Come cambierà la mobilità degli italiani quando si uscirà definitivamente dal lockdown e si potrà viaggiare liberamente? Quale mezzo sceglieranno per spostarsi? La risposta è chiara e netta: la vecchia, cara, amata automobile, mai tramontata e sempre in salute in Italia visti i tassi di motorizzazione, si riprenderà parte del terreno ceduto ai mezzi pubblici, ai bus, ai tram e alle metropolitane, raccogliendo un preponderante 69,35% di preferenze. Al secondo posto si insedia la bicicletta, che sta registrando un boom di vendite, con l’11%. Solo terzi i mezzi pubblici: appena il 10,41% degli intervistati dichiara che tornerà a servirsene.
Sono questi i trend che emergono dalla survey mensile “Come cambiano le tue abitudini”, condotta a cavallo tra i mesi di aprile e maggio da Aretè (azienda leader nella consulenza strategica fondata da Massimo Ghenzer) per fotografare i cambiamenti in atto. A motivare la scelta dell’auto, per quasi il 50% di coloro che hanno risposto, sono la diffidenza e la paura verso il trasporto pubblico, giudicato non sicuro rispetto al contagio e non affidabile, mentre il 40% fa riferimento all’abitudine.
Per l’acquisto di nuove auto, complice la crisi economica, gli italiani sono sempre più propensi a servirsi del finanziamento – preferito dal 47% del campione – e di nuove formule come il leasing (10,6%) e il noleggio a lungo termine (8,4%). Solo uno su tre (33%) è disposto a comprare la vettura in contanti. Nel processo di acquisto cresce l’apertura verso le tecnologie digitali e i contatti, anche serali o di domenica, con il concessionario.
L’emergenza determinata dal Covid-19 ha prodotto scenari inediti con gran parte degli italiani che stanno cambiando le proprie intenzioni di consumo: circa il 90% degli intervistati si dice pronto a muoversi ma solo su veicoli privati, di mobilità “individuale”, mentre la fiducia nei mezzi pubblici precipita al minimo storico.
Vista la fase critica del mercato dell’automotive, azzerato durante il lockdown e ridotto al lumicino nelle prime settimane di riapertura, l’indagine ha acceso un faro sulla propensione e sulle modalità di acquisto di nuove auto. Oltre a mettere in evidenza la crescita di nuove formule di acquisto, la survey mostra come l’adozione di misure restrittive e di dispositivi individuali di protezione per contenere la diffusione del contagio stia rivoluzionando anche il processo di acquisto: il 70% dichiara di voler avviare da casa la trattativa con il venditore della concessionaria tramite un collegamento audio e video (soprattutto WhatsApp, il 47,2%, e Skype, il 24,4%).
Oltre l’80% si dichiara disponibile a ricevere una videochiamata nella seconda metà della giornata, dalla pausa pranzo in poi, il 15% anche dopo le 20. Grande successo anche per i contatti nei due giorni di sabato e domenica (il 45%), per il solo sabato (il 17%) e la sola domenica (il 7,2%), che sfiorano il 70%.
“I dati raccolti – evidenzia Massimo Ghenzer, presidente di Aretè – certificano le nuove tendenze in atto nell’approccio alla mobilità e all’acquisto dell’auto, con gli italiani pronti a dialogare con il dealer attraverso nuove forme di comunicazione e a riscoprire la passione per le quattro ruote in modalità digitale o fisica, recandosi in concessionaria anche la domenica. Lo stato di ansia emotiva e l’incertezza economica richiedono oggi da parte del dealer un’attenta profilazione dei potenziali clienti, anche alla luce dei cambiamenti in atto, per rendere più efficace il processo di vendita”.