
Leader internazionale nel settore degli impianti di profilatura su commessa, la Gasparini ha maturato i propri successi commerciali attraverso un’accurata digitalizzazione dei processi lavorativi, ma anche riuscendo ad offrire al cliente una flessibilità operativa non comune. Nel quartier generale di Mirano, in provincia di Venezia, la Pmi veneta – circa 40 milioni di euro di fatturato nel 2020 a fronte di 120 dipendenti – gestisce in prima persona le commesse, seguendo le indicazioni di chi le affida la realizzazione delle proprie idee.
“Alla Gasparini non abbiamo impianti da catalogo. Dopo che il cliente tipo si è rivolto a noi parte uno studio per individuare la macchina per lui più idonea, fornendo quindi la soluzione per specifiche esigenze – spiega il Ceo Francesco Gasparini (nella foto) –. E in questo processo possiamo mettere in campo la nostra capacità di proporci in una doppia veste: quella del venditore, ma anche del consulente in grado di affiancare il cliente nel momento delle scelte, che sono strategiche e spesso determinanti. È questo che ci viene riconosciuto nel nostro settore. Un approccio tailor made e il non esserci limitati, come la concorrenza, al solo lavoro di profilatura”.

IL REPARTO PRODUTTIVO DELLA SEDE DI MIRANO
Un cammino nel solco dell’innovazione che ha permesso a Gasparini di essere poi pronta a recepire e metabolizzare pure le ultime novità nel campo della digitalizzazione. “Noi la consideravamo un valore importante anche quando non era di moda – sottolinea l’ad dell’azienda veneta –. Le novità che a mano a mano introduciamo sono legate al prodotto, ma non solo. Al cliente forniamo soluzioni per poter lavorare al meglio e il loro è una sorta di atto di fiducia verso un’impresa in cui la voglia di innovare non ha soluzione di continuità. Sappiamo che creare prodotti in questa maniera ci espone ad un alto tasso di rischio. Quando, infatti, si realizzano macchinari-prototipo gli imprevisti sono sempre in agguato. Siamo cioè esposti a possibili errori di valutazione con ricadute su tempi e costi”.
Sforzi che hanno come obiettivo l’armonizzare know how e ricerca, passi necessari per rimodulare anche alcune fasi del lavoro giornaliero. “Per abbattere tempi e costi abbiamo deciso di automatizzare operazioni a basso valore aggiunto, per permettere ai nostri dipendenti di concentrarsi con più attenzione sui processi importanti. Aver dotato tutti i tecnici del montaggio di un tablet ha poi semplificato parecchie dinamiche interne all’azienda: ci sono meno errori, maggiore precisione e il controllo della gestione è sicuramente più agevole. Dalla giacenza materiali allo stato di avanzamento lavori tutto sembra ancora più sotto controllo, insomma”.
Partita nel 1952 dall’idea di due fratelli, ora la Gasparini è guidata da una seconda generazione che non ha fatto che confermare la profonda propensione internazionale dell’azienda miranese: “Il 70% del nostro fatturato viene dall’export. Già nei suoi primi anni di vita Gasparini esportava non solo in Europa, ma era presente anche in Sudamerica e in particolare in Venezuela ed Argentina”.
L’impegno nel tempo si è diversificato, permettendo alla Pmi veneta di ampliare i propri orizzonti commerciali sempre nel nome dell’innovazione, con l’obiettivo di riuscire ad anticipare le tendenze del mercato per trasformarle in strategie di crescita. “I nostri campi d’azione sono molto variegati e per comodità possono essere raggruppati in quattro macro settori: logistica, costruzioni, energia ed automotive – chiarisce Francesco Gasparini –. Una grande mole di lavoro che può essere portata a compimento attraverso un network di fornitori consolidati cresciuti assieme a noi. Piccoli artigiani o imprese maggiormente strutturate situate in un raggio massimo di 30-40 chilometri dalla nostra azienda. Oltre a loro abbiamo una serie di forniture d’alto livello che vengono da grossi gruppi industriali. Quindi il prodotto di Gasparini è sì altamente tecnologico, ma pure fortemente customizzato secondo le richieste del cliente”.
Crescita complessiva che passerà, tra le altre cose, pure dall’ingrandimento degli stabilimenti di Mirano e da un ulteriore efficientamento delle procedure interne. “Intanto stiamo iniziando l’ampliamento della sede produttiva, mentre l’aumento del livello di digitalizzazione resterà l’obiettivo principale da centrare nel futuro prossimo. Già velocizzata la gestione dei fornitori, automatizzata quella dei materiali interni, stiamo tracciando ora anche le materie che ci portano i fornitori esterni. Tutti processi in via di costante miglioramento”.