Dalla Sicilia a Pavia, passando per Firenze, Pescara, Perugia. E poi ancora: Vicenza, Caserta, Pesaro. Legnano, Salerno, Ravenna. E di nuovo al nord con Cremona, su fino a Ivrea, mentre ci si prepara per le prossime tappe: Livorno, Como, Reggio Emilia, Benevento. È un viaggio lungo un anno quello di Alberto Marenghi, vice presidente di Confindustria con delega all’organizzazione, lo sviluppo e il marketing: dal Nord al Sud Italia, in ascolto di aziende, associazioni, di presidenti, direttori, funzionari del Sistema. Senza fretta, in contesti fortemente diversi tra loro e spesso destrutturati ma con temi-chiave di rilievo, per tutti: la competitività, la crescita sostenibile delle aziende e del Sistema in questi anni così complessi. Il cuore di ogni scambio sono i valori, perché è da qui che si parte, sempre: quelli che fanno di Confindustria una grande organizzazione, che in questa fase di grande trasformazione hanno saputo guidarci. I valori che saranno cruciali, domani, per continuare a governare il cambiamento, indirizzarlo, sostenere il fare impresa in tutte le sue forme.

ALBERTO MARENGHI
Un percorso articolato dalle tante facce, che in ogni tappa prende una diversa forma in base alle specificità del territorio, alla sensibilità dell’associazione ospitante, alla peculiarità dell’azienda coinvolta e a tanti altri fattori non sempre inquadrabili in una casella, un’etichetta o in un format: è partito nel 2022 con l’operazione “L’Anima dell’impresa”, che attraverso la voce di 14 imprenditori-testimonial ha voluto raccontare in modo inedito la bellezza del fare impresa in Italia. Ed è continuato una volta chiuso il progetto perché – come dice il vice presidente – “abbiamo la responsabilità di raccontare le nostre imprese, che ogni giorno fanno grande l’Italia nel mondo”: la connessione profonda con il tessuto produttivo e i suoi attori, quindi in primis con le persone. Un collante che non si può perdere ma si deve alimentare.
Le aziende visitate da fine dicembre ad oggi sono diverse tra loro ma unite da alcuni tratti ricorrenti: ciascuna ha una storia da raccontare, ciascuna rappresenta un territorio, una famiglia, una comunità. Ciascuna ha attraversato momenti difficili e a suo modo li ha superati. Tra Palermo e l’area del Trapanese hanno aperto le loro porte a metà dicembre la Omer, la Tecnobox, la Zicaffé e la Sarco. Quattro eccellenze saldamente ancorate ad un ampio bagaglio valoriale: Omer opera a livello internazionale nella progettazione e produzione di componentistica ferroviaria ad alto contenuto ingegneristico ed innovativo destinata all’allestimento di treni ad alta velocità, regionali e metropolitane. Tecnobox produce servizi e soluzioni innovative per il confezionamento alimentare per la grande distribuzione organizzata e il settore Horeca, anticipando le tendenze di mercato e intercettando le esigenze dei clienti. Zicaffè, fondata nel 1929, a Marsala produce miscele di caffè di alta qualità che esprimono la vera anima dell’espresso italiano, esportate nei cinque continenti. E poi la Sarco, nota nel settore del trattamento dei rifiuti di vetro e metalli, da cui recupera materie prime secondarie impiegate principalmente dalle industrie vetrarie e metallurgiche presenti sull’isola, per realizzare un’economia circolare di prossimità. Quattro realtà radicate sul territorio attente alla sostenibilità, orientate al futuro.
Il 10 gennaio è stata la volta di Pavia, Capitale della Cultura d’Impresa 2023, prima tappa del nuovo anno. Quella della ICS è una storia bellissima di resilienza e coesione: distrutta da un incendio nel 2016, l’azienda – dove si producono materiali plastici in ambienti altamente tecnologici – ha inaugurato solo un anno dopo il nuovo stabilimento, riportando al lavoro più di 60 operai. Risultato di una grande azione di squadra e della visione di chi la guida. I vertici dell’azienda lo hanno ricordato più volte, accompagnando nello stabilimento il vice presidente: “Insieme abbiamo vinto la sfida più difficile”.
A pochi giorni di distanza, ecco Firenze: è un’azienda leader per innovazione nelle macchine da caffè espresso dal 1927 – la Marzocco, nel cuore della provincia fiorentina – quella scelta dall’Associazione Territoriale per ospitare seconda tappa del 2023 di questo lungo giro d’Italia. Una realtà da sempre impegnata sui temi della ricerca e sviluppo e dell’Industria 4.0, attenta ai giovani e alla relazione con le nuove generazioni di clienti e stakeholders.
Il 19 gennaio, in Abruzzo, ad aspettare Marenghi in una giornata fredda con cielo terso sono due aziende che ben rappresentano il concetto di filiera: la Remu di Pescara e la Dayco di Chieti. Remu realizza attrezzature e macchine customizzate chiavi in mano per lo stampaggio di cinghie di trasmissione in gomma e in poliuretano, destinate sia al mercato dell’auto che a quello industriale. Con la vicina Dayco c’è da anni una sinergia di ferro: l’impresa ha oltre 4mila dipendenti, è leader globale nella ricerca, progettazione, produzione e distribuzione di componenti per i sistemi di trasmissione dei motori nel settore automotive e per applicazioni industriali.
Nella natura incontaminata dell’Umbria, a Spello, pochi giorni dopo si aprono le porte della Diva International: da oltre 30 anni mette sul mercato prodotti per la cura della persona, panni per la pulizia, per l’igiene della casa e degli animali domestici. I beni vengono progettati, sviluppati e confezionati per essere poi distribuiti in oltre 20 paesi: formule, brevetti, packaging e macchinari sono punti focali alla base della ricerca e della progettazione.
È il 1° febbraio: siamo a Vicenza, uno dei territori che meglio rappresentano l’oreficeria italiana, con una tradizione che si tramanda dal Medioevo: qui all’inizio del Novecento è nato un piccolo laboratorio artigiano, uno dei tanti, e qui Fope è cresciuta. Oggi è un brand noto in Italia e nel mondo: i suoi gioielli sono frutto di creatività e sapienza, di un approccio industriale innovativo ma anche dell’attenzione che da sempre l’impresa riserva alla dimensione culturale e ai giovani.
Il 7 febbraio ecco Caserta: il sito produttivo di Coca Cola a Marcianese è il più grande dell’Italia meridionale, capace di sviluppare una produzione vasta e diversificata, frutto degli oltre 50 milioni di euro investiti nel sito industriale solo negli ultimi dieci anni. Uno stabilimento enorme, capace di alimentare un indotto importante. Un orgoglio per il territorio, come anche il Consorzio Orafo il Tarì, punto di riferimento indiscusso nel mondo orafo nazionale e internazionale: due realtà profondamente diverse, due leve trainanti della competitività della Campania e del Paese.
Si investe da sempre “prima sulle persone” (“perché è da loro che dipendono la qualità del lavoro, i risultati di business”) in SIT Group, nelle Marche, specializzata nella stampa di alta qualità: una realtà nata come piccola impresa familiare che in pochi anni ha visto decollare il fatturato, come raccontano i vertici dell’azienda al vice presidente a Pesaro, l’8 febbraio. Ed è un’altra storia di crescita e coraggio quella della Roveda di Legnano, che ci accoglie il 14 febbraio: nata come piccolo laboratorio artigiano, in 60 anni l’azienda di Parabiago è diventata un polo dell’industria calzaturiera italiana: oggi produce per i più noti marchi del lusso e per una rosa di brand emergenti, quelli che costruiranno le tendenze di domani. Un “laboratorio industriale del saper-fare artigianale”.
Qui si crede nel territorio, nella cultura del saper fare e fare bene, proprio come in Sabelt, tra le più solide aziende familiari impegnate nella produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma, cinture di sicurezza, abbigliamento tecnico per il Motorsport e applicazioni speciali di sistemi di ritenuta nel settore aerospazio e aviazione. Siamo a Torino, dove il 17 febbraio la visita è nei grandi stabilimenti da cui escono prodotti destinati alle auto in Formula 1 e in quelle dei protagonisti del Motorsport mondiale: Ferrari, Porsche, Alpine, Cupra. Ferrari, McLaren, Aston Martin, Alpine, Maserati, Abarth e Cupra.
A Salerno la forza della Sada è tangibile, il 21 febbraio: è nell’energia della famiglia che la guida e accompagna il vice presidente Marenghi nei capannoni, nell’entusiasmo e la competenza delle giovani generazioni che da alcuni anni hanno preso in mano le redini dell’azienda: l’azienda è tra le prime in Europa in grado di stampare offset direttamente su cartoncino microonda e ha visto in poco tempo l’apertura di sette siti produttivi e il passaggio da 50 a 550 collaboratori.
È il 24 febbraio quando si aprono i cancelli della Rosetti Marino, eccellenza nascosta e dai grandi numeri nel cuore della Romagna, a Ravenna. Capofila operativa di un gruppo leader nella transizione energetica che realizza impianti per la decarbonizzazione, per le energie rinnovabili e per la circular economy, da tempo presente nei mercati dell’oil&gas offshore e delle costruzioni navali. La società serve tra i suoi clienti alcune tra le maggiori compagnie e global contractor internazionali del settore energy, e alcuni dei principali armatori europei di navi di servizio.
Spazio alla bellezza alla Intercos di Dovera (Cremona), il 28 febbraio: attiva nella cosmetica da 50 anni, è una realtà consolidata a livello globale, leader nella creazione e produzione di prodotti in ambito make-up, cura della pelle, dei capelli e del corpo, destinati a brand nazionali e internazionali, ai nuovi marchi emergenti e ai retailers. E infine il 7 marzo ecco Ivrea, con la sua Olivetti che riassume storia industriale, sociale e cultura del design, e dove il prezioso Archivio Storico offre un’esperienza di grande impatto focalizzata sulle iconiche macchine da scrivere.
“Non è mai solo questione di prodotti, di macchine attive nelle aree di produzione, di numeri e di business – dice il vice presidente, mentre prepara i bagagli per la prossima tappa, già domani – questi momenti di scambio sono un’enorme ricchezza sul piano umano e relazionale. Permettono di entrare nel vivo di dinamiche importanti e comprendere bisogni non sempre espliciti e visibili da lontano. Quelli per cui si impegna ogni giorno Confindustria e sui quali continueremo a lavorare”.