La strategia si basa su 3 pilastri e 16 azioni chiave, ognuna delle quali richiederà la definizione di iniziative legislative e non-legislative, da attuare secondo una tabella di marcia precisa.
Più nel dettaglio, il primo pilastro “favorire un migliore accesso ai consumatori e alle imprese ai beni e ai servizi online in Europa” ha l’obiettivo di rimuovere le maggiori differenze tra il mondo online e offline favorendo il libero movimento di prodotti e servizi.
Il secondo pilastro, “creare le giuste condizioni per lo sviluppo delle reti digitali e dei servizi”, mira ad attrarre maggiori investimenti, stimolare la competitività e assicurare delle condizioni di parità (level-playing field) tra i vari attori della catena del valore. A tal proposito, la strategia sottolinea la necessità di definire un quadro normativo chiaro e trasparente che riguardi principalmente le infrastrutture e le piattaforme digitali.
Il terzo pilastro, “massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea”, ha come principale destinatario l’industria europea e la sua trasformazione digitale con l’obiettivo di aumentare la competitività industriale europea intervenendo sia sul settore pubblico che sulla diffusione di competenze digitali.
Tra le prime iniziative legislative annunciate e che verranno compiute nel 2015, ci sono la revisione della normativa copyright e la proposta legislativa volta ad armonizzare il regime dell’Iva nell’UE.
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