Da poco vincitrice del premio “Di padre in figlio” per la categoria piccole imprese, Abra Iride – 16 milioni di euro di fatturato nel 2024 e 60 dipendenti – è un’azienda fondata nel 1988 che ha dimostrato di sapere gestire al meglio quel passaggio generazionale non sempre facile da condurre in porto. Di base a Riese Pio X, in provincia di Treviso, la Pmi veneta è diventata nel tempo punto di riferimento nel settore della produzione di abrasivi per la lucidatura di marmo, granito e agglomerato di quarzo.

CAMPIONI DI QUARZO – ABRA IRIDE
Guidata da Fabio e Nicolò Scappin, figli di Egidio, che assieme ad Alessandro Milani riuscì a dare un futuro alla realtà industriale del trevigiano sfruttando le esperienze maturate nella chimica e nella meccanica applicata alla lavorazione della pietra, Abra Iride si è imposta nel suo mercato di riferimento riuscendo a mettere a terra innovazioni di vario genere che le hanno permesso di assumere un ruolo di leader, continuando comunque a dare impulso a quella crescita sostenibile indispensabile per restare attivi in un contesto estremamente competitivo e sempre in evoluzione.
“Ricevere il premio “Di padre in figlio” è stata tanto una grande sorpresa quanto motivo di orgoglio e soddisfazione anche per tutte le persone che lavorano qui assieme a noi della famiglia – spiega Fabio Scappin, direttore della produzione e della ricerca e sviluppo in Abra Iride -. Abbiamo partecipato quasi per gioco e, dopo aver mandato la candidatura e il questionario, siamo arrivati a Milano convinti di non avere molte chance di superare aziende con fatturato maggiore e più storia alle spalle. Ed invece è toccato proprio a noi salire sul palco per prendere questo riconoscimento e l’applauso dei presenti”.

CAMPIONI DI MARMO – ABRA IRIDE
Instradati nel mondo della pietra da papà Egidio, un chimico che prima di lanciarsi in prima persona in questo business aveva passato tante ore a fare esperimenti durante il tempo libero, Fabio e Nicolò non mancano di sottolineare come l’etica del lavoro in Abra Iride abbia da sempre rivestito un ruolo primario. “Cerchiamo di fare bene tutto ciò che ci passa davanti agli occhi con lo spirito del primo giorno, mantenendo in ogni situazione la testa alta. Quando sbagliamo siamo pronti a riconoscere l’errore senza accampare scuse e inoltre non ci accontentiamo mai, anche se sappiamo bene che questo genere di approccio al lavoro non fa vivere con troppa serenità”.
Inoltre, per i vertici aziendali della Pmi veneta, il concetto di innovazione non è solo legato al prodotto ma pure al riuscire a vedere la realtà con occhi il più possibile appassionati e non scivolando mai nell’abitudine, quindi. “E poi, anche se siamo piccoli nonostante gli oltre 4mila articoli presenti in catalogo, riusciamo comunque a dire la nostra sul mercato e spesso sono gli altri che sono costretti a correrci dietro. Un vantaggio che ci viene pure dal fatto di aver deciso di dedicare quattro persone a tempo pieno alla ricerca e sviluppo, pur senza avere la certezza di raggiungere sempre risultati concreti”.
Sì, perché le indubbie competenze messe assieme da Abra Iride in quasi quarant’anni di vita industriale le hanno consentito di conquistare una buona fetta di mercato all’interno dei confini nazionali e non solo, considerato che l’impresa del trevigiano è presente con i propri prodotti in ben 80 paesi del mondo. “Tra questi i più attivi in termini di commesse sono sicuramente il Brasile, la Cina e il Canada, mentre il nostro brand si è fatto apprezzare anche negli Stati Uniti, in India, in Turchia e altri territori attraverso filiali e, dove questo non è ancora possibile, con l’aiuto di rivenditori, agenti e segnalatori – conferma il responsabile dell’area commerciale Nicolò Scappin -. Il tutto affidando l’export a formule ormai consolidate che hanno come punto di forza una attenta customizzazione dell’offerta”.
Mettendo nel tempo sul piatto della bilancia innovazioni capaci di cambiare le carte in tavola nel settore della lavorazione della pietra – come l’introduzione di polimeri completamente sintetici o attraverso il deposito di un brevetto internazionale di grande impatto –, Abra Iride ha continuato a crescere riuscendo ad interagire quotidianamente con i differenti clienti nel modo più adatto. “Lo ha sempre fatto nostro padre, che pur essendo oltremodo disponibile non vuole più essere troppo coinvolto nelle cose dell’azienda, e ora proseguiamo noi figli. Vogliamo mantenere un approccio diverso rispettando il modo d’essere di ogni interlocutore: da chi ha voglia di parlare d’affari e altro davanti a una birra, a quelli che invece apprezzano un’interazione più “classica”. Un tailor made, insomma, che non riguarda solo i prodotti ma anche i rapporti interpersonali”, chiarisce Fabio Scappin.

ABRA IRIDE – SEDE E SQUADRA
In chiave futura, infine, in Abra Iride si sta lavorando sul lato dell’innovazione del prodotto, mentre da poco è stato presentato un nuovo brevetto legato alla sostenibilità e ai principi dell’economia circolare. In più, dopo essersi dotata da una decina d’anni di un impianto fotovoltaico, la Pmi con quartier generale a Riese Pio X proseguirà ad implementare le idee di papà Egidio sulla mensa e un welfare adeguato ai tempi, oltre a continuare a sponsorizzare società ciclistiche e squadre di pallacanestro del territorio.
(Nella foto in alto, da sinistra: Riccardo, il figlio più giovane non ancora operativo,
Nicolò, Egidio e Fabio Scappin)