Da loro stessi definito tanto imprenditorialmente eterogeneo quanto rivolto in modo appassionato alla cura dei molti aspetti sociali legati al territorio, l’impegno giornaliero della community di oltre 200 professionisti che hanno dato vita a Fattor Comune è sicuramente declinato in un modo a dir poco innovativo. Società benefit che dal 2020 si muove con i suoi gruppi di lavoro all’interno del mondo delle Pmi, la variegata realtà con base operativa a Rimini – poco meno di 200mila euro di fatturato nel 2021 – ha come obiettivo primario quello di promuovere l’innovazione attraverso l’aggregazione di persone, enti, istituzioni nell’ottica di riuscire a intercettare idee, progetti o semplicemente bisogni che spesso non hanno la possibilità di venire alla luce in maniera autonoma.
Ancora in fase evolutiva mentre sta pianificando un 2023 che si prospetta anno della definitiva consacrazione, nel frattempo Fattor Comune si dedica ad accompagnare le aziende lungo la strada del nuovo. Prendendole per mano per dar loro certezze nell’esplorazione dell’universo digitale, oppure formando il miglior team possibile per aiutarle a sfruttare compiutamente tutte le potenzialità magari ancora inespresse.
“Il nostro modo di stare sul mercato ci sta di fatto facendo trasformare, passando da una fase laboratorio, in una startup innovativa, in un gruppo di professionisti attivi in diversi campi che si interessa di aziende del manifatturiero o del settore dei servizi risultando molto competitivo nel rapporto qualità-prezzo – spiega Gianluca Metalli (nella foto in alto), connector manager di Fattor Comune –. Questo anche perché, considerata la formula commercialmente piuttosto dirompente che abbiamo introdotto sul mercato, non abbiamo costi fissi come quelli, per esempio, riferibili all’uso di uffici o altro. Le imprese che ci stanno dando fiducia hanno deciso di mettere a fattor comune e senza individualismi risorse, passione per il proprio lavoro per contribuire a generare valore, oltre che dare un sostanziale impulso alla crescita di territorio e stakeholder”.
Non facilmente inquadrabile all’interno di un contesto imprenditoriale preciso, lo sforzo innovativo prodotto negli ultimi anni dalla società benefit romagnola ha di certo attirato l’attenzione generale, tanto da permettere a Fattor Comune di portare a casa alcuni premi. “La voglia di armonizzare tra loro le competenze, apprezzando l’esperienza soprattutto quando riesce ad interagire con il talento dei giovani, ci ha consentito di farci conoscere nel ruolo di creatori di progetti con regole nuove. La prima parte, quella in itinere, è di certo la più complicata: sono infatti iniziative che non possono dare un fatturato immediato. Nonostante questo, sono già arrivati tre premi, tra cui il riconoscimento a livello nazionale Idea Rete per la categoria trasformazione digitale, il premio Innovazioni Responsabili dalla regione Emilia Romagna e infine, per il nostro ruolo nell’alfabetizzazione digitale, siamo appena stati gratificati dall’assegnazione del premio InnovAzioni, evento organizzato da Confindustria Chieti-Pescara, per il progetto Rigenerete, la nostra digital school itinerante”, sottolinea Metalli.
In più, Fattore Comune si impegna ad organizzare eventi, come per esempio gli Hackathon per aziende e studenti o anche format (Startup Weekend e altri), che possano coinvolgere chi è interessato a fare passi ancora più ambiziosi verso l’innovazione. Processo passato pure da un’idea che, per un giorno, ha sostanzialmente cambiato i connotati all’aeroporto di Rimini. “Ne abbiamo affittato i locali in una giornata in cui non erano ovviamente previsti voli e organizzato l’evento Fattore Innovazione con 300 persone di ogni età presenti in sala per confrontarsi su vari argomenti legati al presente e al futuro prossimo – chiarisce il connector manager della società riminese –. Una “prima” ricca di spunti interessanti in cui i giovani hanno pure testato le conoscenze di alcuni imprenditori con domande sulla gestione di aziende innovative. Il tutto mentre noi di Fattor Comune ci dedicavamo a far comprendere il motivo per cui il digitale non deve mettere paura”.
Ora, però, c’è bisogno di portare a termine uno step fondamentale nel solco di quell’open innovation tanto cara ai fondatori dell’eclettica realtà romagnola che predica condivisione, contaminazione e collaborazione. Serve, insomma, un luogo di aggregazione fisso per dare cittadinanza alle idee che partoriranno i tanti giovani (e non) attivi sul territorio. “Sì, è ormai arrivato il momento di dotarci di una struttura specifica e grande che possa darci una mano a far succedere cose – conclude Gianluca Metalli –. Questo per agevolare lo scambio di informazioni tra i ragazzi, quelle nuove generazioni che posseggono una forma mentis pura e capace di generare cambiamento con maggiore facilità quando si è inseriti in un gruppo. E perciò è in fase di definizione il progetto di uno spazio fisico di almeno 3.500 metri quadri che potrà contenere tutta la nostra filiera: stiamo lavorando assieme agli architetti e dovremmo averlo verso metà gennaio 2023. È un qualcosa che in Italia ancora non si è mai visto e di cui abbiamo assoluto bisogno prima di poter spingere con forza sull’acceleratore”.