ProGnosis Biotech nasce nel 2011 con l’obiettivo di affermarsi come leader nel settore della sicurezza alimentare, sviluppando soluzioni per la diagnostica in vitro e, nello specifico, per l’analisi delle micotossine in alimenti e mangimi. Amministratore delegato è Antonios Ntantasios (nella foto in alto), che in questa intervista spiega l’interesse verso i paesi africani e mediorientali.
Qual è la struttura organizzativa della vostra azienda?
L’azienda madre ha sede a Larisa, in Grecia, e ProGnosis Biotech Italia Srl è l’ultima sussidiaria costituita in ordine di tempo. Come le omonime in Spagna, Polonia, Serbia e Francia, rientra in un progetto a lungo termine, attraverso il quale l’azienda principale si propone di offrire ai suoi clienti assistenza diretta, riducendo i tempi di risposta e chiaramente quelli di consegna, in mercati ritenuti strategici come quello italiano. Il gruppo ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo pari a 25 milioni di euro e può contare attualmente su 80 dipendenti, tre dei quali operano sul territorio italiano.
In che ambito vengono adoperati i vostri dispositivi di analisi in vitro? E come ne garantite la qualità?
Tra i principali settori nei quali i nostri dispositivi-kit vengono usati possiamo sicuramente annoverare il settore lattiero caseario, agro-alimentare, ittico e non ultimo quello dei mangimi. Attraverso la costante partecipazione alle prove interlaboratorio (Proficiency Test) predisposte da organizzatori accreditati a livello nazionale e internazionale, la nostra azienda cerca di garantire e dimostrare costantemente la qualità e l’affidabilità dei suoi prodotti. Tali prove interlaboratorio sono test che permettono di valutare le prestazioni dei laboratori partecipanti. Nel corso degli anni i nostri kit hanno sempre ottenuti risultati eccellenti, dimostrando affidabilità e accuratezza.
In quali mercati africani e mediorientali siete presenti?
L’azienda opera attualmente nei seguenti paesi: Egitto, Marocco, Kenya, Sudafrica, Nigeria, Libano, Zimbabwe, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania. Qui cooperiamo con un partner locale e, solo in alcuni casi, abbiamo un accordo di esclusiva. La sfida più grande è stata sicuramente quella di incrementare la consapevolezza dei rischi legati alle micotossine, nonostante le normative locali in alcuni dei paesi citati non siano di fatto stringenti.
Contestualmente un’altra importante sfida è stata quella di far comprendere l’importanza delle buone pratiche di laboratorio, permettendo agli operatori di usare in maniera adeguata le diverse metodologie da noi offerte e, soprattutto, l’impatto di un non corretto campionamento sull’intera procedura. Tali fattori sono di solito ampiamente sottovalutati ed evidenziarne le criticità è, secondo noi, di fondamentale importanza.
Come fornite supporto tecnico e assistenza ai clienti di Africa e Medio Oriente per garantire il corretto uso dei vostri dispositivi?
Supporto tecnico e assistenza ai clienti sono garantiti dal nostro distributore a livello locale. Chiaramente c’è anche la supervisione del fabbricante, in questo caso da remoto, mediante tecnici specializzati.
Per ogni nuova installazione è prevista una formazione specifica, che può durare anche diversi giorni. Tale formazione viene gestita dal nostro partner, in quanto il team di specialisti facente capo al nostro distributore viene formato in precedenza da noi per essere in grado di gestire le richieste del cliente, nonché per identificare e risolvere potenziali problemi.
Come contribuite ad affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare e alla diagnostica clinica nel contesto di questi paesi?
La nostra azienda intende dare il suo contributo attraverso la partecipazione a convegni del settore, in qualità di relatori, e tramite l’organizzazione di appositi seminari sul posto oppure di webinar, durante i quali vengono affrontati vari temi, tra cui l’importanza delle buone pratiche di laboratorio da adottare nell’ambito dei test eseguiti, rimarcando il valore di una corretta formazione degli operatori.
Dove progettate di ampliare la vostra presenza nei prossimi anni?
Il principale obiettivo nel prossimo quinquennio è quello di consolidare la nostra presenza in paesi come Nigeria, Kenya, Marocco e Sudafrica, nonché di essere universalmente riconosciuti come un brand sinonimo di affidabilità e credibilità in mercati, per noi, di straordinaria importanza e potenzialità inespresse.
Oltre a questo, c’è la volontà di allargare la nostra sfera di attività e competenze nei paesi subsahariani, tra i quali Zimbabwe, Ghana, Senegal e Costa D’Avorio, che per motivi diversi rappresentano un’opportunità di crescita anche in termini di fatturato.
Quale approccio consiglia alle aziende che intendono operare in questi mercati?
Un approccio sicuramente proattivo, pianificando in anticipo le azioni opportune e valutando con molta cautela ciascun mercato, al fine di comprendere se può rappresentare un’opportunità sostenibile dal punto di vista commerciale e finanziario.
(Prossima uscita: 21 luglio)
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