![Pierangelo Albini](https://www.limprenditore.com/wp-content/uploads/2021/04/Pierangelo-Albini-2000x1000.jpg)
“Anticipare, prepararsi e rispondere alle crisi: investire adesso in sistemi resilienti di sicurezza e salute sul lavoro”. Questo il tema proposto dall’Organizzazione internazionale del lavoro per la “Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro 2021”. Il focus è certamente sull’anticipare i tempi e sulla resilienza dei sistemi. Prevenzione, quindi, ma una prevenzione “resiliente” che garantisca stabilità nel tempo.
A tal fine si rende necessaria una cultura adeguata di tutte le figure attive nella prevenzione, che aiutino a sviluppare strategie adatte a incoraggiare l’innovazione e innescare la reattività necessaria, poiché “la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro sono davvero affare di tutti”, come scrive Marianne Thyssen, Commissaria europea per l’occupazione.
“Gli attuali e rapidi cambiamenti sul mercato del lavoro, compresa la digitalizzazione e il maggiore utilizzo dell’intelligenza artificiale, possono offrire opportunità e potenzialità positive in termini di miglioramento delle condizioni di lavoro”, scrive il Consiglio dell’Unione europea e una delle nuove sfide è proprio coniugare innovazione e sicurezza del lavoro. I cambiamenti che le nuove tecnologie stanno apportando nella società e nei luoghi di lavoro offrono vantaggi in termini di sviluppo di nuove modalità lavorative, professionalità e competenze, nonché di nuovi schemi di apprendimento e di comunicazione, con effetti positivi nel campo della salute e sicurezza.
Le situazioni dentro e intorno al lavoro, infatti, stanno cambiando rapidamente e occorre ricercare una nuova e diversa centralità dell’uomo e del lavoro e comprendere su cosa e come intervenire.
La pandemia Covid-19 ha affrettato questo processo portando i governi, i datori di lavoro, i lavoratori e la popolazione in generale ad affrontare sfide senza precedenti.
“La programmazione della prevenzione mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione, le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro”, come previsto dal Testo Unico salute e sicurezza, è il presupposto per anticipare ed affrontare i cambiamenti e per costruire e rafforzare la resilienza nei sistemi, attingendo anche dalle buone prassi già in essere.
Questa maturazione culturale ancora deve compiersi, per il lavoro in generale e per le questioni della sicurezza in particolare. La continua riduzione degli infortuni, la circostanza che siano prevalentemente riconducibili alle medesime cause, la maggiore attenzione al tema della salubrità e delle malattie professionali costituiscono, infatti, segnali del miglioramento delle condizioni di lavoro.
L’Italia si è confermata anche nel 2019 (era la prima già nel 2014) tra i primi Stati membri in cui si effettua la valutazione dei rischi (secondo lo studio Esener 2019), ma l’adempimento normativo deve essere la base su cui costruire, con un approccio nuovo, la capacità di rispondere ai cambiamenti e alle innovazioni. È necessario riflettere sulla relazione che lega oggi lavoro e impresa ad etica e responsabilità, per valutare quanta strada si deve ancora compiere perché il lavoro e, conseguentemente, la sicurezza sul lavoro sia garantita, piuttosto che dalla legge, da una solida scelta che orienti i comportamenti ai bisogni, indipendentemente dai cambiamenti in atto.
Un’ulteriore sfida, che gioca un ruolo essenziale, nello sviluppare sistemi resilienti e nel gestire i cambiamenti, è la formazione per far sì che le trasformazioni entrino a far parte del know how sia dei lavoratori che delle imprese, per trovare applicazione nel modo più innovativo e più sicuro.
Il ruolo delle istituzioni, infine, è fondamentale. Lo stesso Consiglio dell’Unione europea, nelle sue conclusioni sul quadro strategico dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul lavoro, invita gli Stati membri, tra l’altro, ad affrontare, in maniera efficace e proattiva, i nuovi rischi di salute e sicurezza derivanti dall’evoluzione delle pratiche e tecnologie lavorative, anche nei progetti e nei programmi finanziati dall’Ue, e a basarsi in maniera più completa su prove e dati al fine di migliorare le strategie, i piani d’azione, la legislazione e gli orientamenti in materia di salute e sicurezza.
Il Consiglio evidenzia, inoltre, che la “salute e sicurezza è un elemento importante dell’economia del benessere”, sottolineando che gli investimenti in materia contribuiscono a prevenire le malattie correlate al lavoro e gli incidenti e hanno un effetto positivo tangibile sull’economia.
Concludo con una frase di Adriano Olivetti che riassume e finalizza i temi affrontati ed è un auspicio per tutti: “L’obiettivo è il benessere della comunità e la fabbrica diventa un luogo di incontro e di condivisione”.