Durante i cinquantacinque anni di storia aziendale, il momento che ha sancito l’entrata di Imesa – 17 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 110 dipendenti – nel cerchio industriale più ambito è stato vissuto nel 1988, quando la Pmi veneta ha trasferito la propria sede produttiva a Cessalto, in provincia di Treviso, iniziando a crescere a ritmi consistenti. Un cambio di marcia portato a termine con l’affiancamento dell’importazione di asciugatrici e la loro successiva produzione alla “storica” creazione di lavatrici, processo che in poco più di un decennio ha permesso poi di differenziare ulteriormente passando anche alle stiratrici in modo da andare a coprire tutta la gamma al servizio di lavanderie industriali e alberghiere.
“Il settore verso cui ci siamo indirizzati da subito è l’Horeca e lo abbiamo fatto aprendo a grandi realtà industriali nel campo della lavanderia, come pure all’ospedaliero e alle Rsa – spiega Alessia Miotto (nella foto in alto), amministratore delegato di Imesa –. Fin da subito la nostra vocazione è stata internazionale, tanto da frequentare abitualmente fiere di settore all’estero, principalmente in Europa e Stati Uniti”. Attiva al momento nella fornitura di macchinari e servizi integrati per la lavanderia, l’azienda guidata dalla famiglia Miotto ha idee ben precise su dove indirizzare i propri sforzi industriali. “Il core business è legato alla produzione di macchine per lavare, asciugare, stirare e, da un paio d’anni a questa parte, abbiamo voluto dedicarci anche ad una nostra linea di detergenza, per adesso dedicata al mercato italiano, ma che a breve verrà esportata pure all’estero in modo da poter dare un servizio a tutto tondo”.
Strumenti estremamente al passo con i tempi che consentono al committente di avere sempre il massimo controllo sulle operazioni richieste. “Sono macchinari ‘intelligenti’, dotati di un computer che, volendo, può essere messo in rete per scambiare dati con un cloud. In questo modo gli allarmi sono gestibili in tempo reale e, da una libreria piena di nuovi programmi creati ad hoc, si possono ottenere indicazioni nell’ottica di massimizzare i vantaggi e minimizzare i consumi di acqua, energia e gas”.
Questa traiettoria commerciale ha consentito ad Imesa di costruirsi progressivamente, come detto, lo status di azienda che pone grande attenzione sul mercato interno come pure su quello oltreconfine, da dove viene tre quarti del fatturato della Pmi veneta. “Sì, la quota export si è ormai stabilizzata sul 75% di quanto produciamo – sottolinea l’ad –. Arriviamo praticamente ovunque nel mondo e più nello specifico in Europa, Nord Africa, Medio Oriente, Sud Est Asiatico, Canada, Centro e Sud America oltre all’Africa. Copriamo anche settori più di nicchia come il navale, principalmente in Asia, il mondo del benessere, che comprende parrucchieri ed estetisti, l’industria alimentare, con particolare attenzione al caseario. Per quest’ultimo produciamo una lavatrice specifica che consente di lavare i teli in cui viene stagionato il formaggio, macchine particolari che debbono poter essere lavate con l’idropulitrice dovendo perciò subire sollecitazioni molto forti”.
Tra chi continua a fidarsi di quanto viene pensato e messo in pratica nello stabilimento dell’azienda veneta ci sono anche clienti più piccoli, in grado di sfruttare al meglio le soluzioni proposte dai tecnici di Imesa. “Oltre ai centri estetici si forniscono da noi aziende tessili di ridotte dimensioni, lavanderie self service di piccole cittadine. Oppure alberghi che sono a conoscenza dei benefici di avere una lavanderia interna e se ne vogliono dotare”.
Imesa incarna quel concetto di made in Italy ancora estremamente apprezzato all’estero e che contribuisce a dare ulteriore visibilità internazionale all’impresa con base a Cessalto. “È un marchio riconosciuto dappertutto e che ha grandissimi ammiratori in particolare in Medio Oriente, in Asia, con la Cina in testa alla classifica di gradimento – sottolinea Miotto –. Era e resta tuttora una garanzia per chi acquista, in quanto prodotto tecnologico e ben fatto. Ed essere un’azienda votata pure al tailor made aiuta ancora di più a distinguerci dalla concorrenza”.
Punti di forza che non finiscono qui, ma che sono presenti in altri aspetti del giornaliero di Imesa. “Conta ovviamente tanto avere alle spalle un know how di alto livello, però non va trascurato il fatto di poter offrire al cliente pure una versatilità sopra la media. E se ci concentriamo sul risolvere un problema a noi italiani non riesce a fermarci nulla”.
In ottica futura, infine, Imesa ha intenzione di proseguire nel lavoro di miglioramento dell’offerta, rimanendo sempre sintonizzata pure sulle necessità di chi lavora in azienda. “Stiamo mettendo attenzione sul rendere i nostri macchinari più efficienti ed intuitivi. A misura di cliente, insomma. Semplici da utilizzare, controllare e sostenibili a 360 gradi. Per le persone che danno ogni giorno valore a quello che esce dallo stabilimento, invece, facciamo formazione e ci preoccupiamo di seguirne la crescita, aspetto da sempre fondamentale per le fortune di Imesa”, conclude Alessia Miotto.