Il 30 novembre scorso Giovanni Baroni ha assunto la guida di Piccola Industria. Per un nuovo presidente nazionale c’è in campo una nuova squadra, che comprende anche un nuovo Comitato di direzione per L’Imprenditore.
Sono stata chiamata alla sfida di dirigerlo e ho accettato con entusiasmo e grande passione. Essendo un’imprenditrice, abituata a lavorare in team e a misurare la valorizzazione del lavoro di squadra, il comitato di redazione è stato scelto seguendo i criteri che sempre dovrebbero guidarci: un giusto mix di esperienza e competenza, che comprende anche giovani pieni di entusiasmo. E poi tanto territorio – Sud, Centro, Nord – nella certezza che proprio da qui si possano trarre testimonianze e voci autorevoli. Con me in squadra ci sono Cinzia La Rosa (vice direttore), Valerio Berra, Gianluca Giordano, Alfonso Maiolo, Massimiliano Santoli e Alessandro Tomassini (qui trovate le loro biografie, ndr).
Un ringraziamento non formale, ma vero e sentito, va a chi ci ha preceduto. Il direttore Stefano Zapponini e il suo gruppo di lavoro sono stati sempre presenti sui temi più caldi e hanno lavorato raccontando uno dei momenti più difficili per gli imprenditori e per il Paese, al quale nessuno di noi era preparato. Una pandemia ci ha colpito tutti, indistintamente, quando, forti dell’enorme progresso scientifico fatto negli ultimi cinquant’anni, ritenevamo che non ci saremmo mai dovuti misurare con emergenze di tale gravità.
Negli ultimi due anni anche i problemi che le aziende hanno dovuto affrontare sono stati diversi da quelli precedenti: in un mondo lavorativo che in dieci ore ci portava ovunque gli spostamenti non sono più stati possibili, i nostri dipendenti hanno cominciato a lavorare da remoto, altri purtroppo sono andati in cassa integrazione, tutta la nostra vita sociale è stata azzerata e interi comparti della nostra economia sono entrati in una crisi gravissima. Il bisogno di uno Stato che desse risposte diverse a tutti, famiglie e aziende, e di una sanità pubblica efficiente è diventato primario per tutti noi. Nella riflessione che ne è maturata, L’Imprenditore ci ha accompagnato autorevolmente, con posizioni di pensiero spesso innovative.
A noi, adesso, il compito di continuare l’eccellente lavoro. Avremo bisogno di capacità di visione del futuro e dei temi da affrontare, dovremo saper cogliere le sollecitazioni dei territori e i cambiamenti culturali che il nuovo stile di vita ci ha imposto. Per farlo occorre una nuova visione del mondo, quella che i tedeschi chiamano weltanschauung, perché fare impresa ed essere imprenditori, al di là di numeri e business plan, significa soprattutto capire prima e meglio degli altri i cambiamenti della società, reinterpretarli e velocemente dare risposte. Il nostro pensiero andrà in questa direzione, nella quale ci incamminiamo al vostro fianco.