
Orgoglio. È questo il sentimento che, da venerdì 13 maggio, da quando il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il responsabile della Protezione Civile, Angelo Borrelli, hanno telefonato in video-conferenza per chiedere aiuto, pervade non solo il fondatore e presidente di Siare Engineering International Group, Giuseppe Preziosa, e il figlio Gianluca, che ne è il direttore generale, ma l’intera azienda. E, anche, sorpresa.
Tutti i 35 dipendenti di quest’eccellenza italiana dell’elettromedicale alle porte di Bologna – la sede è a Crespellano-Valsamoggia – finora sconosciuta ai più e che in questi giorni di crisi e di epidemia di Coronavirus è diventata famosa grazie a interviste e servizi nei programmi di news e di approfondimento in Tv, sono orgogliosi. Perché producono tra le migliori apparecchiature per la ventilazione polmonare assistita ai pazienti ospedalieri e sono uno dei marchi più riconosciuti al mondo nel segmento Critical Care e Anestesia. Tanto da vendere il 90% dei loro dispositivi all’estero, in oltre 70 paesi.
A Siare Engineering International Group il premier Conte ha chiesto di fare un miracolo: passare da 160 ventilatori al mese (40 a settimana) a 500, per una fornitura totale di 2.000 dispositivi entro luglio. “Non potevamo che rispondere di sì. Da allora – racconta il direttore Gianluca Preziosa – lavoriamo a testa bassa, senza sabati e senza domeniche. Non siamo attrezzati per poter operare 24 ore su 24, ma diciamo che lavoriamo tutti 16 ore al giorno. La settimana scorsa abbiamo consegnato le prime 300 macchine. Lunedì 16 marzo è arrivato il primo gruppo di militari, dei 25 che il presidente del Consiglio ci ha promesso, altrimenti non saremmo in grado di mantenere la promessa”.
Gli spazi, per fortuna, non mancano. “Due anni fa abbiamo fatto un ampliamento – continua Preziosa – che ora è venuto a fagiolo. In questi pochi giorni abbiamo attrezzato una parte dell’azienda con nuovi locali, tavoli, computer e organizzato la permanenza dei militari, anche fuori dall’azienda. Sono tutti tecnici specializzati, abituati a lavorare su sistemi elettronici come i nostri, anche in un campo diverso”.
Il gruppo Siare, associato a Confindustria Emilia Area Centro, è l’unico in Italia e uno dei pochissimi al mondo – “La nostra è una produzione di nicchia, parliamo di 7-8 ditte in tutto, alcune multinazionali”, spiega il direttore – a fabbricare questi macchinari altamente sofisticati. Talmente sofisticati e di nicchia che il ministro della Sanità del Canada ha dovuto fare una deroga alle leggi del paese per poter importare tre ventilatori polmonari per camera iperbarica, un’altra delle loro eccellenze.

GIUSEPPE PREZIOSA
A fondare questa perla tecnologica nel 1974 è stato Giuseppe Preziosa, all’epoca un tecnico che lavorava per un grande gruppo farmaceutico a Milano e che si è appassionato ai sistemi elettronici per l’anestesia, la rianimazione e la terapia intensiva, diventandone uno dei massimi esperti mondiali. “L’azienda ha sempre avuto come obiettivo principale quello di portare l’alta qualità dei prodotti salva vita – si legge sul profilo internet del gruppo – al servizio dei pazienti e del personale sanitario. La costante e minuziosa ricerca scientifica ed il continuo utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia ci permettono di creare prodotti di altissimo livello e di semplice utilizzo”.
Non è quindi un caso che Siare Engineering International Group Italia da anni abbia un accordo di lungo termine con GE Healthcare, grazie al quale il colosso americano incorpora una gamma di ventilatori Siare nel proprio portfolio prodotti.
“Per poter far fronte alla richiesta del governo italiano – conferma Gianluca Preziosa – abbiamo dovuto interrompere tutte le commesse e le forniture che avevamo con l’estero. Ci siamo messi a disposizione del nostro Paese”. Che, ne siamo certi, saprà essere riconoscente e grato anche finita l’emergenza.