Hanno tra i 16 e i 17 anni i nove ragazzi della classe 3H del Liceo Cannizzaro di Roma che hanno presentato questa mattina il modello di business e le prime ipotesi di implementazioni di un progetto premiato da 4.Manager nell’ambito de Latuaideadimpresa. Si tratta della gara di idee imprenditoriali rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. L’obiettivo dell’iniziativa è avvicinare i giovani al mondo imprenditoriale sviluppando la loro creatività per realizzare idee progettuali da implementate in ambito aziendale. L’evento di oggi chiude anche il periodo di affiancamento di un manager tra i banchi di scuola per la realizzazione del modello di business del progetto. L’Associazione 4.Manager ha messo a disposizione degli studenti premiati le competenze manageriali per contribuire a trasformare l’idea progettuale in una start-up. “Con questa iniziativa vogliamo far comprendere quanto sia importante lasciarsi affiancare da un manager nel percorso di sviluppo di nuovi progetti – dichiara il Presidente di 4.Manager e Federmanager, Stefano Cuzzilla – Una buona idea d’impresa può crescere soltanto con le adeguate competenze manageriali. È importante diffondere, attraverso un manager la cultura d’impresa e sostenere il genio innovativo e il lavoro di squadra delle nuove generazioni, che rappresentano la classe dirigente del futuro”. Il progetto DynamHot, rivolto al food delivery, è stato ritenuto innovativo dalla giuria per la sua capacità di conciliare una realtà ecosostenibile con una necessità alimentare quotidiana: collegando una dinamo alla resistenza elettrica di una e-bike è possibile mantenere costante la temperatura all’interno dei contenitori porta-alimenti.
Ennio Cesa, dirigente di azienda con diverse pubblicazioni all’attivo, ha affiancato i ragazzi nella costruzione del modello di business del progetto DynamHot commentando:
“Il coinvolgimento e la partecipazione dei ragazzi sono stati eccellenti e, per certi versi, entusiasmanti. L’idea di affiancare un gruppo di liceali per valutare insieme la reale fattibilità imprenditoriale del progetto è da un lato geniale e dall’altro particolarmente sfidante. Si tratta di ragazzi che non hanno conoscenze di business, mercato e organizzazione aziendale. Per questo motivo abbiamo pensato di utilizzare il Business Model Canvas, uno strumento che da un lato consente di raccogliere e stimolare suggerimenti e idee, dall’altro utilizza la forza del linguaggio visuale per trasmettere e condividere in modo semplice la complessità aziendale.”
Che significa diffondere la cultura di impresa nelle scuole e quali strategie ha messo in campo con gli studenti?
Parlare ai giovani è un po’ come uscire da sé per fare un passo verso di loro. Credo che abbiano piena coscienza di essere parte di un enorme business e diventano entusiasti quando vengono coinvolti negli ingranaggi di un sistema. Personalmente, ho sperimentato il fatto che i giovani chiedono semplicemente di partecipare, di mettersi in gioco, contaminarsi misurandosi con concetti e realtà diverse. Stimolando la loro curiosità e voglia di partecipare, si può ottenere una partecipazione attiva e costruttiva.
Ha arricchito il suo bagaglio di competenze?
È una esperienza che mi ha cambiato e credo abbia in qualche modo cambiato i ragazzi. La formazione è una esperienza coinvolgente. In fondo si tratta di contaminare altri, offendo loro strumenti ed esperienze da mettere nella propria cassetta degli attrezzi, per affrontare il percorso di crescita della vita. Seminando idee e stimoli, a mia volta, ho colto esperienze che metto nella mia cassetta degli attrezzi. Mi sento davvero gratificato a livello personale. La confidenza e complicità che si è creata, come i “grazie Ennio” dei ragazzi alla fine di ogni incontro sono stati per me una grande soddisfazione.