
Valery è una delle Pmi che rappresentano l’eccellenza del fashion italiano e rendono lustro al made in Italy nel mondo. Raffinatezza, femminilità, qualità, lusso ed eleganza sono le parole chiave di questa azienda familiare di lingerie e beachwear con sede a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, fondata nel 1978. Giulia Racca, responsabile marketing e rappresentante della terza generazione a capo dell’azienda, ci ha raccontato questa impresa con le donne al centro: l’impatto della pandemia, la filosofia e i progetti futuri.
Il tessile e la moda sono alcuni dei settori più colpiti dalla crisi economica provocata dalla pandemia. Come avete reagito a questa crisi e quali strategie avete messo in atto?

DA SX GIULIA RACCA, RESPONSABILE MARKETING, LORENZO DEMICHELIS, CEO, E SABRINA DEMICHELIS DIRETTORE COMMERCIALE
Operiamo da sempre nell’alta moda, dove ogni stagione è d’obbligo rinnovare tutte le collezioni. L’epidemia da Covid-19, però, ha costretto il settore del fashion a un periodo di blocco totale delle attività. Diversi protagonisti del lusso hanno lanciato la provocazione di un necessario, quasi inevitabile, rallentamento generale. Pochi fenomeni rendono palpabile il tempo quanto la moda, che, per definizione, deve essere sempre attuale. L’industria che crea, produce e vende, misura i propri tempi in stagioni. Eppure, la lentezza, secondo i principali attori del sistema, è sinonimo di qualità e in questo senso, forse, iI coronavirus, rallentando il frenetico ritmo dei consumi, ci ha consentito di riscoprirla.

LE MASCHERINE PRODOTTE DA VALERY
Sebbene durante il lockdown il nostro stabilimento non si sia mai fermato. Per garantire la continuità dell’occupazione, la produzione si è adattata e specializzata nell’elaborazione di mascherine, studiate ad hoc dal nostro team tanto da essere certificate come conformi alla norma EN 14683 del 2019.
Anche gli uffici non si sono mai fermati, abbiamo lavorato giorno e notte, intervistando clienti, raccogliendo dati ed esaminando con più accuratezza i bilanci dal 2010 al 2019, voce per voce, per poi presentare un business plan 2021-2026, molto apprezzato dal sistema bancario.
Al fine di garantire ai nostri collaboratori condizioni lavorative di piena sicurezza abbiamo ritenuto opportuno adottare la formula dello smart working, e questo ci ha spinto a iniziare un vero e proprio processo di digitalizzazione che si è tradotto nell’organizzazione di meeting e video conferenze, all’interno delle quali abbiamo presentato le nuove collezioni con la nostra rete vendita internazionale.
Grazie alla nostra flessibilità abbiamo avuto perdite molto inferiori a quelle stimate a inizio pandemia. In particolare, siamo riusciti a compensare il calo di vendite del beachwear con un’accelerazione delle vendite di intimo e homewear e a bilanciare le perdite provenienti dagli store fisici con il lancio del nostro negozio digitale.
Cosa significa lavorare in un mercato di nicchia in un momento storico come questo?
Sicuramente rappresenta un valore aggiunto e ci ha dato la possibilità di esprimere al meglio l’eccellenza e la qualità dei nostri prodotti divenendo leader di alcuni segmenti di mercato. I marchi dell’azienda sono Valery, prodotto più quotidiano, e Valery Prestige, prodotto di nicchia, in cui viene esaltato il lato più estremo del lusso.
Proprio grazie al brand Valery Prestige, a Parigi l’azienda è stata eletta “Creator of the Year 2009”, tra oltre 2.000 player internazionali, da Paris Capitale de la Création – ente fieristico che coordina 27 saloni della moda parigina – presso il rinomato Salon International de la Lingerie. Il premio conferito a Valery è stato motivato dalla creatività e innovazione, dal made in Italy, dal know how acquisito e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Nel 2014 il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha selezionato l’azienda Valery tra oltre 1.700 competitor internazionali e consegnato il premio di “Creator of the Year” per le collezioni beachwear. Infine, recentemente, presso la prestigiosa Sala della Regina a Palazzo Montecitorio, il ministero dello Sviluppo economico ha inserito Valery Spa nell’elenco delle cento eccellenze italiane.
Cosa vi distingue rispetto ad altri concorrenti?
Lo studio continuo e profondo del consumatore per far sì che vengano soddisfatte le esigenze di tutte le nostre clienti.

BOZZETTI
Le donne, infatti, rappresentano il fulcro e il motore della Valery, non solo in termini di target, ma anche di organico: più del 90% degli assunti è donna. Ed è proprio il gusto molto raffinato e femminile che caratterizza le nostre collezioni.
Tutti i prodotti sono l’espressione della più alta qualità e vengono caratterizzati da un mix di tessuti selezionati, con una grande cura per i dettagli e per le tecniche di confezionamento.
La pandemia ha portato a riconsiderare il concetto di globalizzazione. Per un’azienda esportatrice come la vostra cosa è cambiato?
La globalizzazione per noi è un fattore ormai assolutamente necessario, sia per gli approvvigionamenti sia per la distribuzione. Da anni abbiamo deciso di contraddistinguerci nel panorama mondiale come l’unica azienda di lingerie e beachwear in grado di presentare total look. Grazie a questo, le collezioni Valery raccontano una storia, facendo leva sul fattore emotivo. Questo approccio ci costringe, tuttavia, a utilizzare moltissimi materiali differenti per ogni articolo, provenienti da tutta Europa. Per ovviare a ritardi di consegna causati da rallentamenti o da blocchi di produzione dei fornitori, abbiamo deciso di rivalutare le nostre catene di fornitura globale e di affidarci esclusivamente a fornitori caratterizzati da grande flessibilità e capacità di garantire la produzione.
L’innovazione è diventata una delle chiavi per superare gli ostacoli creati dal Covid-19. Per voi cosa significa innovazione? È stata ed è una leva importante per ripartire?
Valery è stata la prima impresa italiana ad essere riconosciuta dalla Comunità europea tra le prime 500 aziende più innovative. Questo grazie all’aggiornamento continuo che apportiamo annualmente ai nostri processi produttivi. L’innovazione continua a rimanere un nostro faro, capace di guidarci anche durante i periodi più difficili della pandemia.
Dal momento che il nostro fatturato è suddiviso per il 50% in Italia e per il 50% nel mercato estero, specialmente in Francia, Germania, Belgio, Libano, Russia, Giappone e Stati Uniti, abbiamo deciso di investire in soluzioni digitali per facilitare le vendite nazionali e internazionali. In particolar modo, in Valery, abbiamo deciso di implementare strategie di vendite volte sempre più a raggiungere la omnicanalità, ovvero l’integrazione tra vendite in store fisici ed e-commerce.
Per esempio, dallo scorso maggio è stato lanciato con successo l’e-commerce, nonostante rimaniamo convinti che gli store fisici abbiano una grande importanza per i consumatori; mentre da gennaio di quest’anno abbiamo deciso di entrare in piattaforme B2B per la presentazione delle nuove collezioni.
Oggi la tecnologia consente di lavorare in vere e proprie vetrine virtuali in cui incontrare i clienti e superare limiti imposti dal distanziamento sociale. Abbiamo, infatti, presentato le collezioni SS21 e FW21 attraverso fiere internazionali digitali per consentire ai buyer di ottenere informazioni riguardo le nostre proposte, effettuare gli ordini da remoto e vivere l’esperienza di acquisto virtuale nel miglior modo possibile, attraverso la costante interazione e comunicazione.