È dal cuore delle Marche – a Recanati, in provincia di Macerata – che prende il via un altro filone del lungo percorso di ascolto avviato lo scorso autunno dal vice presidente di Confindustria con delega all’Organizzazione, sviluppo e marketing Alberto Marenghi e che ha toccato ad oggi circa la metà delle territoriali del sistema.
La visita del 15 maggio è nello stabilimento della Fratelli Guzzini Spa, una realtà fortemente radicata sul territorio che dal 1912 mette sul mercato articoli di uso quotidiano per la tavola e la cucina caratterizzati da un elevato contenuto di design. Tratto distintivo dell’azienda – società benefit e certificata BCorp – è l’impegno sul fronte dell’innovazione, dell’etica e della responsabilità sociale. La ricerca estetica e funzionale, la sperimentazione di nuovi materiali plastici sostenibili dal punto di vista ambientale e il coraggio di essere sempre innovativi fanno di quest’azienda uno dei simboli del made in Italy nel mondo.
Ad accompagnare il vice presidente sono stati Domenico Guzzini, presidente di Fimag, la holding della famiglia Guzzini, e già presidente di Confindustria Macerata, Massimiliano Guzzini e Adolfo Guzzini rispettivamente presidente e presidente emerito dell’azienda, con il vice presidente vicario di Confindustria Macerata Marco Ragni. “Non sorprende che alcune collezioni siano esposte in musei di arte contemporanea come il Museum of Modern Art di New York”, ha ricordato Marenghi, evidenziando l’innovazione sostenibile e la storia del marchio come asset per la competitività.

ALBERTO MARENGHI
Tre giorni dopo, il 18 maggio, è la volta di Alessandria. Lo stabilimento di Spinetta Marengo è uno dei più importanti al mondo del gruppo chimico Solvay, espressione di alta tecnologia e ricerca. Qui siamo accolti dal Country manager Solvay Italia e direttore industriale del gruppo Solvay Italia, Marco Martinelli, e dal direttore dello stabilimento Andrea Diotto. Ad accompagnare Marenghi è stata la presidente di Confindustria Alessandria Laura Coppo, con una delegazione dell’associazione. “Mi hanno colpito i numeri condivisi nella visita – ha sottolineato il vice presidente di Confindustria –. Questo sito vede mille persone impegnate, tra cui molti giovani qualificati: più di 120 laureati e 450 diplomati tecnici coinvolti in programmi di formazione continua. Un grande brand che qui ha il suo fiore all’occhiello per innovazione tecnologica e investimenti in sostenibilità con un positivo impatto sul territorio e un forte ruolo di traino per l’economia locale”.
Si resta al Nord Italia, poi, per la tappa del 22 maggio: siamo a Brescia, nel tempio delle “innovazioni che funzionano in modo invisibile e silenzioso”, ma che semplificano la qualità della vita di chi le usa (e fanno anche risparmiare energia), come si usa dire in RBM Spa. Una tappa che ha coinvolto il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta e il vice presidente con delega al Marketing, sviluppo, zone e settori Francesco Franceschetti.
RBM progetta e produce componenti e sistemi idrotermosanitari innovativi, efficaci ed efficienti. Ad accogliere Marenghi sono i fratelli Guido e Cristiana Bossini, rispettivamente presidente di RBM e vice coordinatrice della Zona Valtrompia Lumezzane di Confindustria Brescia. “Una realtà di valore radicata in un territorio strategico e dal solido tessuto imprenditoriale – è il commento del vice presidente a margine della visita –. Qui l’innovazione ha un ruolo chiave nella riduzione dell’impatto energetico, aspetto più che mai importante nella fase che attraversiamo”.
E sono sempre l’innovazione e la tecnologia i driver dell’azienda visitata il 31 maggio a Teramo, in Abruzzo: radiatori d’arredo, bollitori, recipienti per fluidi in pressione, serbatoi, sistemi fumari in acciaio: sono alcuni dei prodotti principali della Cordivari, tra le più solide realtà del settore idrotermosanitario. L’impresa è specializzata nella produzione di sistemi idrotermici ad uso domestico, civile e industriale.
Alla guida del gruppo c’è Ercole Cordivari, past president di Confindustria Teramo: è lui ad accogliere e accompagnare il vice presidente con il presidente dell’associazione Lorenzo Dattoli e una rappresentanza del Consiglio di presidenza. “L’attenzione alle persone è una priorità per questa impresa, si vede e si sente – sottolinea Marenghi – Si ritrova nell’approccio dei dipendenti e nelle scelte tecnologiche, ergonomiche, logistiche e ambientali fatte negli ultimi anni. Un driver importante di competitività”.
Il 29 giugno è l’area industriale di Longarone, nel bellunese, fra le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco, ad ospitare la tappa successiva. Qui si sono aperte le porte di Sinteco, attiva nella progettazione e produzione di impianti per l’automazione industriale e ospedaliera, e di Certottica, istituto di eccellenza per la certificazione dei prodotti ottici, nonché centro di formazione con la business unit Able.
Ad accogliere negli stabilimenti Marenghi, accompagnato dalla presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Lorraine Berton e dal vertice dell’associazione, sono il general manager di Sinteco Stefano Giacomelli e Luca Businaro e Corrado Facco, rispettivamente presidente e Ad di Certottica. “Due realtà che in modo diverso contribuiscono al benessere delle persone, investendo nella tecnologia per un miglioramento continuo di processi e prodotti – commenta Marenghi –. È un piacere entrare in contatto con aziende di questo spessore”.
E prima della pausa estiva si preparano ancora le valigie per le ultime tappe in calendario prima di agosto: Matera, Potenza, Taranto, Brindisi e Trieste. E nel frattempo si guarda a settembre con Trento, Lecce, Varese, e poi Siracusa e Catania.
(Articolo pubblicato sul numero di luglio dell’Imprenditore)