
Il turismo è tra i settori più colpiti dall’emergenza legata al coronavirus. Qual è stato finora l’impatto sul settore?
La diffusione del coronavirus nel nostro Paese ha messo in ginocchio l’industria del turismo italiano. Le stime oggi parlano di una perdita di 7,5 miliardi di euro nel prossimo trimestre, ma dato il quadro in continua evoluzione, ci troviamo nella difficoltà di fare valutazioni precise sull’impatto. Per il settore la stagione è compromessa: oltre alle migliaia di cancellazioni, si aggiungono le mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020, normalmente già a buon punto in questa parte dell’anno. Nelle ultime settimane il comparto del turismo organizzato ha assistito ad un blocco della domanda di viaggi in generale per tutte le destinazioni del mondo, al quale si è aggiunta l’adozione da parte di alcuni paesi esteri di misure restrittive all’ingresso di viaggiatori italiani. Per fronteggiare questa emergenza abbiamo quindi raccolto tutte le indicazioni di filiera da parte dei nostri soci e presentato un documento al governo in cui abbiamo richiesto misure fiscali e incentivi a tutela dei posti di lavoro e della sopravvivenza delle nostre imprese.
Già dalle prime misure, il governo ha subito adottato dei provvedimenti ad hoc per il settore. Bastano o bisogna fare di più?
Abbiamo apprezzato l’impegno del governo che già nel decreto legge del 3 marzo ha inserito alcune prime misure per le imprese del settore, tra le quali la sospensione degli adempimenti e dei pagamenti dei contributi previdenziali per gli operatori del turismo. L’esigenza che venga garantita la continuità aziendale e la tutela dei lavoratori impone, però, che siano adottati con la massima urgenza altri provvedimenti, tra i quali innanzitutto gli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore e la moratoria totale sui mutui.
Cosa crede sia necessario fare per aiutare le imprese del settore?
Per aiutare le imprese in questo stato di emergenza economica è necessario innanzitutto aprire un fronte sul credito. Abbiamo aperto con Abi un tavolo di confronto dedicato al turismo chiedendo la moratoria di un anno su tutti i mutui in essere al 31 dicembre 2019 per il settore turistico, sia per la quota capitale che per la quota interessi, e la conferma dei fidi in essere per tutto il 2020. Abbiamo chiesto al Segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo, Zurab Pololikashvili, di intervenire immediatamente con un piano di comunicazione mondiale per fermare la psicosi da viaggio da e per l’Italia e di partecipare personalmente ad una conferenza stampa in Italia a supporto del nostro turismo.
Articolo pubblicato sul numero di aprile dell’Imprenditore