
Tra le pieghe di una storia di vita e commerciale tipicamente italiana, fatta di grandi sacrifici oltre che di scelte coraggiose, si possono intuire i perché del successo che continua a gratificare la Mario De Cecco Confezioni. Un’azienda, quella di casa nella frazione di Sambuceto nel comune di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, capace di crescere esponenzialmente negli ultimi sessant’anni sotto la guida del capostipite Mario e della moglie Iolanda, decisi a tornare dal Belgio, in cui erano emigrati per mettere su un piccolo laboratorio per la produzione di guanti da lavoro al piano terra della loro casa in Abruzzo.

PAOLO E GABRIELE DE CECCO
Un primo passo a cui sono seguiti nel tempo altri sempre più ambiziosi, adesso anche con il decisivo contributo dei figli Gabriele e Paolo (nella foto), scelte in grado di far diventare la Mario De Cecco – 24,7 milioni di euro di fatturato nel 2020 e 105 dipendenti – eccellenza internazionale nel settore della produzione di abbigliamento da lavoro.
“Sono due i tipi di manifattura in cui siamo specializzati. Il primo è protettivo e la produzione è caratterizzata da tessuti tecnici come quelli antifiamma, antistatici, mentre l’altro è abbigliamento da lavoro promozionale, legato all’immagine e viene usato pure quando il dipendente si rivolge al pubblico – spiega Paolo De Cecco, amministratore delegato e direttore commerciale della Pmi abruzzese –. Non abbiamo cataloghi di riferimento, ma disegniamo e progettiamo in base alle richieste della clientela tenendo presente il grado di sicurezza necessario e il tipo di look che l’azienda intende veicolare al suo esterno”.
Questo perché la Pmi di San Giovanni Teatino non si limita a fornire le imprese che le danno fiducia di divise tanto innovative quanto tecnologicamente avanzate, ma è attenta anche a rendere l’abito da lavoro il più possibile bello a vedersi. Uno degli aspetti, quello di strizzare l’occhio al mondo fashion, che ha reso la De Cecco così apprezzata pure oltre confine. “Da oltre venticinque anni abbiamo un’unità produttiva di proprietà in Tunisia, sede in cui lavorano circa 400 persone e da un paio d’anni abbiamo aperto una filiale in Arabia Saudita che si occupa del mercato locale. In più possiamo contare con alcune partnership in Bangladesh, Pakistan, India e Cina, mentre stiamo cercando di dare sostanza ad un progetto che ci permetterebbe di aprire in Sud America e precisamente in Brasile. L’aspetto commerciale che ci frena un po’, però, sono i pesanti dazi da pagare in quel paese per chi opera nel nostro settore”, sottolinea Paolo De Cecco.
Intanto la macchina organizzativa messa a regime nel corso degli anni continua a supportare il lavoro delle molte grandi aziende che si affidano alla Pmi teatina. Un impegno capillare, capace di far circolare i prodotti del brand De Cecco in giro per il mondo seguendo una linea operativa ben precisa. “È molto semplice. Noi creiamo uno stock service, un magazzino in zone strategiche e il più vicino possibile ai loro stabilimenti dopo aver fatto un contratto con la casa madre. A quel punto l’azienda multinazionale è sicura che avrà esattamente le stesse divise in tutti i paesi in cui opera. Come avviene per esempio a Singapore, sito che ci aiuta a coprire Indonesia, Malesia, Cina e Australia. Altri stock service li abbiamo a Sharja, negli Emirati Arabi, ad Al Khobar in Arabia Saudita e presto saremo anche a Baku in Azerbaigian. Qui a Sambuceto, invece, sono conservati i 400mila capi che ci permettono di servire tutta Europa”.
Fedeli allo slogan aziendale “tutto e dappertutto”, poi, la famiglia De Cecco segue pure altre direttrici commerciali, così da garantire alla propria clientela internazionale e domestica un package in grado di soddisfare ogni necessità. “Il nostro total safety è un pacchetto che ha al suo interno, tra le altre cose, elmetti, scarpe, guanti, mascherine di aziende di primissimo livello, attrezzatura che permette di completare la protezione dei lavoratori. Siamo, insomma, distributori nel campo dell’anti-infortunistica, attività che viaggia in parallelo alla produzione industriale, al nostro core business”.
Un’attività complessiva che guarda in modo sempre crescente al sostenibile, spendendo giornalmente energie nel recupero e il riciclo dei capi non più utilizzabili. “Lasciamo ai clienti contenitori da riempire con le divise vecchie, che, dopo essere state trattate da aziende specializzate, diventano pannelli fonoassorbenti o tappetini per le auto. Inoltre, assieme ad un paio di università, stiamo studiando un progetto ulteriore di riciclo, legato ai criteri fondanti dell’economia circolare”, conclude De Cecco.