“Guidiamo la transizione verso sistemi energetici più sostenibili, affidabili e convenienti”. Uno statement, quello scelto per presentarsi al pubblico da LV Group – 9 milioni di euro di fatturato a fronte di 40 dipendenti – sicuramente ambizioso, ma giustificato da tutto quanto messo in campo nei suoi quasi dieci anni di vita industriale dalla Pmi di base a Frosinone. L’azienda laziale, premiata lo scorso anno come leader nazionale nell’aumento del fatturato (28esima classificata sulle 8mila realtà italiane prese in considerazione), è specializzata in impianti fotovoltaici di ultima generazione e si propone di offrire alla clientela sempre qualcosa in più rispetto alla concorrenza nel settore dell’energia solare e rinnovabile.
“Partiti dal privato, in seguito abbiamo deciso di puntare molto sul corporate, sfruttando una rete manifatturiera in gran parte strutturata a livello regionale – spiega Luca Valeri (nella foto in alto), amministratore delegato di LV Group oltre che presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Frosinone –. Il nostro obiettivo non è solo quello di produrre impianti fotovoltaici, quanto di riuscire a far capire all’imprenditore di turno le grandi possibilità che ha di efficientare la produzione, i consumi attraverso anche audit energetici all’interno delle aziende”.
Quelli portati avanti da LV Group sono progetti che hanno alle spalle pure le grandi potenzialità d’uso garantite dall’Intelligenza artificiale. Sistemi molto costosi ma di grandissima prospettiva come Agrivoltaico, idea evoluta che l’impresa ha presentato agli enti preposti incassando già l’approvazione di Enel. Un deciso passo avanti per i processi di fertirrigazione della vite, nel controllo delle esigenze dinamiche di illuminazione e per proteggere il coltivato da eventuali condizioni climatiche avverse.
“In particolare il progetto Agrivoltaico, avviato sui terreni della società agricola Terre del Sole ad Alvito, in provincia di Frosinone, ha in sé caratteristiche uniche e come obiettivo primario la produzione di energie rinnovabili con messa a dimora di un vigneto per la creazione del vino Cabernet di Atina Doc. Si basa sull’installazione, non direttamente sul terreno ma su strutture alte più di tre metri e fissate a terra, di un impianto pensato per le coltivazioni ma in grado di intercettare pure la luce del sole per produrre energia. Il tutto progettato e realizzato per integrarsi al meglio con le tecniche agricole e la movimentazione di macchinari pesanti”.
Agrivoltaico si basa sull’utilizzo di una sensoristica capace di immagazzinare in un cloud legato all’IA i dati che vengono da terra, suolo, vento e irraggiamento. “Il sistema, poi, si interfaccia con una piattaforma meteo per tenere conto anche delle previsioni atmosferiche e, in base ai valori che gli vengono riportati, in automatico apre e chiude i tracker fotovoltaici che orientano i pannelli solari. In questo modo si riescono di fatto a completare quei processi tecnologici che sono centrali per ottenere una produzione sempre più green e puntare con forza pure verso la decarbonizzazione”, chiarisce il fondatore di LV Group.
Si tratta di progetto di grande respiro, che va a confermare il marcato cambio di marcia messo a terra negli ultimi quattro anni dalla Pmi laziale, trend positivo concretizzato anche attraverso precise scelte programmatiche. “Ci siamo concentrati soprattutto sul supporto ad aziende estremamente energivore con prodotti molto innovativi e il mercato ha risposto piuttosto bene. Inoltre, non abbiamo mai voluto esternalizzare, decisione che ci avrebbe impedito di controllare scrupolosamente la filiera esponendoci, magari, alla possibilità di ricevere un servizio scadente”. Servizi che invece LV Group è in grado di offrire alla clientela potendo contare su un qualificato team composto da giovani tecnici. “L’età media in azienda è di 34 anni e le persone che lavorano assieme a noi continuiamo a formacele in casa. Questo perché se non hai personale competente non puoi certo pensare di crescere, in particolare in questo complesso periodo storico”.
Un gruppo di lavoro che, tra le altre cose, prosegue ad occuparsi pure di dare una tecnologica mano all’agricoltura, messa in crisi negli ultimi anni da quella siccità diffusa che complica terribilmente il quotidiano di tanta gente impegnata nel settore. “Sostanzialmente noi applichiamo il sistema di irrigazione a goccia inventato dagli israeliani, una soluzione capace di fare risparmiare l’80% dell’acqua nei campi in zone problematiche in termini di impatto derivante dalla mancanza di pioggia – sottolinea Valeri –. Sempre con una sensoristica adeguata ai tempi che stiamo vivendo, posizionando questi strumenti proprio sulle piante nel terreno con poca acqua su cui stiamo portando avanti il progetto Agrivoltaico, riusciamo così a spostare eventualmente i tracker per coprire il coltivato dai raggi torridi del sole e questo genere di protezione rende l’uva meno zuccherina della media, contribuendo a mettere l’agricoltore nella posizione di poter, in caso, ritardare la vendemmia”.
Per l’immediato futuro, infine, LV Group si propone di pensare ad ulteriori progetti innovativi per l’efficientamento. “In altre parole, vorremmo occuparci di repowering di impianti vecchi sfruttando nuove tecnologie. Adeguare così le strutture in sotto produzione, che in Italia al momento sono più del 50%, per renderle complessivamente molto più efficienti. Un settore in cui crediamo ci siano notevoli margini di crescita per un’azienda come la nostra”, conclude Luca Valeri.