Bilancio più che positivo per l’evento Incontrimpresa 2019, tappa territoriale di Connext 2020 di Confindustria: 120 imprese espositrici, 400 incontri d’affari programmati e oltre 500 visitatori. Il primo evento di partenariato industriale organizzato da Confindustria Catania e Confindustria Siracusa, insieme ai rispettivi comitati Piccola Industria, tenutosi l’11 ottobre scorso presso il dopolavoro Isab-Lukoil di Siracusa.
Si è trattato di una giornata all’insegna del networking tra imprese per conoscersi, ampliare le occasioni di business, fare rete. Ma anche per momenti di approfondimento sulle sfide più rilevanti per lo sviluppo del Mezzogiorno con focus tematici dedicati: dalla transizione energetica all’innovazione; dalla rigenerazione urbana e le infrastrutture alle prospettive per le imprese siciliane nel contesto Mediterraneo.
Al taglio del nastro erano presenti il presidente di Piccola Industria di Confindustria, Carlo Robiglio, i presidenti di Confindustria Siracusa, Diego Bivona e Confindustria Catania, Antonello Biriaco, il presidente di Piccola Industria Siracusa, Sebastiano Bongiovanni, il vice presidente di Piccola Industria Catania, Salvatore Gangi e il direttore generale di Isab, Oleg V. Durov.
“Con Connext – ha affermato Carlo Robiglio – le imprese fanno sistema e puntano alla crescita”. Rilancio degli investimenti pubblici e infrastrutturali nel Mezzogiorno e sostegno agli investimenti privati, aumento dell’occupazione soprattutto giovanile, ma anche innovazione e internazionalizzazione. Queste le leve strategiche su cui agire, secondo il presidente di Piccola industria, per rimettere al centro le imprese e la loro capacità di creare ricchezza.
“Una giornata importante – hanno commentato Bivona e Biriaco – che rafforza la capacità dei nostri territori di fare sistema e competere attraverso la grande comunità di Connext. Mai come oggi è importante stare al fianco delle imprese per aiutarle a sviluppare relazioni e partnership che possano generare valore e crescita per tutto il sistema produttivo”.
Seby Bongiovanni ha espresso grande soddisfazione per questa giornata che ha visto in un unico contesto due territori uniti: “Ospitati presso una grande azienda, abbiamo visto svilupparsi sinergie tra grandi e piccole aziende. Tutte le imprese oggi sono impegnate ad andare oltre il periodo di crisi e chiedono lo stesso impegno dalle istituzioni cui compete lo sblocco di investimenti e risorse”.
Piccole, medie e grandi imprese hanno potuto conoscersi per valutare nuove sinergie e collaborazioni nella grande area espositiva. Gli incontri sono stati programmati attraverso la piattaforma attiva nel sito www.incontrimpresa.it, grazie alla quale ogni azienda ha potuto creare la propria vetrina virtuale.
I FOCUS DELLA GIORNATA
Quattro gli speech tematici. Le opportunità e le prospettive di sviluppo dei processi di internazionalizzazione delle aziende nell’area del Mediterraneo sono state al centro del tavolo “Il Mediterraneo delle imprese”, che ha visto gli interventi di Pierluigi D’Agata, Mario di Martino, Jihen Boutiba Mrad, Segretario generale di Businessmed, la quale ha annunciato l’imminente operatività della piattaforma-business online per mettere in contatto investitori, imprese e organizzazioni imprenditoriali dei paesi europei e del vicino Sud Mediterraneo.
“La nostra realtà – ha aggiunto Rosario Pistorio, amministratore delegato Sonatrach raffineria Italiana – è la testimonianza di come quello del Mediterraneo sia un hub energetico naturale, destinato a integrarsi sempre di più in logica non solo commerciale ma di scambio tecnologico”.
Il focus su “Innovazione per competere” ha approfondito i temi della ricerca, dell’innovazione e della digital transformation quali leve strategiche per l’evoluzione del sistema produttivo siciliano, con la partecipazione di Francesco Rizzo (Dih Sicilia), Nicoletta Paparone (PST Sicilia) e Antonino La Magna (Cnr Istituto Microlettronica e Microsistemi).
“La transizione energetica” è stato moderato da Sergio Corso, vice presidente Operation Sasol Italy, che ha riportato la sua esperienza personale raccontando che la propria azienda ha già avviato il percorso di decarbonizzazione nei processi chimici, massimizzando l’uso del natural gas.
Claudio Geraci, vice direttore generale di Isab, ha sottolineato come “oggi l’Italia, grazie all’industria della raffinazione è uno dei pochi paesi europei ad essere autosufficiente per i prodotti finiti. Un settore all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e di protezione ambientale. Dal 2000 ad oggi – ha spiegato – il settore ha investito oltre 22 miliardi di euro, di cui 13 nella raffinazione, soprattutto per il miglioramento degli impianti dal punto di vista ambientale. Ciò ha consentito di abbattere drasticamente le emissioni industriali dei principali inquinanti, in una misura compresa tra l’80 e il 90%”.
Giuseppe Consentino, responsabile relazioni territoriali Erg, ha parlato dei progetti di investimento in Sicilia per 400 milioni di euro, che forniranno un importante contribuito al raggiungimento degli obiettivi di incremento delle produzioni da fonti rinnovabili previsti dal nuovo Piano energetico ambientale regionale in fase di approvazione.
Rosario Lanzafame dell’Università di Catania ha parlato dell’importante uso dell’idrogeno quale vettore di energia, mentre Salvatore D’Urso, direttore dipartimento Energia della Regione Siciliana, ha ricordato come la strategia energetica messa a punto dal governo regionale dovrebbe portare la Sicilia nei prossimi dieci anni all’autonomia energetica e a una sensibile riduzione del costo della materia prima stessa.
Nel corso della tavola rotonda “Infrastrutture e rigenerazione urbana per lo sviluppo del Mezzogiorno” il presidente di Ance Siracusa, Massimo Riili, ha sottolineato l’efficacia degli incentivi fiscali concessi a favore della demolizione di vecchi fabbricati da sostituire con costruzioni antisismiche e a basso consumo energetico.
A porre l’accento sullo stato di attuazione degli interventi previsti dal Patto per il Sud (con una dotazione di due miliardi di euro per opere infrastrutturali in Sicilia) e del Patto per Catania (con risorse pari a circa 720 milioni di euro) è stato il presidente di Ance Catania Giuseppe Piana, che ha annunciato la conduzione di un monitoraggio sui due strumenti con l’obiettivo di verificare lo stato della spesa, le tempistiche e le criticità del sistema.
Per il vice presidente di Piccola Industria Catania, Salvo Gangi, infine, è necessario attivare un “Piano Marshall” che possa sostenere la crescita del sistema infrastrutturale siciliano. Gangi ha infatti ricordato la fragilità della dotazione viaria, ferroviaria, portuale e aeroportuale attuale, condizione che incide pesantemente sulla competitività delle imprese.