

FABIO DE FURIA
“Il mercato americano si è evoluto nel corso del tempo e i bisogni e le necessità sono mutati. Qui il made in Italy non è più solo food and fashion, ma siamo conosciuti anche per le nuove tecnologie, i nuovi materiali, il design, il meglio insomma che il nostro Paese possa offrire”. Da questa consapevolezza, unita a diversi anni di esperienza sul campo, è partito Fabio De Furia, presidente del Gruppo De Furia, per lanciare un nuovo progetto imprenditoriale.
Rilevato il marchio americano Gio’s Kitchen attraverso la controllata Findem Usa Corp, ha deciso di rilanciarlo con una piattaforma di e-commerce con un nuovo posizionamento completamente targato made in Italy, offrendo quindi al consumatore la possibilità di acquistare prodotti italiani di qualità e certificati.
Nel nuovo catalogo, contraddistinto dal simbolo della macchia rossa di pomodoro accompagnata dalla scritta bianca Gio’s Kitchen e dal claim “100% Italian Experience”, sono previste due linee: Kitchen Tools e Home Decor. Oggetti dal design moderno e funzionale, realizzati in materiali leggeri e rispettosi dell’ambiente per accompagnare i tanti momenti della vita quotidiana con un tocco italiano.
Si tratta di una selezione che punta non soltanto ai consumatori più maturi, ma anche ai Millennials. “Questa generazione – osserva De Furia – rappresenta un segmento redditizio per l’e-commerce. Secondo le stime di settore, infatti, nel 2024 la Y Generation costituirà il 50% del mercato in quest’area, dove il nostro portale avrà molto da suggerire”.

ESEMPIO DI PRODOTTI SELEZIONATI PER IL CATALOGO
Certo, la concorrenza di colossi come Amazon è forte, ma secondo l’imprenditore ci sono le premesse per ricavarsi una nicchia di tutto rispetto. “Il nostro catalogo – spiega – è fatto solo di prodotti italiani, selezionati con cura e dedizione, seguendo criteri di funzionalità, qualità ed estetica. A mio modesto parere in altre piattaforme si è verificata una sovra-performance e oggi ogni segmento sembra subire una forte dispersione”. “È chiaro inoltre – aggiunge De Furia – che l’acquisto di questi beni è legato al valore che l’oggetto stesso rappresenta per l’individuo, in termini di soddisfazione personale, ed è collegato al modo in cui le persone vivono nella società e comunicano la propria posizione in essa”.
Quali requisiti devono avere le imprese per potere essere inserite nel catalogo? “Il solo requisito è di essere un’impresa italiana con attenzione alla filiera pre-prodotto”, sottolinea De Furia. E c’è spazio anche per chi non ha mai esportato negli Stati Uniti e vuole sondare il mercato in un contesto, per così dire, più protetto.
“Nel piano di rilancio di Gio’s Kitchen – aggiunge – vedo la possibilità per molti colleghi di partecipare sia singolarmente che in forma aggregata. Ed è per questo che vorrei coinvolgere anche RetImpresa (l’Agenzia di Confindustria per le aggregazioni e reti d’impresa, ndr) per verificare insieme la possibilità di una rete ad hoc con obiettivi e target ben definiti. Questo consentirebbe alle piccole imprese di posizionarsi in un mercato grande come quello statunitense senza impattare pesantemente sui propri bilanci e semplificando anche il livello decisionale interno”.
Secondo De Furia, infatti, in America il settore degli accessori e utensili da cucina, come quello degli accessori per arredamento e dell’oggettistica di design ha un enorme potenziale, che deve essere ancora sviluppato. “In questa fase puntiamo alla costruzione del catalogo, instaurando una relazione con i nostri partner, ovvero le aziende italiane”. Dal punto di vista operativo, per i venditori sono stati predisposti due livelli: Essential, che consente di vendere fino a un massimo di 50 oggetti al mese, e Pro, destinato agli operatori professionali. “La nostra capacità sarà trasferire l’Italian Experience, consigliando al meglio cose che per noi sono del tutto naturali”, conclude.