L’idea di impegnarsi per far nascere qualcosa di diverso rispetto alle tradizionali proposte turistiche presenti in questa parte d’Umbria era già da una trentina d’anni nei pensieri di Leonardo Baccarelli, capostipite di una famiglia che, qualche tempo più avanti, ha finalmente trovato il modo per dare una forma raffinata a questa visione alternativa di accoglienza. E così, nel 2006, sulle colline intorno a Todi, in provincia di Perugia, ha trovato casa il Roccafiore Wine Resort & Spa – 1,6 milioni di euro di fatturato nel 2022 a fronte di 20 dipendenti –, 13 camere, la Spa Anthea, oltre a un ristorante di livello e una cantina dove andare alla ricerca dei vini prodotti nei vigneti adiacenti e non solo.
“Qui da noi si viene per fare un pieno d’esperienze, per mettere da parte per qualche giorno i ritmi cittadini e concedersi un soggiorno detox – spiega Ilaria Baccarelli (nella foto in alto), titolare del Roccafiore Wine Resort & Spa e figlia di Leonardo –. Nonostante venissimo da un passato in un settore commerciale completamente diverso, in famiglia c’è sempre stata una spiccata vocazione per enologia e coltivazione dei terreni agricoli. Partiti da questo abbiamo provato a plasmare il territorio dove ora è presente il resort, ricavandovi intorno i cento ettari su cui sono attive, tra le altre cose, le vigne che danno il vino che ormai esportiamo in parecchie zone del mondo. Il tutto declinato in modo sostenibile”.
Offerta che poggia sulla produzione da vitigni autoctoni soprattutto di bianchi di pregio come il Fiorfiore, Grechetto di Todi profumato di ananas, mela golden, piccoli fiori gialli e con delicate note di spezie dolci che rappresenta il qualificato biglietto da visita della cantina Roccafiore. “Per merito suo siamo stati premiati con i Tre Bicchieri, riconoscimento ai migliori vini nazionali che ha dato sostanza al lavoro fatto negli anni da enologi arrivati anche dall’Alto Adige per portare da queste parti un diverso modus operandi. Oltre al Fiorfiore, come bianchi abbiamo il Trebbiano spoletino, mentre il settore dei vini rossi è presidiato dai vitigni di Sagrantino, Montepulciano e Sangiovese in purezza, con quest’ultimo gratificato, al pari del Grechetto, dal premio del Gambero Rosso”.
Oltre alle camere, la clientela del resort umbro può pure scegliere di vivere una o più giornate a contatto con il paesaggio circostante sfruttando il progetto di ospitalità assolutamente innovativo studiato per il Roccafiore Wine Resort e Spa dalla famiglia Baccarelli. “Si chiama Wine Chalet ed è un loft in legno di 60 metri quadri con cucina ma senza tv, una sorta di rifugio che ci siamo autocostruiti per far provare agli ospiti quel senso di profonda immersione nella natura che mio marito ed io ci siamo regalati durante il periodo pandemico. E una mattina siamo pure stati svegliati dal canto di una pernice rossa, avvistamento molto raro e facilitato da un momento storico in cui gli animali si sono potuti riappropriare appieno del proprio mondo – sottolinea Baccarelli –. Un’idea nata comunque prima dell’arrivo nelle nostre vite del Covid-19 e che, tra le altre cose, permette di poter scendere nella cantina sottostante per scegliere la bottiglia giusta per accompagnare pranzi o cene non certo convenzionali. Modo alternativo ma molto apprezzato, tanto che stiamo già ipotizzando la costruzione di uno chalet gemello, per contribuire all’ulteriore crescita numerica del settore dell’enoturismo”.
E per dare rinnovata forza alle proposte turistiche della zona, Ilaria Baccarelli e quattro amiche, qualche anno fa, hanno deciso di creare la rete d’impresa U.M.B.R.E. (United Marketing for Business and Regional Experience). “È una cosa partita quasi per gioco, ma che ci sta dando buone soddisfazioni. Veniamo da campi diversi e quello che ci accomuna è l’essere titolari di strutture ricettive. Sul territorio collaboriamo anche con partner terzi, assieme ai quali, per esempio, vorremmo dare vita ad un corso di alta formazione online per il settore turistico, mentre abbiamo già organizzato nel recente passato un evento assieme alla città californiana di San Francisco con l’obiettivo di creare un ponte con l’Umbria. Viviamo e operiamo in una regione a cui vogliamo far fare un altro passo avanti nel mondo dell’accoglienza visto che, giorno per giorno, ci stiamo sempre più rendendo conto di quanto tiri il turismo da queste parti”, conferma Baccarelli.
Tenuto botta all’impennata dei costi di energia e materie prime riuscendo ad essere praticamente autosufficienti col fotovoltaico e privilegiando il gpl sul metano, Roccafiore Wine Resort & Spa continuerà a cavalcare l’onda lunga di un investimento che sta portando ottimi dividendi. “Da qualche tempo al catalogo abbiamo aggiunto bollicine francesi di piccole maison che abbiamo scoperto. Non vogliamo assolutamente essere una cantina modaiola, ma champagne e altri vini d’oltralpe mancavano nell’offerta e nel corso del 2022 siamo riusciti a distribuirne 35mila bottiglie. I nostri vini partono per gli Stati Uniti, da dove arriva metà del fatturato estero, ma pure per Nord Europa, Germania, Gran Bretagna, Messico, Cina, Giappone e anche verso il Congo”.
Nel futuro prossimo il resort di Todi, infine, si impegnerà sempre di più su servizi integrati che permettano agli ospiti di apprezzare al meglio le esperienze dispensate da un territorio ricco di contaminazioni e sui matrimoni nelle cantine vinicole, scelta ormai piuttosto popolare sia tra coppie straniere che italiane.