Dopo aver offerto alcuni consigli alle aziende su come selezionare il manager più adatto alle proprie esigenze, oggi ci occupiamo di manager e dirigenti, offrendo loro alcuni suggerimenti su come individuare l’azienda giusta dove poter sviluppare un progetto di carriera in linea con le proprie aspettative. Per rispondere al fabbisogno delle piccole e medie imprese e valorizzare il patrimonio di competenze manageriali sul mercato del lavoro, è necessario innanzi tutto superare il disallineamento tra domanda e offerta di competenze. Dal lato della domanda, le imprese di ogni dimensione, hanno ben chiaro i fenomeni di transizione moderna che generano un contesto in costante mutazione. Le sfide che ne derivano vanno affrontate con competenze manageriali specifiche e trasversali per assicurarsi di rimanere sul mercato e aumentare la propria competitività.
Per trovare il lavoro ideale bisogna mettersi in discussione, partire da sé stessi per comprendere cosa si vuole e poi affrontare il mercato con una strategia chiara. È un processo di autoconsapevolezza, in cui non può e non deve mancare la voglia di mettersi in gioco per una pianificazione vincente.
ANALISI DEL MERCATO DI RIFERIMENTO
Si parte: il primo passo è analizzare il funzionamento e i bisogni del mercato del lavoro che interessano maggiormente; capire cosa chiedono le aziende del proprio settore o del proprio territorio. Dopodiché è indispensabile mappare le proprie competenze, valorizzando quelle più richieste dal mercato e profilare la propria candidatura in maniera raffinata; tutti aspetti che fanno parte della capacità di sapersi posizionare all’interno del mercato del lavoro. Non basta redigere il Cv o la lettera di motivazione secondo format prestabiliti.
Come per le imprese è importante raccontare il brand e le prospettive di carriera, per il manager è fondamentale descriversi a pieno ed esprimere i propri punti di forza e di miglioramento attraverso una comunicazione chiara e strutturata per rendersi visibili e attraenti (attenzione costante alla propria occupabilità). Il manager di oggi è un soggetto attivo che sceglie e seleziona: spesso va alla ricerca delle recensioni sull’azienda, oppure stabilisce contatti social con i dipendenti dell’azienda individuata.
IL SUPPORTO DELLE SOCIETÀ DI RECRUITING
Ma quali sono i comportamenti virtuosi che un manager deve mettere in atto per “cucirsi” addosso la Pmi che fa per lui o per lei? È fondamentale rivolgere l’attenzione al presente, definendo obiettivi ed esigenze, identificando il target di interesse e posizionandosi sul canale di lavoro. Successivamente, è importante guardare al futuro, fissando aspettative in termini di responsabilità e comprendendone l’evoluzione attraverso una visione prospettica.
Non è facile fare tutto da soli, per questo è importante confrontarsi con gli specialisti dei processi di recruiting, utilizzare le reti di contatti e potenziare le conoscenze dei canali tradizionali e innovativi dove è più efficace trovare lavoro. Ad esempio, gli operatori di società specializzate nell’intermediazione aiutano a far diventare i Cv più “parlanti”, attraverso un’operazione di riclassificazione di parametri confrontabili con le esigenze delle imprese, anche solo qualitativamente (elenco di competenze, capacità, attitudini, etc.)
Infine, si individuano due azioni spesso sottovalutate, ma particolarmente strategiche: comparare la stessa posizione offerta in imprese diverse e fare attenzione alle opportunità inespresse ovvero alle possibilità che un’impresa può offrire rispetto ad altre.
SPAZIO A FORMAZIONE E WORK LIFE BALANCE
La formazione delle soft skills rientra tra i principali suggerimenti degli operatori di mercato per chi è temporaneamente inoccupato: bisogna puntare sulle capacità di dare visione, di stimolare le persone e il loro potenziale, di creare relazioni sinergiche e soprattutto di gestire la complessità. Le soft skills vanno di pari passo con le hard skills e il mix giusto tra di esse diventa la chiave per trovare l’azienda che vogliamo.
Il progetto aziendale si deve sposare con il progetto individuale e manageriale che sta caratterizzando il contesto attuale: un vero e proprio ripensamento di carriera, di percorsi professionali e di vita, con una maggiore e crescente importanza attribuita al proprio work life balance.
La componente retributiva, pur rimanendo una variabile importante, pesa sempre meno a favore di un equilibrio del rapporto famiglia-lavoro-tempo libero. La possibilità di lavorare come temporary manager, in taluni casi, ben si concilia con il work life balance: può essere un’opportunità di carriera che tiene impegnati su progetti e obiettivi condivisi a medio termine. In particolare, alcune Pmi vedono nel temporary e fractional management lo strumento per gestire la continuità aziendale o per seguire processi trasformativi di modelli superati.
Ogni passo e ogni azione devono essere accompagnati sempre da una componente relazionale, ovvero dalla ricerca dell’empatia con l’imprenditore. Cercare il feeling giusto gioca un ruolo molto importante. Per cui, per avere un matching di successo non basta avere le competenze tecniche per quell’azienda, ma serve un plus, dato dall’elemento fiduciario.
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