Le piccole e medie imprese sono state all’attenzione sia del Presidente del Consiglio italiano nella sua informativa al Senato sull’emergenza coronavirus che delle considerazioni della Banca centrale europea nel suo bollettino.
“Possiamo e dobbiamo fare di più”, così il premier Conte a proposito delle misure economiche messe in campo dal governo per sostenere l’economia in questa fase critica, segnata dalla pandemia, con l’aggiunta di uno stanziamento di ulteriori 25 miliardi di euro.
Anche la Bce ha sottolineato quanto sia fondamentale sostenere il credito delle piccole e medie imprese con condizioni più favorevoli a maxi-prestiti. “In un contesto in cui la diffusione del coronavirus grava su entrate e programmi di spesa di famiglie e imprese, è fondamentale sostenere il credito bancario a favore dei soggetti più colpiti dalle conseguenze economiche, in particolare le piccole e medie imprese”, così la Bce nel suo bollettino.
Pertanto il Consiglio direttivo ha deciso di applicare “condizioni considerevolmente più favorevoli” nel periodo compreso fra giugno 2020 e giugno 2021 ai maxi-prestiti alle banche Tltro-3 allora in essere. Per cui “per tutta la durata di tale periodo si applicherà un tasso di interesse inferiore di 25 punti base rispetto al tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema”, sottolinea Francoforte.
A proposito del decreto Cura Italia, nel documento inviato alla Commissione Bilancio del Senato Confindustria riconosce “l’importante sforzo compiuto dal governo” e, sul fronte dell’impatto dell’emergenza coronavirus sul sistema produttivo, ritiene “cruciale proporre fin d’ora il quadro delle prossime tappe, per restituire fiducia rispetto a un percorso di ricostruzione che dovrà far seguito a un evento correttamente equiparato a una guerra”.
In un ragionamento ampio, articolato in un documento di 24 pagine, la Confederazione ripercorre e approfondisce criticità e proposte al centro del dibattito degli ultimi giorni. Come interventi rapidi e urgenti, tra l’altro, gli industriali sottolineano la richiesta di evitare che, in un momento di fortissima contrazione della liquidità, siano le imprese a dover far fronte alle anticipazioni per la corresponsione della cassa integrazione ai lavoratori; di posticipare e rateizzare tutti i pagamenti fiscali e contributivi per le imprese piccole, medie e grandi, evitando di drenare risorse che, a causa di chiusure e rallentamenti della produzione, vengono a mancare; di potenziare tutti i sistemi di garanzia per sostenere la liquidità a breve e a lungo termine.