Mi sento come tutti impegnato nel dover contribuire ad aiutare chi è in difficoltà con le capacità che possediamo. In qualità di imprenditore e nella mia professione di aziendalista, l’impegno è fornire consigli e indicazioni alle imprese. Aggiungo analisi che presento e discuto in webinar, dove unisco la teoria alla pratica, la ricerca all’applicazione, il metodo alla soddisfazione dei risultati.
I consigli che suggerisco rappresentano la sintesi di interventi e di continue emergenze che la professione di “medico delle aziende” richiede. Purtroppo l’esperienza mi costringe a ricordare che generalmente la chiamata è legata al sopraggiungere del momento critico, mentre si sarebbe potuto fare molto di più se la situazione fosse stata esaminata qualche tempo prima. Vale la mia equazione S=Cv (il successo è proporzionale alla velocità del cambiamento, dove la S di successo può diventare la $ del denaro). In tempi di coronavirus questo non è accaduto perché l’ondata è arrivata in tempi molto stretti ed ha colpito ogni tipo di impresa.
Riassumo ora per punti le informazioni, facili da seguire e da poter applicare.
EMERGENZA
Viviamo tre momenti storici concomitanti tra loro che si muovono tutti secondo una curva logistica: emergenza sanitaria, emergenza economica ed emergenza sociale. Fondamentali come importanza, differenti come tempo di risoluzione.
Alla prima emergenza (che chiameremo essenziale) ci stanno pensando i nostri sanitari, alla seconda (chiamata fondamentale) ci dobbiamo pensare noi aziendalisti se non vogliamo che la terza emergenza (conseguenziale) ci coinvolga. Potrebbe nascere una quarta emergenza che chiamerei politica, ma lascio agli esperti e ai commentatori la giusta rilevanza.
OBIETTIVO
L’obiettivo è fornire alle Pmi e micro imprese un metodo semplice e sintetico per operare in tempi di crisi economica/monetaria: esame tampone per i primi interventi. Come l’esame tampone sottolinea la criticità della persona che può essere ammalata senza rendersene conto, così questa analisi aziendale può mettere immediatamente in luce difficoltà strutturali che prima, in tempi di normalità, non erano evidenziate. Come le persone presentano delle proprie difese, così accade per le aziende: queste sono rappresentate dalle risorse umane e dal capitale netto. Ecco quindi che in epoca di pandemia i soggetti più resistenti sopravvivono, mentre purtroppo quelli fragili sono i primi a soccombere.
METODOLOGIA
La metodologia illustra la previsione di tre scenari con la conseguente costruzione di tre piani monetari, dopo un’analisi sia quantitativa che qualitativa dell’impresa e del proprio mercato. La logica nasce dal Gambel Test, modello di valutazione già promosso diversi anni fa da Confindustria che presenta al suo attivo più di 100mila casi aziendali. In questo caso viene utilizzato il modello ridotto a “33 analisi” adattato ai tempi del coronavirus.
Il processo di attuazione si snoda in cinque parti più una sesta che viene lasciata all’azienda nell’evoluzione della propria attività operativa. L’azienda può utilizzare la metodologia autonomamente; qualora si avesse necessità di ulteriori esami “specialistici” sono a disposizione l’Irf (Indice di resistenza finanziaria) e il Gambel Test. L’indice Irf misura il limite del collasso finanziario e il Gambel Test posiziona l’azienda nella sua classe di rating con un indice di rischio, mettendo in risalto i punti di forza e di debolezza.
Fatte queste considerazioni il procedimento si sviluppa su cinque punti: due analisi del passato, due previsionali, una sullo sviluppo delle azioni strategiche.
- Analisi bilancistica. Esame dell’ultimo bilancio disponibile per una prima valutazione quantitativa.
- Esame della struttura aziendale e del suo mercato per la valutazione globale qualitativa.
- Scenari. Con le precedenti informazioni predisporre tre previsioni di massima, media e minima attività (1 anno).
- Piani monetari. Sulla base dei tre scenari predisporre i tre conseguenti piani monetari (entrate e uscite previste mensili).
- Obiettivi, strategie, risorse. Su queste ultime informazioni utilizzare le tecniche del problem solving e del decision making.
Compito dell’imprenditore è ora lo sviluppo dell’operatività. Realizzare i piani operativi con la logica della curva di Pareto.
SINTESI, SEMPLICITÀ E IMMEDIATA APPLICAZIONE
Tutto deve essere formalizzato con interventi semplici, immediatamente applicabili che devono occupare una sola pagina, in caso contrario verrebbero sicuramente rifiutate come operazioni teoriche e adatte alle grandi imprese. Qualche parola in più nella lettura delle cinque fasi:
- L’analisi dell’ultimo bilancio (2019), anche se non ufficializzato, è importante per la lettura della situazione quantitativa raggiunta. Il bilancio esprime solo una parte dell’azienda, quella legata ai numeri: conto economico, stato patrimoniale, situazione finanziaria. Analizzarlo anche se non è disponibile la nota integrativa.
- Per leggere “in toto” l’azienda è necessario fare una lettura dello scenario esterno (mercato, cliente, fornitore, concorrenza ecc.) e dello scenario interno o strutturale dell’impresa (direzione, principali funzioni aziendali: acquisti, produzione, commerciale, amministrazione, personale ecc.). Una pagina per capitolo è sufficiente per comprendere “lo stato di salute”. Questo impegno deve essere scritto e la pagina rappresenta quella dimensione ottimale che costringe a riassumere i fondamentali concetti.
- Con queste conoscenze è possibile ora formalizzare tre ipotesi di attività o tre scenari: l’ottimo, il normale e il pessimo. Si devono ipotizzare queste tre situazioni almeno fino al mese di dicembre 2020. Rispondere alla domanda: “Che risultati avrò nell’ipotesi migliore, normale e peggiore?”. Anche in questo caso è buona norma scrivere queste tre previsioni su un unico foglio.
- Sulla base dei tre scenari si devono costruire – in un modello estremamente semplificato ed elementare – tre piani monetari che sono formati dalle entrate e uscite che si prevedono di ottenere almeno fino al mese di dicembre 2020. Naturalmente è un lavoro ottimale se si porta il limite temporale oltre questo limite. Si parla di presunte entrate che si prevede di avere e di presunte uscite, dove l’approssimazione non significa improvvisazione. Generalmente si conosce più facilmente il valore delle uscite rispetto alla voce delle entrate, che dipendono dai presunti ricavi.
- Sulla base di queste ipotesi di lavoro risulta ora più semplificato la logica di valutare obiettivi realistici e le conseguenti strategie. Le tecniche di problem solving e decision making (semplificate per le Pmi) aiutano queste scelte. A questo punto si conosce razionalmente la vera situazione che si deve affrontare.
Siamo arrivati all’ultima parte che è lasciata all’imprenditore con la messa in atto della parte operativa, dove deve essere applicata la curva di Pareto/Gambel che afferma che metà degli sforzi portano ad un piccolissimo risultato.
A mio avviso questa metodologia si dimostra fondamentale per aiutare le migliaia di aziende oggi in difficoltà. Se riusciamo a salvarne anche una, abbiamo fatto il nostro dovere.
L’autore è componente del Comitato Scientifico Consultivo di Piccola Industria