Quando il know how di un’impresa meccanica, quasi centenaria, incontra la creatività nascono progetti inediti e unici. L’azienda è la Mario Carnaghi Spa di Olgiate Olona (in provincia di Varese), fondata nel 1929, un riferimento nel mercato mondiale delle macchine utensili, grazie soprattutto ad una continua e costante ricerca di tecnologie all’avanguardia che trovano spazio in svariati campi di applicazione: dalle acciaierie all’aerospazio, passando per l’ambito navale e automobilistico, fino all’energetico. Con circa 70 dipendenti e una sede di 100mila metri quadrati, l’azienda ha clienti in quasi tutti i paesi del mondo, con una produzione di macchine per la tornitura e la fresatura industriale destinata per oltre il 70% all’estero.
Accanto a questa storia consolidata, di recente l’impresa meccanica ha scelto di cimentarsi in un mercato nuovo e tutto da esplorare. C’è infatti il determinante contributo del sapere industriale di Mario Carnaghi alla base dell’idea d’impresa del nuovo brand H2O Design, una vera e propria startup che produce e vende in tutto il mondo una innovativa generazione di case sull’acqua, destinate ai pionieri di una diversa idea di residenzialità o per chi vuole investire nello sviluppo di una nuova ricettività turistica di lusso su mare, fiumi e laghi.
La capacità di un’industria di creare altra industria. Il manifatturiero tradizionale che investe le proprie competenze per alimentare l’idea d’impresa di creare innovative house boat per il mercato internazionale: un qualcosa di decisamente nuovo. Il protagonista di questa avventura è Mario Carnaghi (nella foto in alto), titolare dell’omonima società per azioni di Olgiate Olona, che diventa parte integrante del progetto della startup H2O Design. Tra acqua e capacità di lavorazione del metallo, tra nuovo concetto di residenzialità su mari, fiumi e laghi e abilità di industrializzare un’intuizione architettonica moderna.
“Con questa startup stiamo dando vita ad una visione avveniristica di sviluppo immobiliare sull’acqua – racconta Mario Carnaghi –. Nella tradizione olandese le house boat sono zattere con sopra delle case. In quella francese ci sono le barche con sopra delle stanze da letto. Noi facciamo invece case galleggianti di lusso, realizzate con tutti i canoni di una vision industriale green, materiali completamente riciclabili. Siamo partiti da dove gli altri erano arrivati”.
Un’avventura imprenditoriale che mette insieme diversi attori, ognuno con il proprio ruolo: c’è chi è esperto nello sviluppo commerciale e amministrativo di startup, chi da decenni è progettista di barche e yatch da diporto, chi contribuisce con la propria passione per la nautica e chi, infine, è esperto di mercato luxury. “Noi – spiega l’imprenditore – abbiamo reso possibile l’industrializzazione dell’idea, grazie al nostro know how storico nella lavorazione del ferro e della ghisa”.
Le house boat di H2O sono costituite da sei moduli che una volta montati tra di loro danno vita ad una “barca-villa” di 3,6 metri per 9,9, con pareti costituite esclusivamente da vetrate per permettere il massimo contatto con l’acqua e la natura. Più una terrazza di 36 metri quadrati al piano superiore, dove è posizionata anche la postazione di guida. Si tratta, infatti, di un natante sotto i dieci metri a tutti gli effetti, che può viaggiare ad un massimo di dieci nodi e, per queste caratteristiche, essere pilotato da chiunque.
“Il mercato di riferimento di un prodotto del genere può essere il più vario – precisa Carnaghi –. Il cliente può essere ad esempio un entry level che vuole avere una casa sul mare, non è un navigatore esperto e vuole fare da precursore di un nuovo modo di vivere le vacanze”. La house boat, però, può essere anche l’occasione per un investimento privato da mettere a reddito con l’affitto o per operazioni di alberghi sulla costa che vogliono offrire la possibilità di suite non semplicemente vista mare o lago, ma proprio sul mare o sul lago. O per un’operazione di più ampia portata gestita da fondi. “Le nostre house boat sono pensate per progetti scalabili – prosegue –. Possono essere uno strumento per sviluppare business ad alta redditività con locazioni che permettono rapidamente il rientro dell’investimento”.
Il prezzo di una house boat H2O finita è intorno ai 160mila euro, a cui va aggiunto poi ovviamente l’affitto del posto barca. Certo, molto dipende poi dalla personalizzazione e dalla finitura degli spazi composti da area soggiorno-cucina, camera da letto, bagno. “Quanto costano, però, – chiede in maniera provocatoria Carnaghi – gli stessi metri quadrati in Sardegna o in Liguria?”. Ma quella della casa è solo una delle possibili configurazioni. Le house boat possono anche trasformarsi in palestre galleggianti, temporary shop e – perché no – uffici di pregio.
“La nostra produzione attuale – precisa Carnaghi – è di cinque al mese”. Alcune di queste si trovano già oggi ormeggiate sul Lago Maggiore, nella Marina di Stintino in Sardegna, ma anche all’estero: Indonesia, Malesia, Singapore. “Ci aspettiamo che il nostro mercato si sviluppi per il 90% all’estero e per il 10% in Italia. In pratica puntiamo al mondo”, prosegue l’imprenditore. Lo sguardo va più che altro al Mediterraneo, all’Est asiatico e agli Stati Uniti. “Non vogliamo perdere l’opportunità dei paesi arabi, ma per quel tipo di clientela dobbiamo studiare come elevare lo standard delle finiture”. Ancora più luxury.
Ad agevolare il presidio dei mercati esteri è anche “il concetto di modularità reversibile delle house boat”, che permette l’abbattimento dei costi di trasporto anche per le località più remote. Possono essere infatti spedite smontate nei diversi moduli, caricate su due container e, all’arrivo, assemblate in 48 ore. La distribuzione globale, a partire da Olgiate Olona, è così garantita. “Registriamo grandissimo interesse e diversi riscontri positivi”, chiosa Carnaghi. Il floating hotel è pronto a lasciare gli ormeggi.