Tutto è partito dalla voglia di cambiamento di un commercialista con una grande passione per la finanza, un’ampia virata lavorativa che ha poi contribuito a far nascere Horizon Technology Group – 4,3 milioni di euro di fatturato nel 2021 e 42 dipendenti –, azienda romana impegnata nel settore delle infrastrutture tecnologiche e dell’ingegneria infrastrutturale. In particolare, fin dalla sua acquisizione datata 2014, la Pmi capitolina si è concentrata sulla realizzazione di opere complesse e di grandi dimensioni non solo entro i confini nazionali.
“Si, lo confesso, sono un commercialista pentito – esordisce Massimiliano Ceresani (in foto), amministratore delegato di Horizon Technology Group –. Fino al 2008 lavoravo nel campo della finanza, ma ho sempre cullato il sogno di gestire un’azienda, anche perché ad inizio carriera ho avuto la fortuna di entrare in uno studio internazionale e di occuparmi di crisi e risanamento aziendale. Ora, alla Horizon, ho la fortuna di divertirmi ogni giorno, potendo contare tra l’altro su un gruppo di lavoro estremamente giovane e agguerrito, che facciamo di tutto per far sentire soddisfatto mentre si dedica ai progetti di cui ci interessiamo”.
La Horizon Technology Group si è mossa inizialmente nel campo dell’impiantistica, partendo dal quale ha poi spiccato il volo verso altre specializzazioni. “Il nostro è un viaggio che, mentre continuiamo a fare esperienza sul campo, in modo fisiologico si arricchisce di nuove competenze. Come quelle ottenute nelle costruzioni, settore in cui l’azienda è impegnata nel terziario. Non abitazioni private, ma uffici e parti industriali, lavori in cui siamo conosciuti per utilizzare tecnologie “spinte”: in sostanza l’ufficio progettazione riesce a dare al cliente qualcosa in più, con scelte particolari rese all’avanguardia dalla domotica e da altre soluzioni tecniche”, chiarisce Ceresani. Un know how che deriva anche dall’esperienza fatta dall’impresa con base a Roma nel mondo militare e della difesa.
In questo periodo segnato dall’aumento esponenziale dei costi dell’energia, anche per Horizon Technology Group la situazione ha conseguentemente preso una deriva poco piacevole. Magari non in modo diretto, considerata la tipologia dell’azienda, ma il peso dell’impennata dei prezzi ha comunque toccato pure loro. “Non essendo un’impresa energivora, il disagio è stato finora marginale – sottolinea Ceresani, che guida l’azienda assieme all’ingegner Antonio Incalza –. Detto ciò, stiamo vivendo queste problematiche indirettamente a causa della crescita dei costi delle materie prime e, sempre più spesso, della loro indisponibilità. Nel campo delle costruzioni, e in particolare nella parte edile, abbiamo una grande difficoltà a reperire sul mercato a prezzi ragionevoli i rivestimenti: non poche aziende che producono, per esempio, mattonelle hanno addirittura spento i forni”.
Diversi, invece, i problemi che stanno accompagnando il lavoro giornaliero della Pmi romana nel settore dell’elettronica. “Lì dobbiamo fare i conti con altri generi di difficoltà, fondamentalmente ascrivibili a speculazioni che si stanno cavalcando fuori dal mondo occidentale. Le consegne, inoltre, stanno subendo ritardi per noi disastrosi, mentre ci preoccupano parecchio le oscillazioni imprevedibili del prezzo del ferro – commenta l’ad della Horizon Technology Group –, come anche quelle di rame e Pvc. Aspetti in grado di impattare molto sulle gare d’appalto, con prezzi applicati magari mesi prima che poi non hanno più ragione d’essere. Non certo dinamiche di poco conto per chi, come noi, opera nel campo delle costruzioni”.
Con un portafoglio lavori ben pianificato, ma soggetto anch’esso alla volatilità del momento, Horizon ha dovuto mettere sul piatto della bilancia pure un altro fattore di rischio. “Quello legato alla crescente difficoltà di trovare operai, problema che in ogni caso non penso riguardi solo la nostra azienda”.
La Pmi capitolina, infine, qualche anno fa ha provato a varcare i confini nazionali, facendosi conoscere soprattutto nell’Est Europa: “Il primo approccio al mercato estero è andato bene – spiega l’imprenditore – dopodiché abbiamo riflettuto e deciso di provare prima a radicarci ancora meglio sul territorio italiano. Ma, entro il 2023, questo è un discorso che intendiamo assolutamente riprendere”, conclude Ceresani.