

WALTER ROMANO
Ogni imprenditore, piccola o grande impresa da sempre ha la necessità di costruire un team di lavoro competente e motivato che possa riuscire a realizzare gli obiettivi aziendali. Ai nostri tempi, caratterizzati da cambiamenti costanti e molto rapidi, riuscire a creare un gruppo solido diventa assolutamente indispensabile per restare competitivi.
Secondo il modello di sviluppo del team di Bruce Tuckman, si passa per quattro fasi: forming, storming, norming, performing. Affiancando a questo la teoria della leadership situazionale di Ken Blanchard, si può individuare lo stile di leadership (direzione, coaching, supporto, delega) adatto in ciascuna delle fasi.
In fase iniziale (forming) la squadra è concentrata sul prendere confidenza con il progetto, ruoli e responsabilità. Le persone sono indipendenti, ma in fase di studio e non ancora aperte. Il leader deve avere uno stile direttivo, pronto a rispondere a molte domande, fornire indicazioni chiare e precise, guidare all’integrazione del team.
Successivamente (storming) cominciano interazioni e criticità che portano a confronti diretti. Inizia l’assestamento dei ruoli e possono nascere conflitti da affrontare e risolvere, per creare un clima aperto e basato sulla fiducia. Adesso i leader devono applicare il coaching, analizzare le situazioni complicate insieme alle persone e assicurarsi di ottimizzare le attività. Domande aperte, processi di feedback, coinvolgimento e sviluppo della consapevolezza del gruppo dono fondamentali.
Si passa quindi (norming) al superamento dei conflitti e alla collaborazione, che contribuisce a generare lavoro fluido ed efficiente. Ora si sviluppa il senso di appartenenza e la condivisione delle idee. La leadership deve essere di supporto, responsabilizzando le persone allo svolgimento delle proprie attività. Coordinare il lavoro, curando anche le dinamiche relazionali.
Infine (performing) il gruppo raggiunge la maturità e il lavoro procede in linea con i piani. Le persone sono autonome, gestiscono i processi decisionali e consolidano la collaborazione. Il leader può utilizzare in maniera estensiva processi di delega. Sempre coinvolto nelle decisioni e nella risoluzione dei problemi, ma i collaboratori controllano le attività grazie a processi di esecuzione rodati e funzionanti.
Secondo Tuckman, nel processo di crescita, il team può fermarsi ad uno di questi stadi oppure può addirittura tornare indietro se durante il suo percorso di sviluppo incontra ostacoli che non riesce a superare. Dunque, il leader deve avere un’ottima sensibilità per percepire come evolve la situazione e la massima attenzione verso le dinamiche di gruppo.
SFRUTTARE LE COMPETENZE E FORMARE LE RISORSE
Ogni azienda deve conoscere esattamente ciò di cui ha bisogno ed è consigliabile eseguire con regolarità una mappatura delle competenze esistenti. Questo permette di sapere in ogni momento ciò che si ha a disposizione e attivarsi prontamente nel caso di nuove necessità, tramite assunzioni e formazione.
Le statistiche mostrano come i progetti vadano in ritardo perché spesso non si riesce a recuperare il tempo perso all’inizio, proprio nella fase di costruzione del team e reperimento delle competenze necessarie. Inoltre, un classico errore che alcune aziende fanno è quello di andare a cercare sul mercato qualcosa che hanno già all’interno o che potrebbero creare con una formazione mirata di persone ad alto potenziale. Chiaramente un equilibrio tra queste due scelte è importante: acquisire forze fresche, competenze pronte e visioni differenti dall’esterno, ma al contempo creare percorsi interni di sviluppo e formazione che contribuiscano a motivare i collaboratori e a creare valore per l’azienda.
Altro suggerimento è quello di creare database di lezioni apprese (lessons learned) su progetti e attività completate. Si tratta di un patrimonio di dati e informazioni molto prezioso che l’azienda non può rischiare di sprecare, lasciandolo ai singoli esperti e senza strutturarlo. È un passaggio fondamentale per il miglioramento continuo, la formazione di nuove risorse che arrivano nel gruppo, l’identificazione dei rischi e lo sviluppo delle aree di innovazione.
PERSONE, PROCESSI, PERFORMANCE
È fondamentale definire adeguati processi di governance e gestione, che permettano all’azienda di essere efficace ed efficiente in tutte le fasi di lavoro.
Processi operativi ben definiti assicurano una strada chiara da percorrere per realizzare le performance attese. Ma sappiamo anche che i “fuori processo” sono di frequente gli eventi che portano al cambiamento e all’innovazione. Le sfide che spingono a cercare strade alternative e riuscire a migliorarsi, ottenendo performance a volte anche superiori alle attese. Qui diventano fondamentali le persone e l’indispensabile contributo che possono e devono fornire al miglioramento continuo dell’organizzazione.
Il capitale umano è di certo il fattore più importante per ogni azienda, che si deve impegnare a definire metodi di lavoro e processi perfettamente funzionanti, senza mai dimenticare di investire sul proprio team. Il successo dei progetti comincia da qui.