Il 10 dicembre, nella sede romana di Confindustria, farà tappa il roadshow Piccola Industria Avanguardia di Crescita che, dopo aver toccato quattro territori italiani per parlare di sostenibilità, estero, filiere ed evoluzione tecnologica, sbarca nella Capitale con un focus su innovazione e trasformazione del prodotto.
Il convegno organizzato da Piccola Industria e Audi Italia, punterà i riflettori sulla Saccheria Franceschetti, azienda lombarda che ha dimostrato di essere sempre aperta ai cambiamenti, all’innovazione tecnologica, non rinunciando anche a idee e strategie con un certo margine di rischio, ma decisamente rivolte verso il futuro d’impresa.
La scelta di affidarsi all’intelligenza artificiale e specificatamente al software di Noovle – il più importante partner italiano di Google Cloud – per reinventare la propria logistica ha infatti pagato alti dividendi all’azienda di Provaglio d’Iseo (Bs). Da 60 anni specializzata nella produzione e vendita di Big Bags, sacchi impiegati in vari modi dalle imprese che si servono dalla saccheria guidata dal quarantasettenne Ceo Luigi Wilmo Franceschetti, atteso martedì a Roma per raccontare i motivi della crescita fatta registrare dall’azienda di famiglia.
“Qualche anno fa, assieme a mia cugina Luisa, abbiamo deciso di tornare in Italia dopo molto tempo passato a lavorare all’estero – spiega Luigi Wilmo Franceschetti -. Cambio generazionale che ci ha fatto trovare di fronte a un prodotto commercialmente valido, ma con poco altro da cui ripartire. E allora si è deciso di innovare sulla gestione del nostro magazzino puntando su una startup che ha colpito così tanto Google da farci invitare a San Francisco nel 2017 come caso storico di portata mondiale”.
“Da quel momento in poi è stata sufficiente una persona e mezza per gestire 12 mila metri quadri e 3mila clienti, mentre prima ne servivano quattro. Migliorata decisamente l’efficienza all’interno di Saccheria Franceschetti, il nostro fatturato è passato dai 16 milioni di euro del 2015 ai circa 20 previsti per l’anno in corso ed è soprattutto schizzato in alto il dato della redditività grazie ad un software, una sorta di telepass, che ha sostanzialmente cambiato la vita aziendale” – sottolinea Franceschetti.
In più si sono ridotte di molto le contestazioni per ordini errati e in generale tutto si è sveltito e semplificato. Un processo innovativo che si basa pure sulla promozione del riuso dei sacchi rispetto al loro riciclo. “Le nostre Big Bags possono contenere qualsiasi cosa che non sia liquida e sono utilizzate per il 40% nel mondo delle plastiche, per il 30% in campo alimentare, mentre in quello delle costruzioni siamo presenti per il 20% – precisa il presidente dell’azienda bresciana -. Il resto dell’impegno giornaliero della Saccheria è principalmente nel farmaceutico”.
404 commenti