
La fase acuta si è attenuata ma per Piacenza, come per molti altri comuni, sono ancora giorni difficili, volti a garantire assistenza sanitaria alle persone colpite e contenere allo stesso tempo l’espansione del contagio. Gli imprenditori piacentini si sono dati da fare; nei giorni dell’emergenza il telefono di Confindustria Piacenza squillava di continuo e molti associati chiedevano: “Come possiamo renderci utili?”.
Da lì è partita la macchina organizzativa che ha portato l’Associazione “Il Pellicano Piacenza Onlus” a raccogliere circa 500mila euro per acquistare attrezzature e presidi sanitari per la Ausl di Piacenza, di cui più della metà è stato già speso. “Per molti è stato naturale chiamare in associazione e chiedere di noi – racconta Maria Angela Spezia, presidente dell’onlus e attiva in Confindustria come delegato all’internazionalizzazione – in quanto conoscevano la nostra attività e ci hanno sostenuto anche in altre iniziative. Inoltre la nostra onlus, caso forse unico in Italia, annovera tra i soci fondatori la stessa Ausl di Piacenza con cui da sempre c’è un rapporto di grande collaborazione. Per cui abbiamo semplicemente chiesto loro di cosa avessero bisogno e ci siamo attivati”.
Operativamente, all’interno dell’associazione, è stato costituto un gruppo di lavoro, che comprende, oltre a Spezia (componente del comitato di direzione dell’Imprenditore, ndr), Emilio Bolzoni, già presidente di Confindustria Piacenza, il vice direttore Attilia Jesini e Stefano Riva, coordinatore del Gruppo Giovani. Grazie ai fondi raccolti è stato possibile donare ventilatori per la terapia intensiva e sub-intensiva, saturimetri, concentratori portatili di ossigeno, mascherine e camici. È stato anche consegnato un ecografo portatile, che servirà all’equipe messa in campo dall’oncologo Luigi Cavanna per potenziare l’assistenza domiciliare ai pazienti che risultano affetti da Covid-19. In questo momento, quindi, l’obiettivo principale è quello di alleggerire la pressione sugli ospedali e curare i pazienti il più possibile a casa, compatibilmente con il loro quadro clinico.
L’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e di tutti i materiali in generale non è stato semplice, come per molte altre province. Un ringraziamento, ricorda l’imprenditrice, va anche al Programma Gestione Emergenze di Piccola Industria, grazie al quale la Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha donato di recente 6mila mascherine all’Ospedale di Piacenza. “La situazione è in continua evoluzione, con un trend moderatamente positivo e le terapie intensive si stanno stabilizzando – racconta Spezia – stiamo inoltre notando che le richieste si spostano su altri generi di dispositivi. Adesso occorrono tamponi e test sierologici per poter passare alla fase 2 e sostenere la ripresa della vita sociale. Un pensiero ci ha sorretto anche nei momenti di maggior scoramento: di questa iniziativa si sarebbe fatto promotore il nostro Cesare Betti (direttore di Confindustria Piacenza scomparso a causa del Covid-19, ndr), che attraverso il suo lavoro in Confindustria ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo del nostro territorio e ha sempre creduto nel ruolo sociale degli imprenditori”.