È superfluo ribadire come Italia e Polonia siano “amici” storici, sia per motivi culturali che di business. Oggi, però, la Polonia è anche un partner commerciale importante per l’Italia, oltre ad essere uno snodo geografico e logistico tra Est e Ovest.
Confindustria ha quindi deciso lo scorso anno di costituire anche in questo paese una propria Rappresentanza Internazionale per rafforzare questi legami. Ne parliamo con uno dei soci Fondatori, Alessandro Romei, delegato ai rapporti internazionali di Confindustria Polonia.
Nell’avviare Confindustria Polonia, quali sfide e obiettivi vi siete posti?
La Polonia rappresenta un partner importante per l’Italia con un interscambio complessivo superiore ai 23 miliardi di euro. Sono ad oggi presenti nel paese circa tremila partite Iva riconducibili a proprietà italiana e, di queste, duemila sono aziende attive nel manifatturiero, nel commercio e nei servizi.
Con questi numeri per noi non è stato difficile decidere di ascoltare le voci di alcune di queste realtà che ci hanno chiesto aiuto e creare sul territorio la best practice che il sistema Confindustria rappresenta in Italia e nel mondo. L’obiettivo è supportare al meglio le imprese italiane, rappresentare i loro interessi nei confronti della comunità che le ospita. Vogliamo raggiungere in breve tempo un numero significativo di soci, così da poter far sentire, insieme agli altri attori del Sistema Italia già operativi (in primis l’Ambasciata e l’Ice), la voce e il peso che la presenza italiana ha attualmente sull’economia polacca.
Il paese costituisce un mercato importante per l’Italia e, come ci ha raccontato, vede una presenza significativa di italiani. Quali opportunità offre alle nostre aziende e in quali settori? Cosa c’è da sapere per poterlo approcciare al meglio?
Come accennavamo prima, con i suoi 23 miliardi di valore l’Italia costituisce il terzo partner commerciale e il quarto paese fornitore della Polonia, che si posiziona al primo posto tra tutti gli ex paesi dell’Est. Opportunità si prospettano in diversi settori: agroalimentare, chimica, costruzioni, macchinari e apparecchiature, abbigliamento, salute e benessere, trasporti.
Il terziario è uno dei punti di forza dell’economia polacca con il 64% del Pil, seguito dall’industria, con il 30%. I comparti storici del paese sono l’industria pesante (carbone, acciaio, ferro), la chimica, l’elettronica, l’automotive e la cantieristica; meccanica, auto ed aereo sono i segmenti più dinamici e registrano una crescita costante. Il settore agricolo contribuisce alla formazione del Pil per il restante 3% e negli ultimi anni è stato protagonista di un boom produttivo.
La Polonia è anche il principale punto di snodo tra Europa centrale ed Europa orientale: ha in programma gare di appalto per il settore stradale per circa 20 miliardi. Il trasporto ferroviario conta 19.132 km di ferrovie e prevede investimenti per circa 16 miliardi di euro entro il 2023.
Lei proviene da una grande impresa multinazionale, il Rina, che opera nei settori energia, navale, certificazione, infrastrutture e trasporti e industria. Quali competenze potrà valorizzare a beneficio della rappresentanza?
La mia storia professionale, ormai quasi ventennale, con il Rina, per cui attualmente gestisco il business della certificazione nell’area Emea, mi ha sicuramente aiutato a comprendere le dinamiche del mercato polacco. Quale ente certificatore e di classificazione navale, siamo presenti in loco da oltre vent’anni, con fatturati in costante crescita, grazie alla qualità del servizio che riusciamo a fornire sia ai clienti italiani che internazionalizzano la loro attività in Polonia, che a tutte quelle nuove realtà polacche, fattesi forti grazie alle competenze intrinseche ed agli utilissimi fondi europei, che sempre più spesso necessitano del nostro supporto di certificazione e formativo per espandersi all’estero.
Rina ha già messo a disposizione i propri uffici per sostenere la crescita della nostra rappresentanza e, se il buongiorno si vede dal mattino, posso già dirmi soddisfatto per gli attuali risultati, che confermano la bontà dell’idea e del progetto.
Avendo partecipato attivamente negli ultimi anni allo sviluppo della Rappresentanza Internazionale di Confindustria in Romania, al momento la più grande e sviluppata dell’Est Europa, cercherò di mettere questa esperienza a disposizione dello start-up in Polonia, per conseguire risultati simili in tempi ridotti.