Una storia fatta di persone, aziende, valori, simboli, avvenimenti, accelerazioni di tempo. Un traguardo prezioso per una Associazione territoriale che si è andata affermando e consolidando fino a costituire un preciso, affidabile ed autorevole punto di riferimento e di aggregazione attorno al quale si sono addensati spirito d’intrapresa, impegno economico, civile e sociale, risorse e capacità realizzative proprie degli imprenditori e, più in generale, di tutti coloro che hanno creduto, praticato e difeso idee di libera iniziativa ed assunzione di responsabilità.
Il novantesimo compleanno di Confindustria Cosenza racchiude e comprende tutto questo: un pezzo di storia importante del territorio, un traguardo che appartiene a tutti.
È delle imprese che nel tempo vi hanno saputo dare vita, alimentando l’economia locale e contribuendo alla creazione di ricchezza e di opportunità di lavoro per tante generazioni, così come è parte profonda della storia, del portato culturale e della voglia di futuro del territorio.
Lo ha sottolineato più volte Natale Mazzuca, Presidente degli industriali calabresi ed alla guida di Confindustria Cosenza dal 2013.
“La storia delle imprese e delle industrie è anche la storia dello sviluppo sociale, civile, culturale di un territorio che nel corso degli anni ha cambiato profondamente il suo volto, la sua identità, il suo modo di essere. In un periodo connotato da incertezze e dalla rarefazione di punti di riferimento, novant’anni rappresentano un percorso di lavoro impegnativo e per molti aspetti unico ed esaltante, il punto di partenza per chi vuole continuare ad essere protagonista della vita civile ed economica del contesto in cui vive ed opera”.
Non solo, quindi, una ricorrenza da celebrare ma piuttosto un’occasione per confrontarsi, allargare gli orizzonti della conoscenza, condividere nuove strategie e nuove mete da raggiungere.
“Per l’anno in corso abbiamo programmato una serie di eventi coordinati con l’intento di unire memoria e proposta, identità collettiva e talenti territoriali” racconta il Direttore degli industriali Rosario Branda.
Il punto di partenza non poteva che essere costituito dall’Assemblea degli associati, dall’emblematico titolo “Il nostro futuro comincia 90 anni fa”, che ha fatto registrare la consegna di riconoscimenti evocativi ai presidenti che si sono succeduti nel tempo, ai rappresentanti delle imprese che operano da 90 anni sul territorio ed a quelli la cui azienda aderisce all’Associazione da 25 e 50 anni.
All’Assemblea, celebrata da Poste Italiane con uno speciale annullo filatelico, ha partecipato anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “Quando incontriamo imprenditori come quelli premiati, ci rendiamo conto dell’importanza dell’impresa per il Paese, dei valori di cui è portatrice, della tradizione industriale del Mezzogiorno capace di raccontare un modello diverso. Ciò non significa non tenere in conto le criticità, ma neanche convincerci troppo delle negatività. Novant’anni di industria dimostrano che esistono tangibili tradizioni industriali al Sud e che è quantomeno improprio parlare di desertificazione industriale”.
L’esortazione del presidente Boccia è stata quella di lavorare con sempre maggiore impegno per concorrere a costruire le condizioni per un Paese competitivo, con più occasioni di investimenti ed occupazione. “Un uso intelligente dei fondi strutturali rappresenta nel Mezzogiorno una grande occasione per tutti. Lo stesso Sud deve diventare, a sua volta, una opportunità per il Paese. Occorre recuperare lo spirito ed il senso di comunità che si è andato un po’ perdendo, in una logica di corresponsabilità, guardando al futuro con speranza”.
Tra le misure più importanti, il presidente Boccia ha avuto modo di indicare il credito di imposta “perché così il Mezzogiorno può diventare un laboratorio di attrazione di investimenti nel Paese”.
Di sfida per la crescita economica e sociale della Calabria, terra che “ha la determinazione per affrontarla e vincerla”, ha parlato anche il Ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, che ha inteso porre l’accento a favore di un intervento pubblico che non abbia semplicemente “l’impronta del sostegno compensativo volto a monetizzare le diseconomie”. Ha sottolineato in maniera decisa di come serva, piuttosto, “una strategia complessiva capace di scaricare a terra tutto il potenziale del Masterplan Sud e del Patto della Calabria e che sappia affrontare con efficacia il tema delle infrastrutture, del rischio idrogeologico, dello sviluppo con banda ultralarga e del digitale”.
Futuro. È questa la parola che hanno dimostrato di avere maggiormente a cuore gli industriali. Con la consapevolezza che l’orizzonte della sfida è costituito dal coraggio di saper rischiare la proposta, offrendola in maniera trasparente alla possibilità di confronto, arricchimento ed implementazione complessiva.
Perché c’è una sola direzione verso la quale conduce la strada del nuovo. Si chiama futuro!