

MATTEO BORSANI
In autunno ci saranno molti cantieri legislativi da aprire o completare. Le proposte sulle risorse proprie – che dovrebbero permettere di rimborsare il Recovery fund – e i negoziati sul Pacchetto Fit-for-55 legato al Green Deal, sul Digital Service Act e il Digital Market Act e sui regolamenti Macchine e Sicurezza Generale dei Prodotti sono solo alcuni esempi dei fronti caldi sui quali si concentrerà l’azione della Delegazione di Bruxelles, nell’interesse del Sistema di Confindustria.
La questione delle “risorse proprie”
I 750 miliardi di euro del Recovery plan, almeno nelle “sovvenzioni” da 338 miliardi di euro, dovrebbero essere finanziati in parte da nuove “risorse proprie”. Per metà luglio era prevista la pubblicazione delle proposte relative alla web tax e alla tassa CO2 alle frontiere, ma la Commissione ha annunciato un rinvio in autunno.
Per quanto riguarda la web tax, la frenata sembra essenzialmente dovuta al contestuale negoziato in sede Ocse e alla pressione degli Stati Uniti contro una “fuga in avanti” europea.
Per quanto riguarda invece la tassa CO2 alle frontiere, presentata come proposta legislativa il 14 luglio nel quadro di Fit-for-55, il cosiddetto Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), per compensare alla dogana il vantaggio commerciale di merci estere prodotte con standard ambientali inferiori a quelli europei, occorre evitare possibili ritorsioni commerciali da parte dei principali partner extra-Ue.
Il Pacchetto Fit-for-55
Il 14 luglio la Commissione europea ha pubblicato il Pacchetto Fit-for-55, un set di otto revisioni e quattro nuove proposte legislative interconnesse, che mira ad adattare la normativa dell’Unione in materia di clima ed energia agli ambiziosi obiettivi climatici al 2030 e al 2050.
Nello specifico, si propone di aggiornare il sistema ETS, la normativa europea sulle energie rinnovabili, sull’efficienza energetica e sulla tassazione dei prodotti energetici, così come le regole sulle infrastrutture per i carburanti alternativi e sugli standard di emissioni di CO2 per automobili e veicoli leggeri.
Fit-for-55 prevede anche regole comuni sui combustibili alternativi per l’aviazione e il settore marittimo, di istituire un fondo sociale per il clima e, come accennato, il CBAM. A partire da settembre inizieranno i negoziati a livello di Parlamento e di Consiglio dell’UE. Confindustria continuerà a lavorare per far prevalere un approccio business-oriented a livello europeo, affinché le singole proposte di Fit-for-55 non si traducano in misure sproporzionate e penalizzanti per le imprese italiane, già all’avanguardia nella transizione verde e nell’economia circolare.
Nel contesto di BusinessEurope e della cooperazione bilaterale e trilaterale con i partner tedeschi e francesi di BDI e Medef, sosterremo poi la definizione di un quadro normativo in grado di rilanciare la competitività e di sbloccare il potenziale d’innovazione del sistema manifatturiero italiano ed europeo.
La proposta di Direttiva sul reporting di sostenibilità
Anche in materia di investimenti il tema della sostenibilità è considerato centrale, per questo la Commissione ha messo particolare enfasi nei dossier Tassonomia/finanza sostenibile e comunicazione societaria sulla sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD). In particolare, l’iter di quest’ultima proposta, che rivede e rafforza le norme della Non-Financial Reporting Directive estendendo gli obblighi Ue d’informativa sulla sostenibilità a tutte le grandi imprese e le società quotate, inizierà in autunno.
L’obiettivo principale è incrementare la quantità, la qualità e la comparabilità delle informazioni di sostenibilità che vengono divulgate dalle imprese e che possono essere utilizzate dagli investitori per integrare le strategie d’investimento e soddisfare gli obblighi di informativa verso la clientela.
Secondo la proposta, quasi 50mila imprese dovranno conformarsi ai nuovi standard, rispetto alle 11mila attuali, con norme specifiche e proporzionate per le Pmi. Confindustria è già attiva per portare avanti le istanze delle imprese associate nel processo di adozione della proposta.
Le altre proposte in tema di governance e sostenibilità
E, sempre in tema di sostenibilità, il prossimo ottobre la Commissione dovrebbe presentare una proposta di direttiva in materia di governo societario sostenibile e dovuta diligenza. La Commissione dovrebbe adottare nuovi requisiti legali a livello europeo per le società e i loro amministratori e norme europee vincolati sulla dovuta diligenza, che obbligherebbero le imprese a individuare, valutare e prevenire gli effetti negativi potenziali o effettivi che possono comportare le loro attività, e quelle delle loro catene del valore e che potrebbero violare i diritti umani, danneggiare l’ambiente e la buona governance.
Anche in questo caso, Confindustria è attiva per promuovere un approccio che non si traduca in oneri burocratici effettivi per le imprese.
I dossier aperti per favorire la transizione digitale
Un tema ormai strategico, insieme alla transizione verde, è la transizione digitale. L’ultimo semestre del 2021 è cruciale per il completamento di molti dossier che compongono la strategia della Commissione europea di creazione di un mercato unico digitale, sicuro e competitivo. Dato il crescente valore economico di tale mercato e l’elevato potenziale offerto dall’innovazione tecnologica e digitale, la digitalizzazione delle imprese costituisce l’elemento centrale di tale strategia e diventa, oggi più che mai, un traguardo fondamentale per l’industria italiana ed europea.
La conclusione dei lavori relativi al Digital Services Act, Digital Markets Act e Artificial Intelligence Act è prevista a cavallo tra l’anno corrente e il 2022, ma nello stesso periodo è anche prevista la pubblicazione di ulteriori proposte legislative che vanno nella stessa direzione, tra cui il Data Act, la cui pubblicazione è attesa nel primo trimestre del 2022.
Il Regolamento Macchine e il Regolamento sulla Sicurezza Generale dei prodotti
Il processo di digitalizzazione ha un carattere pervasivo e sta diventando il focus degli interventi legislativi delle istituzioni europee per tutte le filiere del mercato interno. Nel settore dei beni, in autunno sono previsti i negoziati sul regolamento Macchine e sul regolamento sulla Sicurezza generale dei prodotti (RSGP-GPSR).
Entrambe le proposte mirano ad adeguare la normativa europea agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, dei requisiti di conformità nelle vendite online e ai rischi e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale. Si tratta di proposte di fortissimo impatto per un paese manifatturiero come l’Italia.
Per questo motivo, Confindustria sta lavorando di concerto con le principali realtà del Sistema associativo per fare in modo che le istanze del nostro manifatturiero siano prese in considerazione durante l’iter di approvazione della proposta.
La questione dei sussidi esteri
Nell’ottica di aumentare la competitività delle imprese europee e di evitare distorsioni competitive, a partire da settembre entrerà nel vivo il dibattito istituzionale sulla proposta di regolamento volta a correggere le distorsioni nel mercato interno causate dalle sovvenzioni di paesi terzi erogate a favore d’imprese attive nell’Ue.
Si tratta di una proposta orizzontale e complessa, che attinge dalle misure già in vigore in materia di aiuti di stato, concentrazioni e appalti pubblici, e per questo richiederà un’importante attività di mediazione tra tutti gli attori istituzionali coinvolti.
La proposta rappresenta un’importante opportunità per eliminare incoerenze normative e disparità di trattamento tra sovvenzioni concesse da Stati membri e quelle concesse da paesi terzi, ma dovrà essere opportunamente calibrata per evitare ostacoli ingiustificati agli investimenti esteri nel mercato Ue e un onere amministrativo troppo elevato per le imprese.
Ue attore globale: le partite in corso con Stati Uniti, Cina e Regno Unito
Per quanto riguarda le relazioni bilaterali con i nostri principali partner economici, proseguiranno i negoziati con gli Stati Uniti tramite il Trade and Technology Council, creato a seguito dell’ultimo bilaterale di giugno, per appianare le dispute commerciali in vigore, riaprire le frontiere per gli operatori economici a seguito delle limitazioni imposte dalla pandemia e trovare una soluzione definitiva sulla tassazione internazionale.
Spostandoci a Oriente, proseguirà anche il confronto con Pechino per non esacerbare le divergenze emerse nei mesi scorsi, che hanno portato all’imposizione di sanzioni reciproche e allo stop provvisorio all’accordo bilaterale sugli investimenti (cosiddetto “CAI”), con effetti negativi sugli operatori economici.
Infine, sembrano destinati a prolungarsi le trattative tra Bruxelles e Londra sull’applicazione del Protocollo dell’Irlanda del Nord in seguito alla Brexit, in merito al quale le parti sono molto distanti e sembrano non voler concedere nulla, in una disputa dal sapore più politico che economico.
Insomma, si preannuncia un autunno caldo e ricco di attività. Confindustria c’è e ci sarà con la determinazione di sempre per portare in Europa la voce delle imprese italiane.
(Ha collaborato Maria Cristina Scarfia)