
È partita da undici anni la storia aziendale di Inno.Tec – 5 milioni di euro e 35 dipendenti –, azienda campana specializzata nell’automazione per elettrodomestici, ma presente anche in quello dei farmaci in ambito italiano mentre spazia pure in altri settori commerciali. Un percorso che Domenico Izzo (nella foto in alto) ha iniziato con due soci che, assieme a lui, avevano maturato in precedenza una notevole esperienza nel campo dell’automazione. Dopo aver messo a frutto le conoscenze necessarie per farsi conoscere nei primi tempi come azienda esclusivamente progettatrice, la Pmi di casa a Marcianise, in provincia di Caserta, ha compiuto un deciso balzo in avanti proponendosi sul mercato anche nel ruolo di assemblatrice e installatrice, crescita tangibile che nell’anno in corso, tra le altre cose, ha portato Inno.Tec ad acquistare uno stabile di 1.800 metri quadri in cui si sono già trasferiti.
“Il nostro know how viene giornalmente tradotto nella produzione di catene di montaggio per grandi multinazionali dell’elettrodomestico quali Whirlpool e Haier, attività che svolgiamo parallelamente all’automazione per aziende distributrici intermedie di farmaci e a richieste per la logistica, mentre il resto sono attività sporadiche per clientela del territorio – spiega Domenico Izzo, amministratore unico di Inno.Tec –. Diciamo che la fetta di fatturato proveniente da quello che viene comunemente definito il “settore bianco”, cioè la maggior parte degli elettrodomestici di uso quotidiano, tra cui, per esempio, lavastoviglie e lavatrici, si attesta sul 70%”.
Le conoscenze tecnologiche della dinamica impresa campana sono state declinate pure in altre direzioni, compresa quella degli abiti usati. “Per questo tipo di mercato abbiamo realizzato i ribaltatori, muniti di nastri trasportatori, che sono in grado di movimentare i cesti giganti in cui arrivano un numero grandissimo di sacchetti pieni di abiti. Tutti macchinari conformi ai principi di industria 4.0, considerato che il peso degli indumenti viene immediatamente trasmesso al gestionale dell’azienda committente per le relative verifiche”.

IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI FORNI AD INCASSO INSTALLATO PRESSO UNA FABBRICA DEL GRUPPO HAIER, IN TURCHIA
L’aver concretizzato negli anni un rapporto di fiducia con grandi player internazionali dell’elettrodomestico fa sì che Inno.Tec abbia sviluppato sempre più la propria propensione all’export, un trend che ha preso ulteriore forza anche perché il baricentro produttivo del settore si è progressivamente allontanato dal territorio italiano. “Vedendola in una certa ottica, oggi, purtroppo, i più importanti e grandi stabilimenti del bianco si sono spostati principalmente in Polonia, Romania e Turchia. In quest’ultimo paese proprio ora stiamo completando una linea per la produzione di forni ad incastro, mentre al momento siamo attivi pure in Russia con un altro progetto – sottolinea Izzo –. Adesso ci siamo posti l’obiettivo di riuscire ad arrivare anche in Cina, un traguardo che, se raggiunto, ci consentirebbe di crescere ulteriormente verso un livello commerciale ancora più consistente. Complessivamente il cambio di scenario internazionale ha comportato un notevole salto in avanti della nostra quota export, salita fino a toccare l’80% del fatturato. Numeri importanti diventati realtà anche attraverso la nostra presenza in Algeria, dove piccole imprese producono elettrodomestici su brevetto altrui e in Sudafrica, paese in cui siamo andati, sfruttando le grandi competenze della nostra squadra di trasfertisti, per costruire ed installare lavabiancherie semiautomatiche”.

FORNI AD INCASSO REALIZZATI NELL’IMPIANTO IN TURCHIA
Un impegno industriale che ha svariate dinamiche interne a cui dare corso, ma che sostanzialmente si sviluppa nella fase di progettazione dei desiderata della clientela. “Sì, perché, nella maggior parte dei casi sono le aziende molto strutturate con cui abbiamo a che fare a proporci cosa realizzare e da quanto arriva in azienda noi poi creiamo i macchinari o i robot per la movimentazione dei prodotti necessari ai committenti – conferma l’amministratore unico di Inno.Tec –. Nel solo universo della distribuzione del farmaco, invece, il processo è leggermente diverso, visto che c’è più scambio di idee con il cliente prima di avviare il lavoro. In ogni caso ci troviamo spessissimo nella condizione di dover realizzare prototipi, di personalizzare gli impianti, tanto che il grado di customizzazione messo in campo è intorno al 90%”.
Facilitati un minimo negli aspetti logistici del giornaliero dall’essere a un solo chilometro dal casello autostradale, gli spostamenti delle merci commissionate ad Inno.Tec non sono comunque troppo facili da gestire considerate le ampie distanze chilometriche da coprire. “Diciamo che se, per esempio, il quartier generale fosse stato a Modena avremmo pure potuto fare qualcosa in più. Ma non ci lamentiamo ed anzi stiamo pensando di installare nel nuovo stabile appena acquistato un innovativo impianto ad idrogeno dal costo di 250mila euro. Genererà energia elettrica h24 e, a differenza del fotovoltaico, in questo modo saremo completamente autonomi”, conclude Izzo.