La fotografia per raccontare (e raccontarsi), la fotografia per ripercorrere il passato e celebrare la propria identità autenticamente e fortemente industriale. Questo filo conduttore unisce le due mostre “BergamoBrescia Cultura d’impresa. Storie di innovazioni in fotografia”, ospitate rispettivamente presso il Convento di San Francesco della città orobica e presso lo Spazio Fondazione Negri di Brescia e aperte fino al prossimo 9 luglio.
Il progetto, nato su invito e con il sostegno di Siad Fondazione Sestini e coordinato dal Museo delle storie di Bergamo, rappresenta un esempio di concreta collaborazione fra due realtà urbane che condividono un passato dalla forte connotazione industriale e per il 2023 detengono insieme il titolo di Capitale italiana della Cultura che ogni anno il ministero assegna.
Identica la struttura delle mostre, articolate in cinque sezioni – Fare, Prodotti, Persone, Raccontarsi, Paesaggi – dove nel caso di Bergamo si vedono scorrere oltre cento immagini tratte dall’Archivio fotografico Sestini, da quello della Fondazione Legler o ancora dalle collezioni della Fondazione Dalmine, che ospita la sezione dedicata ai Paesaggi. Nel complesso si tratta di foto che testimoniano i grandi cambiamenti avvenuti nel corso del Novecento nel mondo dell’industria, passato da una produzione di tipo fordista a una basata sul metodo lean introdotto dalla Toyota per approdare all’organizzazione contemporanea di Industria 4.0.
La mostra fotografica di Brescia propone, invece, una selezione di 99 scatti stampati partendo dai negativi originali e realizzati dallo studio fotografico Negri attivo dal 1891. Entrambe le esposizioni poi offrono al visitatore un’immersione anche nei ritmi di Industria 4.0, con 39 aziende associate a Confindustria Bergamo e Confindustria Brescia che hanno scelto una propria immagine per raccontare la loro attività.
Il tutto si completa con gli scatti frutto delle masterclass del progetto “La Fabbrica intelligente” del fotografo Luca Campigotto, dove le aziende protagoniste sono state selezionate grazie al consorzio bergamasco Intellimech e avvalendosi, in generale, della collaborazione della Fondazione Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, nonché della Cooperativa Coclea.
L’esito di questo progetto prende forma in un’unica pubblicazione che, giocando con le parole dello slogan usato per promuovere il titolo conquistato nel 2023, ovvero “Due città, una capitale”, si trasforma in “Due mostre, un catalogo”.
A ribadire la bontà di questa collaborazione fra le due realtà sono proprio i due primi cittadini, ovvero Giorgio Gori per Bergamo ed Emilio Del Bono per Brescia, i quali affermano che l’iniziativa “esaudisce l’auspicio ‘crescere insieme’ espresso a compendio di un anno, il 2023, in cui per la prima volta due città condividono il titolo di Capitale Italiana della Cultura. La scelta di SIAD Fondazione Sestini, che nel 2018 regalava a Bergamo il primo Museo di fotografia della città, di promuovere e sostenere questo progetto, condividendolo con la città di Brescia, è oggi conferma di una Cultura d’impresa fondata sulla consapevolezza del valore della storia e della ricerca, delle persone e delle loro relazioni come motori del progresso”.
Per informazioni www.museodellestorie.bergamo.it oppure Spazio Fondazione Negri
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