
Un crollo senza precedenti, una crisi generalizzata del settore allargato – dai costruttori ai concessionari agli autoriparatori fino ai produttori di pneumatici – che ha colpito tutti i paesi europei e ha avuto un forte impatto sull’intero sistema economico: la filiera dell’automotive è stata colpita come mai prima d’ora, obbligata a sospendere l’attività per diverse settimane dalla diffusione del contagio da coronavirus.
Per fronteggiare questa situazione davvero inedita le quattro associazioni europee del settore Acea (i costruttori di veicoli), Cecra (concessionari e officine di riparazione), Clepa (componentistica) e Etrma (pneumatici e articoli in gomma) propongono ai governi e ai decisori politici un piano d’azione articolato in 25 punti chiave, raccomandazioni concrete che possono essere messe in atto subito per assicurare una ripartenza positiva del settore, a partire da incentivi per il rinnovo del parco auto.
L’automotive europeo – 13,8 milioni di lavoratori, 11,4% della produzione manifatturiera Ue, 7% del prodotto europeo lordo che genera 84,5 miliardi di surplus commerciale e 440 miliardi di tasse – registra una paralisi senza precedenti delle attività commerciali e manifatturiere e manifesta preoccupazioni crescenti per il clima di fiducia dei consumatori. Molti attori vivono un momento di grande stress economico e hanno bisogno del sostegno governativo.
Rivolto ai decision maker a livello europeo e nazionale il piano d’azione ruota attorno a tre priorità: assicurare un rilancio coordinato dell’attività industriale nel pieno rispetto delle nuove linee guida sanitarie per contrastare la ripresa dell’epidemia e garantire la salute dei lavoratori; il mantenimento della liquidità necessaria alle aziende per sostenere un sano ecosistema industriale dell’automotive; posare le fondamenta di una ripresa sostenibile dell’economia facendo ripartire la domanda di autoveicoli e gli investimenti in tecnologia e innovazione. Mantenendo i due focus dell’attuale fase storica: la digitalizzazione e la decarbonizzazione.
In Europa il parco circolante sta invecchiando anno dopo anno: le auto hanno un’età media di 11,1 anni, i furgoni 11 anni e i veicoli commerciali pesanti ben 12 anni: ecco perché Acea, Cecra, Clepa e Etrma mettono al primo posto un programma coordinato in tutta Europa per rinnovare le flotte di tutte le categorie di autoveicoli. Questo riattiverà la domanda nei canali di vendita sia ai privati che alle aziende e sosterrà la ripresa: gli incentivi all’acquisto e agli investimenti dovrebbero basarsi su criteri simili in tutta Europa, attingendo a finanziamenti nazionali e dell’Ue. Queste misure andrebbero potenziate con premi per la rottamazione e dovrebbero tener conto degli obiettivi condivisi nella lotta al cambiamento climatico e nella gestione efficiente delle risorse.
“È cruciale rimettere in moto l’intera catena del valore della filiera automotive, rilanciando in maniera coordinata le attività industriali e commerciali – afferma Eric-Mark Huitema, direttore generale dell’associazione europea dei costruttori di autoveicoli – e mantenendo la liquidità per le imprese. Vanno adottate misure mirate per stimolare la domanda e gli investimenti, per aumentare la nostra capacità produttiva e salvaguardare l’occupazione”.
Il direttore generale dell’associazione europea dei concessionari e delle officine di autoriparazione, Bernard Lycke, da parte sua, sottolinea come sia fondamentale che le aziende che rappresenta riaprano il prima possibile nei paesi in cui sono ancora chiuse: “Incentivi mirati all’acquisto e piani di rottamazione per tutte le categorie di autoveicoli contribuiranno positivamente alla decarbonizzazione della mobilità e alla sicurezza stradale”.
Secondo Sigrid de Vries, segretario generale dell’associazione europea della componentistica automotive, la ripartenza dell’automotive sarà il motore della ripresa dell’intera economia, grazie all’immediato effetto domino sugli altri settori. “Gli investimenti in risorse umane e ricerca e sviluppo restano fondamentali. L’Europa ha bisogno di un forte ecosistema automotive per restare competitiva e perseverare nel raggiungimento degli ambiziosi e condivisi target ambientali, digitali e di sicurezza stradale”, aggiunge.
“Una ripartenza positiva – conclude Fazilet Cinaralp, il segretario generale dell’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma – richiede un quadro normativo a supporto che protegga la salute pubblica, riduca al minimo l’impatto sull’economia e garantisca una transizione verso un’economia circolare e carbon-neutral”.