
Il 1° gennaio 2025, a vent’anni dalla sua adesione all’Unione europea, la Polonia ha assunto per la seconda volta nella sua storia la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, uno dei due organi legislativi Ue accanto all’Europarlamento.
Si tratta della prima presidenza del nuovo ciclo che comprende il trio Polonia-Danimarca-Cipro, con ciascun paese alla guida per sei mesi nel prossimo anno e mezzo. Inoltre, coincide con l’inizio del nuovo ciclo istituzionale che a sua volta avviene in concomitanza alla rielezione dell’Eurocamera e l’insediamento della nuova Commissione; avrà dunque l’opportunità di imprimere obiettivi e avviare processi decisionali che plasmeranno l’Ue dei prossimi cinque anni.
Al centro del programma di presidenza, presentato a dicembre, Varsavia ha voluto porre l’ambito securitario, giudicando a rischio l’attuale ordine internazionale, eroso da una realtà geopolitica sempre più conflittuale. Per l’ambasciatrice della Rappresentanza permanente polacca, Agnieszka Bartol, intervistata da The Parliament, “è giunto il momento che l’Europa si assuma una maggiore responsabilità per la propria sicurezza e il proprio destino”.
Il tema, ben chiaro nel motto “Sicurezza, Europa!” con cui Varsavia inaugura il suo turno, viene sviscerato in sette diversi aspetti: sicurezza esterna, interna, informativa, economica, energetica, alimentare e sanitaria.
Sul piano esterno, la Polonia si impegnerà a migliorare la capacità di difesa dell’Europa, aumentando gli investimenti nel settore e intensificando la collaborazione con la Nato e i paesi partner. Inoltre, mira a rafforzare le relazioni transatlantiche attraverso una più stretta cooperazione con gli Stati Uniti.
Altro obiettivo su questo fronte è quello di aumentare il sostegno militare, economico e politico all’Ucraina, con parallele nuove sanzioni da imporre alla Federazione Russa. Sin dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina nel 2022, la Polonia è infatti ferma sostenitrice di Kiev, che – sottolineano i polacchi – combatte non solo per difendere i propri confini, ma anche i valori europei.
A livello interno, la Polonia legge il tema della sicurezza in chiave migratoria. Nell’intervista sopracitata, l’ambasciatrice Bartol ha infatti legato la sicurezza interna a quella esterna, poiché la prima non sussiste senza la seconda. “Il problema attuale – dice Bartol – non riguarda le frontiere interne, ma quelle esterne”. In quest’ottica, la presidenza si concentrerà sulla protezione delle frontiere esterne e sull’elaborazione di soluzioni innovative per la gestione dei flussi migratori, inclusa la creazione di aree sicure nei paesi terzi. L’obiettivo è rispondere efficacemente alle minacce ibride, come la strumentalizzazione della migrazione, di cui la Polonia ha già fatto esperienza diretta.
Punto focale delle iniziative polacche sarà poi la sicurezza dell’informazione, concentrandosi sulla tutela della democrazia attraverso misure volte a contrastare la manipolazione delle informazioni e le interferenze straniere, riducendo così l’impatto delle attività ostili nel cyberspazio.
Varsavia intende inoltre concentrarsi su competitività e resilienza dell’economia europea, sostenendo politiche di coesione, innovazione industriale e semplificazione burocratica. Prioritarie saranno, in questo senso, anche una transizione energetica sostenibile e prezzi accessibili, privilegiando incentivi rispetto a sanzioni nelle politiche climatiche.
Per quanto riguarda il settore energetico, la presidenza punta a diversificare l’approvvigionamento e a mettere in sicurezza le forniture europee, perseguendo il completo abbandono delle importazioni di combustibili fossili russi e garantendo energia sufficiente a costi più contenuti per favorire la competitività.
In merito alla sicurezza alimentare, Varsavia punta ad una politica agricola comune basata su incentivi climatici per gli agricoltori, proteggendo i settori vulnerabili e garantendo il rispetto degli standard Ue da parte dei produttori extracomunitari. Sulla sfera sanitaria, punti salienti dell’azione polacca saranno la trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria, il rafforzamento della sicurezza dei farmaci e la salute mentale di bambini e adolescenti.
Delicato compito di questo turno di presidenza del Consiglio sarà inoltre l’inizio delle discussioni sul nuovo Quadro finanziario pluriennale, il cosiddetto Qfp, per il periodo 2028-2034. La conferenza apposita prevista a febbraio sarà un primo banco di prova per i ministri placchi, che presiederanno le discussioni sul nuovo sistema di risorse proprie dell’Unione, che dovrebbe includere anche il dibattuto innalzamento dei finanziamenti alla difesa.
(per le foto, credits: Polish presidency of the Council of the EU 2025
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