“Per rilanciare l’economia, dopo la lunga fase di emergenza, sono necessarie figure manageriali appropriate, che l’alta formazione può e deve coltivare”. Così Carlo Poledrini, presidente di Fondirigenti, il fondo interprofessionale promosso da Confindustria e Federmanager, che in questi mesi flagellati dal Covid-19 si è attivato prontamente consentendo l’avvio della formazione anche in modalità digitale e promuovendo alcune iniziative a tutto campo.
L’esigenza della formazione qualificata è molto avvertita nel Mezzogiorno, dove le imprese scontano un più marcato deficit di competitività. E proprio alle otto regioni del Sud è dedicato il primo avviso del 2020, pubblicato da Fondirigenti il 1° luglio e per il quale le imprese interessate potranno compilare i piani formativi dal 15 settembre al 26 ottobre prossimi attraverso l’accesso all’area riservata.
Stanziato un milione di euro con finanziamenti sino a 10mila euro per le aziende con sede in Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
I piani formativi dei manager sono stati circoscritti al miglioramento dei processi produttivi e gestionali, sviluppo e trasformazione digitale, internazionalizzazione, marketing, comunicazione, risorse umane e sviluppo strategico. Aree che sono state individuate dopo una ricerca effettuata in collaborazione con l’Università degli Studi della Calabria, che ha condotto una serie di interviste su un campione di oltre 100 aziende, individuandone criticità e punti di forza: la metà di loro, in particolare, ha rilevato l’esigenza di una gestione più manageriale delle risorse umane e il 53% ha dichiarato il bisogno di innovazione.
Non si tratta dell’unica azione messa in campo da Fondirigenti. Molte aziende hanno dovuto ripensare interamente la propria attività e il fondo ha favorito il processo di trasformazione promuovendo con il “Conto Formazione” oltre 19 piani formativi dedicati allo smart working, per un totale di circa mille ore di formazione e oltre duecento dirigenti interessati.
I progetti sono arrivati in gran parte dalle regioni del Centro-Nord e hanno riguardato soprattutto l’organizzazione del lavoro, l’incremento delle competenze digitali dei manager e l’attivazione di nuove modalità di progettazione del lavoro in team attraverso i più avanzati strumenti digitali. Con l’Avviso precedente 1/2019, ad esempio, Fondirigenti ha destinato alle imprese aderenti di tutto il Paese ben 15 milioni e 300 mila euro, per finanziare 1.092 piani formativi, che vanno dall’innovazione al marketing alla “green economy”, raddoppiando lo stanziamento iniziale e concedendo nuove modalità “a distanza” che sono state particolarmente apprezzate dalle aziende coinvolte.
Oltre agli avvisi, Fondirigenti promuove le cosiddette “iniziative strategiche”. Anche in questo caso l’obiettivo è sostenere e incoraggiare la crescita della cultura manageriale. Nell’anno in corso, in particolare, ci si è concentrati su digitalizzazione, intelligenza artificiale, analisi dei “big data” e sul tema della sostenibilità ambientale.
Diversi i progetti avviati. Il primo coinvolge l’Università Giuseppe D’Annunzio di Chieti-Pescara e sarà realizzato da Explo, che di questo ateneo è uno spin-off, insieme a Confindustria Chieti-Pescara e a Federmanager Abruzzo e Molise. Si userà un’applicazione web di ultima generazione per misurare e monitorare il grado di innovazione delle aziende. Un secondo progetto vede la collaborazione di Cisita Parma e punta a modellare le competenze che servono per creare un “packaging sostenibile” avanzato.
L’emergenza Covid-19, inoltre, ha dimostrato che è possibile lavorare da remoto. Ed è per questo che al boom del lavoro agile Fondirigenti ha dedicato nelle scorse settimane una ricerca, interrogando oltre 800 aziende distribuite sul territorio nazionale e scoprendo che, oltre ad aumentare la produttività e a ridurre i costi, lo smart working piace ai lavoratori.
La ricerca infatti ha segnalato che quasi la metà (46%) dei lavoratori di tutte le imprese che hanno accettato di rispondere alla quick survey sono in smart working e vi è la percezione di poter aumentare questa percentuale fino a coinvolgere sei lavoratori su dieci (58,6%) con un incremento del 12%. Un campione qualitativo, quello scaturito dall’indagine, che ben rappresenta la ripartizione degli aderenti al Fondo: quanto alla dimensione, infatti, per il 90% a rispondere sono state Pmi. La distribuzione geografica vede i tre quarti delle aziende operanti nel Nord, il 15% nel Centro e il 10% nel Mezzogiorno.
I lavoratori dunque apprezzano ma bisognerà vedere cosa accadrà dopo il 31 luglio, qualora non venisse confermato lo stato di emergenza. Potrebbe infatti terminare la possibilità di ricorrere al lavoro agile anche in assenza dell’accordo individuale.
Infine, Fondirigenti ha scelto di essere sponsor del prossimo Festival dell’Economia di Trento, che si terrà dal 24 al 27 settembre ma che è già partito in modalità virtuale. In quella occasione saranno presentati i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con il Dipartimento di economia e management dell’Università di Trento tesa a misurare gli effetti della formazione sulla redditività dell’impresa. In pratica si mostrerà come la spesa per la formazione manageriale accresca la possibilità per le aziende che investono di scalare posizioni nella graduatoria della produttività.