
L’assistenza alle imprese nella gestione del personale è da sempre stata per il sistema di Confindustria Piacenza una priorità.
Si è andati dalla storica e consolidata assistenza sindacale all’elaborazione delle buste paga, dalla formazione professionale all’assistenza fiscale ai dipendenti.
Da un anno e mezzo grande importanza l’ha assunta il welfare aziendale. È infatti nato un nuovo servizio, “Bussola Welfare”, gratuito e riservato alle imprese associate, per ampliare e diffondere la conoscenza di questa opportunità, fornendo consulenza sulla normativa e accompagnando le aziende nell’individuazione di una soluzione personalizzata.
Lo sviluppo del welfare, anche grazie a una normativa che ne agevola la fruizione, sta rappresentando, infatti, sempre più un’occasione per dare nuove soluzioni, efficaci ed economiche, alle imprese costantemente alla ricerca di maggior coinvolgimento e fidelizzazione dei propri collaboratori.
Ampio è il paniere di servizi al quale possono accedere i dipendenti: previdenza complementare e assistenza sanitaria in primis, ma anche rimborsi spese per asili nido, scuola, università, baby sitter e assistenza agli anziani. Si arriva anche a dare soluzioni alla conciliazione tra tempo libero e tempo di lavoro attraverso servizi alla persona e spese ricreative (sport, corsi extra professionali, teatri e viaggi).
L’associazione di Piacenza scende, quindi, in campo al fianco delle imprese fornendo informazioni e aggiornamento sulle norme fiscali e previdenziali di riferimento ed effettuando un check-up della situazione aziendale. Si passa così dallo studio di fattibilità alla concreta realizzazione del piano welfare.
A seconda dei casi il piano potrà essere gestito direttamente dagli uffici dell’impresa o attraverso un portale informatico che, da un lato, agevola l’azienda nella gestione amministrativa del welfare e dall’altro facilita l’accesso dei lavoratori ai tanti servizi disponibili.
Il tema ha una ricaduta così diffusa che ha coinvolto tutta l’associazione: non solo gli uffici fiscale e sindacale, ma anche il resto della struttura.
Si è arrivati a creare una nuova “sezione welfare”, che raggruppa potenziali imprese fornitrici di servizi che rientrano nell’ambito applicativo della normativa.
Anche le imprese della sezione credito e assicurazioni sono scese in campo garantendo, tra l’altro, l’accesso alle casse sanitarie. Tra queste Previdir che, come riferisce Mario Zurlini, consigliere di Confindustria Piacenza, è un’associazione senza scopo di lucro costituita nel dicembre 1987 nell’ambito delle aziende aderenti al sistema Confindustria, iscritta all’anagrafe dei Fondi sanitari per gestire in comune e garantire forme integrative di assistenza (malattia, invalidità, morte e Tfm) aziendali.
Attraverso questo Fondo sanitario le imprese possono assicurare ai propri dipendenti una diretta copertura sanitaria o un’integrazione a fondi ai quali abbiano già aderito.
Questo fondo garantisce anche la possibilità di fornire una copertura anche ai titolari, soci e amministratori, che possono accedere alle prestazioni senza compilazione di un questionario anamnestico, facendo rientrare in copertura dunque anche le malattie pregresse.
Il progetto è a pieno regime e si contano già imprese di tutti i settori e di tutte le dimensioni che, anche grazie al supporto dell’associazione, hanno strutturato un piano welfare. Quelli realizzati sono i più diversi: si spazia dall’impresa di 15 dipendenti che ha attivato un piano gestito internamente volto a riconoscere la fedeltà dei propri dipendenti, all’impresa di 280 addetti che ha finanziato un paniere di servizi sociali erogati ai propri collaboratori attraverso una piattaforma internet.
“Il progetto – spiega Cesare Betti, direttore di Confindustria Piacenza – ha suscitato grande attenzione da parte delle aziende, che si sono interessate alla possibilità di avvalersi di uno strumento innovativo per il maggiore coinvolgimento e fidelizzazione dei propri collaboratori. Soprattutto in una fase in cui il sostegno con prestazioni rivolte alle persone, oltre a evidenziare maggiormente il ruolo sociale dell’impresa, costituisce una valida integrazione rispetto a tematiche, sempre più sentite, come il sostegno a spese importanti per il nucleo familiare, la sanità e la previdenza integrativa”.
Tra le varie esperienze anche quella della ditta Saib di Caorso, azienda storica di 200 dipendenti, leader nella produzione di pannelli truciolari grezzi e nobilitati per l’industria del mobile e dell’arredamento.
“La nostra impresa – racconta Giuseppe Conti, consigliere d’amministrazione di Saib – è da sempre molto attenta al sociale e ha sempre avuto molta attenzione verso i propri dipendenti e il territorio nel quale opera. Quando siamo venuti a conoscenza attraverso l’associazione delle possibilità che la normativa ci metteva a disposizione per attuare politiche di motivazione e fidelizzazione dei nostri collaboratori, abbiamo subito chiesto un approfondimento e in pochissimo tempo aderito a questo servizio”. E aggiunge: “Attraverso il costante confronto con gli uffici di Confindustria Piacenza e coinvolgendo anche le parti sindacali, in un paio di mesi siamo arrivati ad attivare un portale Internet, dal quale i nostri dipendenti potranno accedere a una amplissima gamma di servizi a condizioni agevolate”.