Il modo tanto appassionato quanto artistico di interpretare il proprio lavoro è così coinvolgente che l’impegno che Piergiovanni Vitalini (nella foto in alto) mette nel settore del ricamificio può tranquillamente essere definito una sorta di missione culturale. Questo perché, riuscendo a far crescere la sua Forza Giovane Art – 5,2 milioni di euro di fatturato nel 2021 a fronte di 70 dipendenti – durante gli oltre trent’anni di storia aziendale, Vitalini ha saputo anche trasmettere conoscenza ad un gruppo di lavoro, con base a Colli al Metauro in provincia di Pesaro-Urbino, dall’età media piuttosto bassa ed estremamente qualificato.
“Tutta gente del territorio che possiede una manualità notevole, contribuendo a fare di Forza Giovane un’azienda orgogliosamente creativa – spiega il fondatore ed amministratore unico dell’impresa marchigiana –. Siamo partiti nel 1988 facendo confezioni per il gruppo Max Mara, poi abbiamo cominciato ad introdurre nel nostro giornaliero macchine da ricamo, da lavorazione, da piccoli punti e piano piano siamo progrediti in questo settore fino a raggiungere le 500 macchine”.
Un’ampia collezione di macchinari per il ricamo di varie epoche, funzionanti e utilizzati per la produzione, che ha permesso a Forza Giovane di ritagliarsi uno spazio sempre più grande non solo in Italia. “Soprattutto in Francia ma anche in Inghilterra forniamo i marchi più importanti nel settore della moda prêt à porter e dei capi speciali per atelier. Un mercato dai prezzi talvolta folli, che ci ha regalato una grande visibilità oltre a ottimi riscontri commerciali”, sottolinea Vitalini.
Messa in difficoltà dalle problematiche portate con sé dal Covid-19, anche l’impresa di Colli al Metauro deve ora fare i conti in particolare con la crescita esponenziale dei costi delle materie prime. “Per il nostro lavoro non abbiamo bisogno di gran quantità d’energia, ma siamo costretti invece a pagare cifre abnormi per i metalli, spendendo molto di più pure per le lavorazioni galvaniche e quelle dei tessuti. Ogni mese i fornitori modificano il listino al rialzo e siamo costretti a fare in ogni caso la spesa, stando però molto attenti a qualsiasi operazione”. Il tutto nella speranza che le consegne, soprattutto provenienti dall’estero, arrivino nei tempi concordati. “Pure questo, in certi casi, si è rivelato un tasto dolente. Non sempre, infatti, i materiali sono arrivati in azienda quando ce li avevano promessi”, chiarisce Piergiovanni Vitalini.
Nel ruolo di divulgatore di un metodo di fare impresa sicuramente non banale, il fondatore di Forza Giovane spende il proprio tempo anche confrontandosi con le nuove generazioni, come è successo qualche settimana fa nelle aule dell’istituto omnicomprensivo di Urbania. “Ai ragazzi delle seconde e terze classi ho raccontato da dove sono partito, come ho iniziato il mio percorso nel mondo delle macchine meccaniche e successivamente della moda. E ho mostrato il campionario, spiegando loro che se un lavoro piace non bisogna stare lì a pesare le ore passate in azienda. Quando poi c’era da andare in giro per l’Europa e praticamente senza soluzione di continuità, non mi sono mai tirato indietro. Racconti che hanno dimostrato di apprezzare, visto che l’incontro è durato mezz’ora in più rispetto a quanto mi era stato chiesto. Questo credo perché, quando gli argomenti interessano, veramente neanche la senti la campanella”.
Il non passare certo inosservato, considerato il modo del tutto personale di esplicitare un’indiscussa vena artistica, non ha mai condizionato le pienissime giornate di Piergiovanni Vitalini. “Magari in certi ambienti vengo guardato con sufficienza, ma ho imparato a farmi scivolare tutto addosso – commenta l’amministratore unico di Forza Giovane –. Indosso quello che mi piace e ormai non mi accorgo neanche più di certi sguardi. La passione più grande è quella per gli anelli che, nel tempo ho comprato sia in Italia che a New York, Londra e Parigi”.