
Abbiamo più volte sottolineato in questa sede l’importanza di lavorare insieme per evitare il declino e auspicato che ciò possa essere messo in pratica. Nulla di più coinvolgente perché riunisce lo sforzo di tutti per raggiungere un risultato che deve essere conosciuto e condiviso. Significa unire forze intellettuali e materiali per creare sinergia di intendimenti e di azioni, ricordando che il successo o il fallimento coinvolge ognuno di noi.

EDOARDO LUIGI GAMBEL
Concretamente questo significa smussare i propri spigoli per creare l’elemento del puzzle da inserire nel disegno generale, contribuendo a formare la figura che prima non aveva né presenza, né dimensione. La limatura degli angoli non danneggia il singolo elemento, ma lo identifica e lo rinforza perché si è consapevoli di far parte di un progetto generale dove ognuno è ugualmente importante.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Quanto sta accadendo intorno a noi ha procurato un senso di disorientamento proprio perché non eravamo abituati al cambiamento, che sappiamo appartenere poco alle abitudini umane. Anche se il biologo e naturalista britannico Charles Darwin ricorda che qualsiasi processo evolutivo è gestito dalla variabilità, nell’essere umano lasciare la “comfort zone” e andare incontro all’imprevisto entra in conflitto con la predisposizione a prediligere il risparmio energetico mentale. Cambiare è stressante e faticoso e l’individuo, se può, cerca di risparmiare fatica. Infatti, tra le varie presenze sulla Terra, noi rappresentiamo quella frazione maggiormente restia alle modifiche, a meno che qualche forza esterna non ci costringa. E questo è il caso del Covid-19. Lasciando agli esperti e ai commentatori la lettura generale, riduciamo il nostro orizzonte alla visione aziendale entrando nello specifico delle Pmi.
L’AZIENDA GUIDATA E NON GESTITA
Con lo scenario esterno modificato anche le strutture e le organizzazioni si devono adeguare al nuovo habitat, se non vogliono soccombere. Si introduce il concetto dell’azienda guidata: ciò significa che ogni collaboratore “spinge” la propria attività piuttosto che farsi “trainare”.
Sembrerebbe un’interpretazione scontata di modelli organizzativi dei tempi passati: la motivazione sta invece nel calare il focus sull’organizzazione, che fornisce impulsi di sviluppo invece di farsi trasportare. La lettura dell’azienda rimane la medesima, il passo avanti si individua nella spinta armonica del collaboratore nel raggiungere gli obiettivi conosciuti e condivisi. La crescita avverrà naturalmente perché si produce una forza propulsiva che si muove in ogni direzione.
In altre parole, la spinta dell’azienda non è determinata solamente dallo sforzo dell’imprenditore, ma è frutto di un impegno condiviso che proviene anche dai collaboratori che, lavorando di concerto, apportano miglioramenti che possono nascere da ogni spunto e posizione aziendale, attraversando percorsi “intelligenti” che operano in ogni direzione.
La ricerca dell’innovazione, aiutata dalla digitalizzazione e da aspetti di intelligenza artificiale, facilita questo cambiamento che deve essere completato da uno “scientifico buon senso”. Il tema culturale suggerisce che è necessario lavorare su un nuovo modello di leadership diffusa con una forte responsabilizzazione dei collaboratori.
Queste affermazioni intervengono come dichiarazione d’impegno. Come attuazione pratica siamo consapevoli – dopo più di 50 anni di impegno professionale in oltre 450 aziende – che il suggerimento non risulta così facile da applicare, a meno che non si parli dopo un periodo di formazione manageriale con la lettura del “lavorare insieme”. La leadership diffusa consolida la figura dell’imprenditore manager.
CULTURA, METODI E SEMPLICITÀ
Oltre alla volontà del vertice, che prosegue attraverso l’impegno della visione imprenditoriale, fondamentali interventi di successo sono rappresentati dalla cultura manageriale e dall’uso di metodi che devono essere semplici e di immediata applicazione.
La cultura si pone come pilastro fondamentale del sapere, l’utilizzo di metodologie spinge e facilita il fare. Ad esempio, si interpreta l’azienda da una nuova angolazione: la ricerca dell’eccellenza come insieme di efficienza ed efficacia nell’ambito della legge di Pareto che, se letta nella sua globalità, insegna che metà degli sforzi portano a ben pochi risultati.
Omettendo volutamente tutti gli altri aspetti della conduzione, gli interventi da consigliare si applicano a questi primi cinque punti: leadership e visione, gestione intelligente, organizzazione e Comitato di direzione, innovazione, bilancio e budget. Vediamoli in dettaglio.
Leadership e visione – L’imprenditore e la direzione aziendale avranno sempre la prerogativa della visione imprenditoriale e delle scelte fondamentali. Opereranno nell’ambito delle strategie fondamentali per la migliore conduzione dell’impresa. Queste necessità si estenderanno poi a cascata nel proprio ambito organizzativo.
Gestione intelligente – Dovranno essere messe in atto tutte quelle proposte che conducono all’applicazione delle tecnologie di Industria 4.0 rafforzando le caratteristiche di successo. Allo stesso tempo occorrerà prevedere adeguata formazione manageriale.
Organizzazione e Comitato di Direzione – Risulta fondamentale l’introduzione del Comitato di Direzione, quale cinghia di trasmissione tra il vertice aziendale e i collaboratori. A questo tavolo, variabile per presenza, potrà partecipare chi può fornire suggerimenti utili alla risoluzione di un problema. Non ha alcuna forma gerarchica o statutaria per non confondersi con il Consiglio di amministrazione.
Innovazione: – Occorre potenziarla a tutti i livelli, all’interno come all’esterno dell’impresa, ricercando continue soluzioni e suggerimenti che possono provenire anche da altri settori.
Bilancio e budget – È necessario operare con l’utilizzo del bilancio manageriale che permette la lettura completa della situazione economica, patrimoniale e finanziaria in una sola pagina. E dopo questa analisi bisogna impostare un budget realistico dando priorità al piano monetario.
PRIME CONCLUSIONI
Azienda spinta e non trainata, ovvero azienda guidata e non gestita. Si tratta di una sottile, ma determinante, differenza culturale/organizzativa che può portare le Pmi ad uscire dal pantano delle difficoltà e a superare quei muri che fino ad oggi sono sembrati insuperabili. Il suggerimento potrebbe essere recepito anche da quelle imprese che hanno già successo per aumentare la propria consistenza, come pure potrebbe essere applicato alle numerose aziende familiari che presentano la necessità di una successione guidata e consapevole.
Per tutte le aziende è da sottolineare il fattore CI (Cambiamento & Innovazione) che rappresenta il focus di questi difficili mesi: sintesi di un futuro che insieme dobbiamo costruire. Il tempo non attende e il coraggio delle decisioni non fa sconti.