ci saranno bene, per noi intanto era indispensabile che l’azienda ricominciasse a operare nel proprio distretto”, commenta Iamunno.
Il gruppo si è dato l’obiettivo di portare in tre anni il fatturato da poche centinaia di migliaia di euro ai 6,3 milioni di euro nel 2021 e i dipendenti a 50 tra i diretti e gli indiretti. Le premesse ci sono tutte, il territorio ha accolto bene la nuova proprietà, che non si è tirata indietro dal condividere usanze e tradizioni del territorio. E con Albatros il Friuli Venezia Giulia si prepara a volare di nuovo.