
Resta altissima la preoccupazione nel settore dell’industria della carta e della trasformazione per il rincaro della bolletta elettrica. Il presidente della Federazione Carta e Grafica Emanuele Bona (nella foto in alto) è intervenuto per ribadire l’importanza della filiera e chiedere misure urgenti per contenere i costi cresciuti a dismisura.
“La quotazione del gas è aumentata ad oggi di circa 12 volte, con punte di 16-17 volte rispetto al giugno 2021 (20 euro Mkwh), e ciò ha determinato conseguenti aumenti dei costi in cartiera, che si riverberano su tutta la filiera, e incrementi ingenti in tutte le attività di stampa e trasformazione, incluse quelle relative ai materiali flessibili – ha spiegato Bona –. Quello che è peggio, però, sono i costi energetici, che a questi livelli rischiano di fermare o rallentare la produzione. A queste condizioni è a rischio la tenuta dell’intera filiera”.
Quella rappresentata dalla Federazione Carta e Grafica associa i comparti industriali che fanno capo ad Acimga (macchine per la cartografica e la cartotenica), Assocarta (carta e cartone) e Assografici (grafica e cartotecnica, trasformazione”) insieme con Unione Grafici di Milano e Comieco. Insieme raccolgono circa 16mila imprese per un totale di circa 162.700 addetti e un fatturato complessivo pari a 25,3 miliardi di euro, che costituiscono all’incirca l’1,4 del Pil nazionale.
Per incidere sui costi di produzione, la Federazione ha rilanciato la proposta del price cap a livello europeo e il disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quelle delle energie rinnovabili. In merito, invece, alle proposte di Elecricity e Gas releases annunciate nei giorni scorsi dal governo, il primo, si legge in una nota diffusa dalla Federazione, “riguarderebbe l’energia rinnovabile già nella disponibilità del GSE (dai 17 ai 25 Twh), dando priorità agli energivori. Il prezzo di ritiro da parte del GSE è stato di molto inferiore alle quotazioni odierne e quindi va ‘rivenduto’ a un prezzo ragionevole agli energivori, come fatto dalla Francia che ha utilizzato l’energia da nucleare”.
“La Gas release – prosegue il documento – dovrebbe invece assicurare che tutto il gas supplementare estraibile dai giacimenti nazionali sia effettivamente estratto e che i prezzi offerti dagli operatori riflettano i costi marginali di estrazione (per un giacimento in terraferma si parla di 15 – 20 c€/Smc). Inoltre, andrebbe previsto un ulteriore quantitativo offerto all’interno del meccanismo (attraverso il gas di nuova importazione), riservando una quota dei contratti che il governo sta concludendo per limitare la dipendenza dalla Russia a tale meccanismo e curando che il prezzo offerto rifletta i reali costi di trasporto e di estrazione”.
Per il presidente Bona, in sostanza, bisogna evitare a tutti i costi la speculazione. Nel frattempo, il settore va sostenuto pensando per esempio anche a un credito d’imposta per l’acquisto di carta per la stampa di libri, come richiesto anche dall’Associazione italiane degli editori.
La carta, spiega ancora, è “materiale indispensabile per l’imballaggio, per la cultura, l’igiene e l’istruzione, oltre che essere parte fondamentale dell’economia circolare, riciclando ogni anno 6 milioni di tonnellate di carta e avendo già raggiunto il tasso di riciclo dell’85%. Si può ottimizzarne l’uso – sottolinea –, ma farne a meno significa non proteggere gli alimenti, avere meno igiene, penalizzare la cultura e l’istruzione, tornare dunque indietro nella sostenibilità del Paese”.