C’è stato bisogno di una progressiva transizione verso un diverso contesto commerciale, ma alla fine il cambio di marcia impresso alla propria traiettoria industriale da Ki Life – 2,3 milioni di euro di fatturato nel 2022 a fronte di 25 dipendenti – ha dato i risultati attesi e, probabilmente, anche qualcosa in più considerato il livello raggiunto dalla Pmi marchigiana. Una riconversione dal settore dell’elettronica per il mondo dello spettacolo a quello della progettazione e realizzazione di ambientazioni per il benessere. In altre parole, l’azienda con quartier generale a Montelabbate, in provincia di Pesaro Urbino, poggiando su competenze acquisite nel tempo nel campo dell’ingegneria, di termoidraulica, elettrotecnica ed elettronica è in grado di creare saune, bagni turchi, vasche idromassaggio, stanze del sale, docce e fontane di ghiaccio con uno stile raffinato oltre che sartoriale.
“Siamo capaci di fornire al cliente un prodotto ‘chiavi in mano’ partendo da progetti pensati interamente all’interno dell’azienda da personale qualificato. Questo anche perché abbiamo sempre voluto garantire un approccio customizzato ai nostri lavori. L’obiettivo principale è riuscire a mantenere una precisa identità di brand attraverso un impegno artigianale: ciò che esce da Ki Life è comunque un qualcosa unico nel suo genere”, spiega il titolare e amministratore delegato Francesco Pagnoni (a sinistra, in alto, con il fratello Alberto, direttore tecnico).
Mantenendo un criterio estetico che non manca mai nelle realizzazioni della realtà industriale marchigiana, per arrivare a soddisfare i desiderata degli spesso esigenti committenti nazionali e internazionali, a Montelabbate si studiano continuamente novità tecnologiche. “Non facciamo altro che interpretare i gusti e gli sfizi del cliente, rendendo il più omologhi possibili i materiali scelti e dando vita a creazioni uniche nel loro genere. Da questo punto di partenza inizia a nascere un qualcosa di bello, attraverso l’utilizzo di complessità tecnologiche e di design che vanno a dare sostanza alle idee di chi viene da noi. Tra idraulica, elettronica, automazioni, gestioni domotiche e altro, all’interno di un centro benessere, Ki Life porta soluzioni in grado di dare vita ad un’esperienza senza pari”.
Un made in Italy ricco di know how e della fantasia necessaria per stupire che continua ad essere estremamente apprezzato in giro per il mondo, come conferma Pagnoni. “Le faccio un esempio. Durante le prime fiere a cui ho partecipato all’estero come semplice visitatore, e con alcuni rendering sotto braccio che erano poco più di idee di inizio progetto, mi sono subito reso conto del grande interesse mostrato anche dai competitor stranieri. Prodotti appetibili, resi di grande impatto perché miscela tra tecnologia, funzionalità e gusto estetico. Insomma, peculiarità tutte italiane ancora adesso non replicabili da altri, capaci forse di imitare una parte del lavoro senza però avere quella genialità che, in molti contesti, non smette di fare la differenza”.
I punti di forza comprendono pure il problem solving, aspetto su cui noi italiani abbiamo costruito buona parte dei successi oltreconfine. Modus operandi che ha consentito all’azienda marchigiana di avere commesse anche da colossi internazionali come Royal Caribbean nel settore crocieristico oppure da alberghi internazionali di altissima fascia. “Ormai siamo partner di Royal Caribbean, primaria firma per la quale abbiamo realizzato lavori su alcune delle loro navi più importanti. Inoltre, ci siamo incaricati di creare piccole spa a scomparsa all’interno dei bagni nei 600 mq della suite presidenziale dell’Hotel de Paris a Montecarlo. Prodotti tecnicamente complessi e di difficile realizzazione come pure la spa per Dior all’Hotel du Cap di Cap d’Antibes, una tra le più prestigiose mai poste in opera da Ki Life”.
“Nel momento in cui capiamo di aver di fronte clienti intenzionati ad andare oltre – racconta Pagnoni –, permettendosi customizzazioni di altissimo profilo tra cui la gestione di aria e vapore, beh, a quel punto siamo ben lieti di tirare fuori tutta la nostra inventiva unita alle conoscenze tecniche. Quando un architetto ti sfida con azzardi nelle forme magari dobbiamo guidarlo verso la soluzione più fattibile, ma non abbiamo mai lanciato la spugna per tirarci indietro. Uno dei motivi per cui siamo così apprezzati dalla clientela”, sottolinea il titolare della dinamica Pmi di base a Montelabbate.
Per i materiali usati per allestire ambienti ben sopra la media, la Pmi guidata da Pagnoni si affida solo a fornitori qualificati capaci di garantire provenienze certificate. “Per venire incontro alle richieste anche di privati, proprietari di yacht o residence di estremo pregio come per esempio il Carre d’Or di Montecarlo, abbiamo bisogno del meglio. Quindi gres, marmi lavorati, legni per le saune, questi ultimi importati principalmente da Nordeuropa, Stati Uniti, Canada e non trattati”.
Tra le altre proposte presenti nel “catalogo” di Ki Life c’è pure la stanza del sale, ambiente creato con mattoni di sale himalayano retro illuminati e riscaldati. “In questo modo viene ionizzata e purificata l’area, portandola ad una temperatura di 30-35 gradi. Così diventa una zona relax con una scenografia adeguata, sfruttando la suggestione di una luce non statica ma dinamica in grado di ricreare alba e tramonto”, conclude il titolare di Ki Life.