Go World – 11,5 milioni di euro di fatturato solo come tour operator nel 2022 e 43 dipendenti – è una piccola holding che continua a muoversi nel complesso mondo del turismo mantenendo quel profilo eclettico che, negli anni, l’ha fatta diventare punto di riferimento anche a livello internazionale. Realtà con base operativa ad Ancona, trae forza dal team creato dal socio di maggioranza ed amministratore unico Ludovico Scortichini (nella foto in alto) per dare sostanza alle proprie idee e poter così proporre al cliente un’offerta di viaggi il più possibile personalizzata.
“Siamo l’unico, vero tour operator capace di customizzare i viaggi fino a raggiungere un grado di personalizzazione pari all’82% – sottolinea Scortichini –. Itinerari pensati anche per una singola persona e che richiedono un grande lavoro da parte dei nostri dipendenti, obbligati a conoscere bene i luoghi di vacanza per poter presentare un programma qualitativamente adeguato ad una clientela spesso parecchio esigente. Purtroppo, però, i problemi generati dalla pandemia ci costringeranno in parte a standardizzare l’offerta. Questo, in principal luogo perché la comprensibile necessità della clientela di non rischiare, prenotando così solo all’ultimo momento, non ci dà più il tempo per studiare qualcosa di alternativo ai pacchetti tradizionali”.
Nel frattempo, nel quartier generale di Go World si ragiona sul 2023, anno che dovrebbe riportare il turismo mondiale su ritmi più simili a quelli pre-pandemici, riuscendo a mettere una pietra sopra alle considerevoli uscite derivate dal fiume di cancellazioni arrivate ad appesantire i conti della holding anconetana nel periodo successivo al lockdown globale. “Vogliamo assolutamente restare ottimisti per cercare di non pensare al bagno di sangue che, al tempo, ci ha costretto a pagare non meno di 130mila euro solo di penali – ricorda il fondatore di Go World –. La ripartenza reale l’abbiamo vista solo nel maggio 2022, ma noi per un po’ non siamo comunque riusciti a vendere viaggi perché la concorrenza del resto d’Europa, olandesi e scandinavi su tutti, viaggiava già intorno al 90% del loro potenziale e aveva già riempito le località più appetibili. Alla fine dell’anno appena trascorso siamo in ogni caso stati in grado di tornare, sul mercato a lungo raggio, al 65-70% dei valori 2019, mentre, per quanto riguarda l’Italia, non posso nascondere una certa delusione”.
Trend complessivo di crescita ancora poco apprezzabile che fa a pugni con le grandi attese di qualche tempo fa, quando Go World pareva lanciata verso un ruolo maggiore nel contesto internazionale. “Metabolizzati i fisiologici alti e bassi vissuti in precedenza, nel 2020 abbiamo fatto un grande salto di qualità arrivando a 20 milioni di euro di fatturato, passo che ci faceva presagire un’ulteriore e sostanziale crescita nell’anno a seguire – spiega Scortichini –. Sfortunatamente il Covid-19 ha finito per stravolgere i nostri piani facendoci tornare indietro. E adesso se il mercato statunitense può considerarsi ripartito in maniera soddisfacente, gli altri mostrano ancora qualche problema a mettersi in moto definitivamente, mentre per quanto riguarda l’Asia la situazione è francamente drammatica. Il turismo verso Cina, India e Giappone è infatti ai minimi storici”.
In attesa di capire dove tirerà il vento, Go World – che ha interessi anche nel campo immobiliare e della documentaristica – continua a pensare il modo migliore per mantenersi al passo con i tempi sui mercati. “In sostanza abbiamo deciso di mettere mano al portafoglio per rifarci il trucco dal punto di vista della digitalizzazione. Acquisito, infatti, un tipo di portale che abbiamo solo in quattro in Italia, abbiamo potenziato Go World online e acquisito il 24% di Wwf Travel per affiancarli nella lotta per la tutela dell’ambiente. Parallelamente è attivo Go World Emporium, il sito web in cui, per esempio, si possono trovare particolarissime sciarpe lunghe sette, otto metri prodotte a mano da soli uomini oppure ricordi o sogni di un viaggio fatto o che si spera di fare. Oggetti provenienti da un po’ tutto il mondo e la cui vendita contribuisce ad aiutare le comunità locali. Inoltre, nel settore immobiliare, siamo presenti in Venezuela con alcuni alberghi, avevamo pure una posada in Brasile, mentre per Rai ed altri emittenti televisive ci occupiamo di realizzare documentari”.
In ottica futura, Go World sta strizzando l’occhio al BtoC e si sta preparando all’organizzazione di viaggi non certo convenzionali come quello che, questa primavera porterà una cinquantina di nostri connazionali negli Stati Uniti. “Il 21 e 22 aprile prossimi, nel corso di un viaggio lungo undici giorni, saliranno a Cape Canaveral, in Florida, a bordo di un aereo in grado di volare a gravità zero e che decollerà dalla stessa pista da cui nel recente passato partiva lo Space Shuttle”, conclude Ludovico Scortichini.