In un dramma shakespeariano questa bollente estate italiana dove si collocherebbe? Probabilmente nel punto di massima tensione possibile, nel quale lo spettatore non sa che cosa avverrà. E con questo spirito che gli italiani e il sistema delle imprese affronteranno un agosto non certo dei più tranquilli.
La caduta del governo guidato da Mario Draghi, l’italiano più capace e rispettato all’estero nonché il garante in Europa della tenuta dei conti pubblici del Paese, non era stata prevista da nessuno, nemmeno dai mercati. Certi obiettivi politici, che agli imprenditori poco interessano, hanno prodotto un risultato del quale nessuno ha memoria: caduta di un governo a luglio, campagna elettorale ad agosto, elezioni anticipate a settembre, stallo operativo al netto del disbrigo degli affari correnti almeno fino alla fine del mese di ottobre.
A nessuno sfugge la drammaticità di questo momento, a mio avviso persino più grave della crisi pur gravissima del 2011. Il giorno dopo la caduta del governo Draghi lo spread dei titoli Btp-Bund era superiore a quello della Grecia.
Ci sono problemi enormi da affrontare in tempi brevissimi e in assenza di una guida politica. L’elenco è lungo: inflazione alle stelle come non si vedeva da decenni; difficoltà nell’approvvigionamento di gas e combustibili fossili; aumento dei costi della bolletta elettrica ormai diventata insostenibile per famiglie e imprese; aumento del costo del danaro con conseguenze dirette sullo stock del nostro enorme debito pubblico; richieste di aumento dei salari alle quali le aziende non potranno dare risposta schiacciate come sono dalla forte compressione di margini; e, infine, fondati timori sulla capacità di portare avanti in Europa la richiesta per la seconda tranche di fondi del 2022 per il Pnrr, così come su quella di rispettare le scadenze relative ai progetti già avviati.
In questo quadro le modalità di composizione del prossimo Parlamento rischiano ancora una volta di portare al governo del Paese un gruppo di rappresentanti politici disomogeneo e poco intenzionato a progettare realmente il futuro del Paese.
Auguro buone ferie e buon riposo a tutti, ma sotto l’ombrellone lascio una riflessione: forse è giunto il momento per gli imprenditori di scendere in campo mettendo a disposizione le proprie competenze e preparazione e di non lasciare alla politica l’esclusivo ruolo di attore.