
Da poco meno di quindici anni nel settore dell’illuminazione artistica e sportiva, DZ Engineering – 15 milioni di euro di fatturato nel 2024 e 60 dipendenti – sta continuando a consolidare la propria leadership a livello internazionale attraverso l’utilizzo di conoscenze tecnologiche al passo con i tempi e in grado di far apprezzare anche questo innovativo genere di made in Italy. Di base a Forlì, in provincia di Forlì-Cesena, la Pmi romagnola facente parte del Gruppo DZ ha infatti messo in campo soluzioni integrate che le hanno permesso di affermarsi nel campo elettrico, illuminotecnico e delle telecomunicazioni in ambiti pubblici e privati, con un’attenzione particolare per l’universo del motorsport.
“Rilevato nel 2011 un ramo d’azienda di una realtà industriale che da decenni si occupava di vari tipi di illuminazione, la nostra avventura notturna in Formula Uno è partita lo stesso anno sul circuito cittadino di Singapore – chiarisce Monica Zoli (nella foto in alto), amministratrice unica di DZ Engineering –. Esperienza parecchio testante che abbiamo avuto la possibilità di ripetere da quel momento in avanti, mancando solo un appuntamento, ma a causa del Covid-19. In questi casi forniamo impianti che vengono montati e successivamente smontati a fine evento, ci prendiamo cura pure della safety car, mentre lungo il circuito di Baku, in Azerbaigian, abbiamo anche installato le bandiere elettroniche. E facciamo parte delle sole tre aziende al mondo omologate dalla Fia, la Federazione internazionale dell’automobile, per questo tipo di interventi qualificati”.
Il motivo per cui DZ Engineering viene preferita ad altri player del settore è legato alla capacità del team operativo dell’impresa guidata dalla famiglia Zoli di gestire le operazioni in loco con una perizia e un modo di fare senza eguali. “Volete sapere qual è da sempre il nostro punto di forza, la ragione per cui continuano a darci fiducia senza soluzione di continuità? Beh, il fatto è che le squadre di tecnici scelte per prestare la propria opera a Singapore e negli Stati Uniti sono le uniche che ci dicono siano capaci di lavorare a pieno ritmo senza bloccare il traffico cittadino”.

GP SINGAPORE 2024 – CREDIT ANDREA QUARTARONE
Nonostante il valore del know how e delle soluzioni adottate in giro per il mondo dalla Pmi con quartier generale a Forlì, alla vigilia del primo viaggio in terra americana qualcuno aveva messo in dubbio la reale necessità di fare ulteriore luce su una città già di per sé sfavillante come Las Vegas. “In effetti, prima di partire per la notturna in Nevada era uscito fuori questo interrogativo attribuibile più alla gente comune che a tecnici qualificati. In ogni caso, appena arrivati, abbiamo avuto subito conferma che le luci di intensità calibrata verso quella naturale servivano eccome per dare una visuale migliore al pubblico ed ancora più ai piloti, considerato che ciò che facciamo deve andare principalmente nella direzione della sicurezza dei piloti impegnati in pista. E non si possono certo commettere errori”, sottolinea Zoli, spiegando poi come DZ Engineering si occupi tra le altre cose pure dei sistemi audio e video nella Race Control Room, della sicurezza complessiva all’interno del circuito e delle eventuali dinamiche derivanti dalla necessità di evacuare i presenti in caso di situazioni atmosferiche avverse, generate, per esempio, dai lunghi e potenti acquazzoni tipici di Singapore.

GP VEGAS – PHOTO CREDIT EPHESUS SPORTS LIGHTING
Sempre nell’ampio universo dello sport, poi, l’azienda romagnola ha interessi anche nel calcio, ambito in cui si muove da tempo riuscendo a rendere illuminati a dovere gli stadi in cui vengono giocati i massimi campionati nazionali. “Oltre al circuito in cui viene corsa la Moto Gp a Sepang, in Malesia, siamo infatti stati chiamati a portare la nostra illuminotecnica in molte strutture calcistiche, tra cui gli stadi di Empoli, Sassuolo e Cremona, mentre in Inghilterra DZ Engineering ha migliorato la luminosità dell’impianto del Norwich”.
DZ Engineering, che ora è in grado di gestire pure le grandi evoluzioni tecnologiche collegate al passaggio al Led (come i giochi di luce portati a Riyadh per la Formula E), ha competenze anche nel settore dell’illuminazione artistica, che offre alla clientela soprattutto in Italia. Una parte minore del proprio fatturato, quella proveniente dal mercato interno, dato che la percentuale export della Pmi forlivese in questi ultimi anni si è attestata tra il 65 e il 70%. “Dopo aver vinto gare per lavorare in siti Unesco, abbiamo sfruttato al meglio la sensibilità di noi italiani per l’arte mettendo su un tailor made di qualità che ci ha consentito di prendere in carico commesse provenienti dall’Arena di Verona, dalla Reggia di Caserta, dal Mausoleo di Galla Placidia, da Castel del Monte o dalla Certosa di Padula. Hanno importi molto più bassi rispetto ai lavori esteri, ma siamo in ogni caso felici di aver riscontrato durante gli interventi il sentimento sempre più condiviso di voler valorizzare e riqualificare, rendendoli più sicuri, i beni culturali di casa nostra”, conclude Monica Zoli.

MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA – CREDIT ALESSANDRA BALDONI