Oggi si celebra la Festa dell’Europa, un inno alla pace e all’unità.
Sono trascorsi 70 anni dalla firma della Dichiarazione Schuman e di strada i cittadini europei ne hanno fatta molta insieme. Oggi è una Festa dal sapore amaro perché questa crisi, dopo la crisi greca, rischia di mettere in secondo piano i motivi che ci hanno spinto a stare insieme per far largo a logiche nazionali ed elettorali.
Mercoledì la sentenza della Corte costituzionale tedesca con tono assai rude ha provato a mettere in discussione il primato del diritto europeo e la legittimità degli interventi della Bce; oggi l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo offre un aiuto ai paesi in difficoltà a causa della pandemia ma nel quadro di un sistema di regole che potrebbe rivelarsi punitivo.
L’Italia, in ragione delle difficoltà del momento, della sua storia e della sua posizione geografica, ha solo da guadagnare da una stagione di rinnovato protagonismo sulla scena europea, per impedire derive e passi indietro nel processo di integrazione. Riprendiamoci la Festa e ridiamole senso e significato.
Buon 9 maggio a tutti, viva l’Europa!