Per le imprese competenze e capitale umano sono fattori strategici di crescita e di sviluppo. In questa prospettiva diventa fondamentale investire nella valorizzazione di percorsi di specializzazione post laurea, con una particolare attenzione ai dottorati innovativi che rappresentano l’ultimo e più avanzato segmento della formazione universitaria.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – che su questi ha basato uno dei pilastri dell’attività su R&S&I – prevede interventi e risorse per favorire lo sviluppo delle competenze dei giovani e per il successivo inserimento in impresa, rafforzando la capacità di lavorare in partnership pubblico-privato. Si tratta di un’azione diretta ad aumentare l’attrattività del nostro Paese, anche verso i giovani, come un luogo in cui si può fare ricerca di qualità sia nel pubblico che nel privato.
Perché i dottorati sono innovativi? L’innovatività del dottorato realizzato con le imprese deriva da un incrocio tra i bisogni di innovazione delle imprese e gli interessi di ricerca delle università. Con tale approccio il dottorato esprime un progetto congiunto, permettendo al dottorando di maturare una vera esperienza di ricerca nell’impresa attraverso una partnership pubblico privato. Siamo davvero davanti ad un nuovo modello, un circolo virtuoso all’interno di un programma Paese. È fondamentale, quindi, un rapporto sempre più stretto e incisivo tra ricerca e impresa perché l’industria diventa competitiva grazie alla ricerca. Investire nel capitale umano incoraggia i giovani a non restare chiusi e isolati nelle università, ma ad entrare nel mondo produttivo valorizzando il proprio talento. Sta emergendo un cambiamento culturale, che va sostenuto e favorito, il quale sta coinvolgendo mondo universitario e sistema delle imprese, sempre più consapevoli dei vantaggi che derivano dall’assunzione di nuove figure altamente qualificate, capaci di rafforzare le attività di ricerca e innovazione e di assicurare un contributo concreto allo sviluppo delle attività aziendali.
La Fondazione Mai di Confindustria ha proposto a Fondimpresa di partecipare alle attività dirette alla diffusione della cultura della formazione legate ai dottorati innovativi presso le imprese. La vision del fondo è promuovere la cultura e il valore della formazione continua con lo scopo di accrescere sia la competitività e l’innovazione delle imprese, sia l’occupabilità e la qualificazione e riqualificazione professionale dei lavoratori, colmando sempre di più le competenze richieste dal mercato del lavoro e l’annoso e strutturale fenomeno del mismatch. Per questo Fondimpresa ha supportato e promosso tutte le attività di approfondimento promosse da Confindustria e Fondazione Mai per valorizzare i dottorati innovativi.
L’obiettivo posto dal Pnrr, all’interno della Missione 4, componente 2, è molto sfidante: 5mila dottorati innovativi all’anno – e quindi 15mila nel triennio – che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese, le quali cofinanziano le borse al 50%, promuovendo parallelamente l’assunzione di 20mila ricercatori da parte delle stesse. Lo scorso anno, nella prima fase di attuazione, sono stati realizzati 1.708 dottorati congiunti: un risultato importante, che ha quasi raddoppiato il numero dell’anno precedente e più che triplicato i dati degli anni ancora precedenti.
Le borse di dottorato bandite dal ministero dell’Università e della ricerca (Mur) (DM 117 del 2 marzo 2023), a partire dall’anno accademico 2023-2024, sono 13.292, delle quali il 40% destinate agli atenei con sede nel Mezzogiorno. Il costo unitario per una borsa di dottorato è pari a 60mila euro per il triennio, di cui 30mila a carico dell’impresa.
Ogni soggetto che eserciti un’attività economica, a prescindere dal proprio stato giuridico e dalle modalità di finanziamento, può attivare e cofinanziare un dottorato innovativo. Oltre alle imprese, sono compresi associazioni e reti di imprese, aziende sanitarie locali, centri nazionali, ecosistemi territoriali di innovazione, partenariati estesi, cluster tecnologici nazionali, ordini professionali.
Quali sono i vantaggi per le imprese che attivano un dottorato innovativo? Ne vanno sicuramente sottolineati alcuni:
- investimento conveniente grazie alla condivisione dei costi della borsa di dottorato con l’università;
- vantaggio competitivo perché l’impresa può contare su una prospettiva unica e innovativa per sviluppare una tematica di suo interesse;
- formazione di potenziale umano nel suo settore specifico in previsione di eventuale assunzione futura;
- networking strategico grazie alla collaborazione con gruppi di ricerca universitari altamente qualificati.
Per facilitare l’incontro tra la domanda di innovazione delle imprese e l’offerta di conoscenza del mondo accademico e della ricerca, è stata realizzata dal Cineca, in collaborazione con Confindustria, Mur e Crui, una piattaforma digitale “Dottorati innovativi PNRR – università-imprese” che semplifica e abbrevia i tempi per la definizione dei dottorati.
Attraverso la piattaforma, le imprese possono avere il quadro complessivo dei dottorati previsti e della loro distribuzione tra le università, possono presentare entro il 5 ottobre 2023 il loro bisogno/progetto di ricerca, avviare l’interlocuzione con le università per poi arrivare alla definizione della collaborazione. È inoltre possibile anche diffondere le informazioni ai giovani interessati e monitorare i risultati.
Per questa ragione è fondamentale riuscire a raggiungere tutte le imprese. A tale scopo Confindustria, Mur e Crui hanno predisposto un piano di informazione, accompagnamento e assistenza delle imprese nell’uso della piattaforma, nella presentazione delle proposte, nella individuazione delle università e nella definizione dei documenti necessari per facilitare la loro partecipazione ai dottorati, attraverso un webinar sulla misura (disponibile sul sito di Confindustria) e un roadshow sul territorio con incontri, a livello territoriale e settoriale, con le imprese, le università e i giovani.
Al fine di velocizzare gli accordi tra università e impresa, sono stati definiti anche un format tipo di convenzione – per regolare la proprietà intellettuale – e di lettera di intenti, entrambi disponibili nella piattaforma.
Nella logica di rafforzare la collaborazione per progetti di ricerca e sviluppo in partnership pubblico privato si indirizza anche l’intervento che promuove la mobilità dei ricercatori tra i due sistemi. Per agevolare l’inserimento di 20mila ricercatori/dottorati in azienda è stato introdotto uno sgravio contributivo – riconosciuto nel limite massimo di 7.500 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato – per l’impresa che, avendo cofinanziato al 50% borse di dottorati innovativi, assume, a tempo indeterminato, due dottori di ricerca.