Prendendo spunto da questo concetto elementare la Commissione europea ha sviluppato una riflessione in tal senso pubblicando uno specifico pacchetto legislativo intitolato “Closing the loop: an EU action plan for the circular economy”.
Rispetto alla proposta del 2014 “Towards a circular economy: a zero waste programme for Europe” ritirato dalla Commissione Juncker, l’obiettivo del nuovo pacchetto, presentato a inizio dicembre, è creare un adeguato quadro normativo a livello europeo per sviluppare l’economia circolare nel mercato interno e per dare un segnale agli operatori economici e alla società in generale sul percorso futuro, con obiettivi e misure concrete da avviare entro il 2020.
L’economia circolare dovrà stimolare la competitività, consentendo alle imprese di affrontare meglio la scarsità di risorse e la volatilità dei prezzi e facilitando la creazione di opportunità economiche e di modalità di produzione e consumo più innovative.
L’approccio integrato va oltre il focus sui rifiuti, comprende azioni per promuovere l’economia circolare in ogni fase della catena del valore, dalla produzione alla riparazione ai prodotti secondari, e coinvolge tutti gli attori, sia dal lato della produzione che del consumo. Diventano prioritarie aree come la progettazione, i processi di produzione, il consumo, la gestione dei rifiuti, le materie prime secondarie. Inoltre, azioni specifiche riguarderanno settori come plastica, rifiuti alimentari, materie prime critiche, costruzione e demolizioni, biomassa e prodotti bio-based.
La comunicazione è accompagnata da proposte legislative per la revisione delle seguenti direttive Ue:
– direttiva quadro sui rifiuti;
– direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio;
– direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
– direttiva sulle discariche.
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